La lettera del titolare Antonio Festa sulla fine della sua missione a Cuba

Dopo 4 anni, il mio mandato a Cuba come Direttore di AICS L’Avana è giunto al termine, e come sempre accade in questi momenti, arriva il momento di riflettere e di fare un bilancio del tempo trascorso. Per me e per l’Agenzia che rappresento, Cuba, con la sua complessità e le sue sfide, ha significato una grande lezione. È stato un privilegio lavorare al fianco delle istituzioni nazionali, delle organizzazioni della società civile e dei partner internazionali, ed è con grande senso di rispetto che lascio questo Paese.

È stato per me motivo di orgoglio presenziare, nei primissimi mesi dal mio arrivo, le fasi di avvio di varie iniziative di rivitalizzazione del patrimonio culturale, materiale ed immateriale, di Cuba e oggi lo è ancora di più, perché, con grande emozione, vedo che in gran parte sono giunte al termine.  Una fra tutti, l’Ex Convento di Santa Clara che, grazie al contributo di diversi organismi internazionali e all’eccellenza professionale della Oficina del Historiador de L’Avana, è stato trasformato in un Centro per l’alta formazione in campo patrimoniale. Un altro esempio viene da El Cobre, un percorso difficile ma che con l’impegno costante e l’expertise di tutti i partner coinvolti nel progetto, fra cui IILA e la Oficina del Conservador di Santiago di Cuba, si è concluso in uno dei luoghi di maggiore valore simbolico per il popolo cubano. La cura e l’attenzione con cui vengono preservati e recuperati edifici storici e luoghi del patrimonio passato e al tempo stesso la spinta verso la creazione di zone culturali e creative, coinvolgono professionisti, giovani, artisti e donne. La storia, l’identità e la cultura del Paese, mi ha fatto riflettere sull’importanza di non solo preservare, ma anche valorizzare il patrimonio culturale. Sono stato testimone, nel corso di questi anni, che la cooperazione contribuisce a sostenere valori profondi che uniscono il Paese, senza mai voler alterare la sua essenza.

Il nostro impegno come agenzia non è mancato anche nei momenti più difficili. I progetti del settore dell’agricoltura sostenibile e di sviluppo locale, in particolare, stanno sostenendo la produzione sana, l’uso efficiente delle risorse e la transizione ecologica.

Le attività di cooperazione avviate in questi anni continueranno grazie a una metodologia di lavoro che si è venuta consolidando strada facendo, e che caratterizza il nostro modo di collaborare, di condividere visioni e responsabilità.

Vorrei ringraziare personalmente tutti coloro che mi hanno affiancato in questo percorso: dalle autorità cubane, ai nostri partner, agli esperti italiani, fino al team locale della sede, che ha lavorato con costanza e dedizione, spesso in condizioni difficili. È stato un lavoro di squadra che ha reso possibili molti dei risultati raggiunti.

 

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