AICS con Lázara: un punto di riferimento per le donne agricoltrici, in un mondo dominato dagli uomini

Lázara, come tutte le mattine arriva presto alla fattoria per sorvegliare tutto, nei minimi dettagli. La Criolla, la capra più vistosa del gregge, corre agilmente, mentre i buoi attraversano la vallata. Con fatica, trainano il carretto con il concime e lo portano al campo. Lì, le lattughe brillano e le bietole sembrano rose giganti. La capretta appena nata si avvicina a lei, fiduciosa, come se sapesse che le sue mani sono le creatrici di tutto ciò che la circonda.

Per Lázara la cultura della terra è un’eredità familiare. Ha imparato i lavori della campagna fin da bambina, nella tenuta di suo nonno, a Pinar del Río. Durante la sua giovinezza ha attraversato molte difficoltà e affrontato il duro lavoro dei campi, ma grazie a questo oggi si considera pronta per qualsiasi cosa. Dopo il trasferimento a Guanabacoa,  ricevuta dal fratello la tenuta “La Cañada”, ne ha assunto il comando con convinzione, cambiando anche il nome in “La Patrona” per sottolineare che quella terra è gestita da una donna.  

Lázara Ramirez Sosa, guida tutte le attività della fattoria, prende le decisioni fondamentali, coordina una squadra di uomini dal fratello che collabora al pascolo, al padre e allo zio che svolgono vari lavori agricoli ogni giorno.La sua leadership naturale non l’ha affermata solo nell’ambito familiare, ma ha oltrepassato i confini personali e l’ha portata a gestire la presidenza della cooperativa agricola “José Martí” di Guanabacoa. Una grande sfida che ha dimostrato che le donne in agricoltura possono assumere ruoli di leadership e avere successo.

Lazara Ramirez Sosa capre Lazara Ramirez Sosa e la squadra di lavoro della fattoria HAB3009

Da quando ha iniziato ad allevare capre, si è aperto un nuovo percorso di opportunità per lei grazie al progetto Hab.AMA finanziato da AICS. All’inizio, aveva solo tre capi, ora sono quasi trenta. Il progetto, le ha fornito attrezzature costose e di ultima generazione a cui non avrebbe mai potuto accedere con i suoi introiti e la sta aiutando con il miglioramento genetico dei capi di bestiame. Tuttavia, al di là dei contributi materiali, che sono significativi, essere parte del progetto le ha dato qualcosa di molto più prezioso: il collegamento con il mondo della conoscenza attraverso corsi di formazione e workshop. Questi spazi collettivi hanno dato possibilità alle produttrici di confrontarsi con altre donne e dunque migliorare non solo le capacità produttive, ma anche le capacità di leadership.

Lázara ha superato molti ostacoli in una vita dedicata all’agricoltura, ma oggi può dire di essere una donna felice ed emancipata. Tra una conversazione e l’altra confessa di voler vivere per sempre in “La Patrona” e continuare a crescere, continuare a migliorare, dimostrando che per le donne contadine non esistono obiettivi impossibili.

Lazara Ramirez Sosa macchinari HAB3025 Lazara Ramirez Sosa

Lazara è un esempio di donna che si è fatta spazio in un ambiente spesso dominato dagli uomini, e fa parte di un gruppo di donne che l’Agenzia, attraverso il progetto Hab.AMA[1], accompagna con l’obiettivo di migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro per ottenere una maggiore emancipazione femminile nelle tre catene produttive beneficiarie dell’iniziativa (frutta, ortaggi, allevamento di bestiame di piccola taglia).

Questa storia fa parte della campagna “Con loro, per l’uguaglianza”, promossa da AICS L’Avana, nel quadro delle azioni per la Giornata Internazionale della Donna.

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[1] Il progetto Hab.AMA è frutto della collaborazione tra il Ministero dell’Agricoltura di Cuba, Gruppo Imprenditoriale Agricolo (GAF), Istituto di Ricerche in Frutticoltura Tropicale(IIFT), Istituto di Ricerche Fondamentali in Agricoltura Tropicale(INIFAT), Istituto di Ricerca per l’Industria Alimentare (IIIA) con il sostegno finanziario dell’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo – sede La Habana (5.400.000€).

COP16 – La Cooperazione italiana rinnova il suo impegno in America Latina, una delle regioni piu biodiverse al mondo

28 ottobre 2024 – Questa mattina, nell’ambito della COP16 a Cali in Colombia, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha organizzato un evento intitolato “Sfide e Opportunità per la Cooperazione Italiana per uno Sviluppo Sostenibile, Inclusivo e Innovativo”. La significativa presenza del Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente d’Italia, Claudio Barbaro, insieme all’Ambasciatore d’Italia in Colombia, Giancarlo Maria Curcio, ha sottolineato il fermo impegno dell’Italia a collaborare strettamente con l’America Latina per promuovere lo sviluppo sostenibile e rispondere alle sfide ambientali nella regione.

“L’America Latina e i Caraibi costituiscono una delle maggiori riserve di biodiversità, ossigeno e acqua del pianeta, ma presentano note vulnerabilità strutturali e sistemiche. Per questo motivo sono un’area di forte interesse ai fini della cooperazione ambientale del MASE che attualmente ha in vigore 8 protocolli d’intesa di cooperazione ambientale nel campo dello sviluppo sostenibile con questi paesi. Inoltre sono stati approvati 25 progetti, le cui principali tematiche sono i sistemi di prevenzione e gestione delle calamità naturali, l’acceso all’acqua potabile attraverso impianti di desalinizzazione, la promozione delle energie rinnovabili e la tutela della biodiversità e delle foreste. E’ importante agire per rafforzare la collaborazione con i paesi dell’area attraverso la promozione di azioni sinergiche e il progressivo orientamento delle risorse finanziarie per uno sviluppo regionale, al fine di massimizzare l’impatto sul territorio. Per questo riteniamo altresì cruciale promuovere l’avvio di concrete collaborazioni tra MASE e AICS, tenuto conto dell’Accordo Operativo già in essere tra le parti, rinnovato a settembre 2023 per la durata di 3 anni”, dichiara il Sottosegretario Claudio Barbaro.

L’evento si è concentrato sulla strategia di AICS in America Latina e nei Caraibi, così come a livello globale, dove conta 21 sedi all’estero che portano avanti progetti di cooperazione allo sviluppo. I rappresentanti di AICS hanno presentato iniziative chiave in Colombia, El Salvador e Cuba, con un focus sulla sostenibilità ambientale, la conservazione della biodiversità e lo sviluppo rurale inclusivo.

AICS conferma il proprio impegno verso un modello di cooperazione inclusivo, innovativo e resiliente, che promuove il benessere delle comunità e la protezione degli ecosistemi in tutte le aree di intervento.

La cooperazione italiana insieme ad altri attori internazionali trasforma il più grande e antico convento dell’Avana in un centro di formazione regionale per i mestieri del restauro.

  • L’Unione Europea, l’UNESCO, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e l’Organizzazione Italo-Latinoamericana sono stati i principali partner della Oficina del Historiador de La Habana in questo restauro.
  • I primi corsi inizieranno a novembre di quest’anno.
  •  Il centro fa parte del Polo di formazione culturale dei Caraibi, per promuovere la formazione per le economie creative e culturali.

Dopo cinque anni di intensi lavori di restauro, l’Oficina del Historiador de La Habana (OHCH) ha inaugurato il Collegio di Santa Clara per la formazione alle arti e ai mestieri della Restaurazione di Cuba e dei Caraibi negli spazi restaurati del Convento di Santa Clara, il più grande e antico edificio monastico della città. Questi lavori hanno ricevuto il sostegno di 4,5 milioni di euro di finanziamenti da parte dell’Unione Europea, con l’assistenza tecnica dell’UNESCO attraverso il programma “Transcultura: Integrare Cuba, i Caraibi e l’Unione Europea attraverso la Cultura e la Creatività (2020-2025)”, nonché 1,3 milioni di euro dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), attraverso il progetto “Collegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex convento di Santa Clara (in fase di esecuzione)”, implementato dall’Organizzazione italo-latinoamericana (IILA).

Un gioiello del patrimonio mondiale dell’UNESCO

Con oltre 12.300 metri quadrati distribuiti su tre isolati nel cuore dell’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità “L’Avana Vecchia e il suo Sistema di Fortificazioni”, il convento si distingue per avere uno dei tetti in legno più grandi dell’America Latina e per ospitare la fontana d’acqua più antica della città. Per il suo restauro sono state utilizzate più di 600 tonnellate di materiali come legno, vernici e resine, malte, impianti elettrici e idraulici, pavimenti, ascensori, mobili e attrezzature tecnologiche per ripristinare i valori del patrimonio di questo edificio iconico, adattato alla sua nuova funzione di centro educativo.

Nell’ambito della collaborazione tra il sistema della cooperazione italiana (attraverso l’AICS e l’IILA) e l’OHCH, finalizzata principalmente al restauro dell’Aula Magna, l’Ambasciatore d’Italia a Cuba, Roberto Vellano, ha espresso il suo orgoglio nel sostenere il restauro e la creazione del Collegio Santa Clara. Secondo quanto ha affermato, “il restauro, che non è ancora stato completato, ha superato molte sfide grazie all’impegno e alla competenza di tutti i partner coinvolti”.

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Questa collaborazione ha permesso di completare diverse aule e laboratori nel chiostro principale del convento, che ospiterà la maggior parte delle strutture del Collegio e che permetterà iniziare le attività didattiche contemporaneamente al proseguimento del restauro del resto dell’edificio. Tra gli spazi ultimati spicca l’Aula Magna, l’ex chiesa del convento, con una capacità di 250 persone e attrezzature all’avanguardia, che la rendono la sala conferenze più grande e meglio attrezzata del centro storico dell’Avana per ospitare eventi internazionali.

“Oggi dimostriamo che il patrimonio non è sinonimo di passato, ma di futuro”, ha dichiarato Anne Lemaistre, direttrice dell’Ufficio regionale dell’UNESCO all’Avana. “Siamo profondamente grati all’Unione Europea, alla OHCH e agli altri partner per aver contribuito al recupero di questo gioiello del patrimonio, per metterlo al servizio della formazione dei giovani, dell’economia creativa e dello sviluppo sostenibile, una visione che è al centro del nostro lavoro all’UNESCO”, ha aggiunto.

 

Un centro chiave del Polo di formazione culturale dei Caraibi

Il Collegio Santa Clara fa parte del Polo di formazione culturale dei Caraibi, creato dal programma Transcultura per promuovere la formazione e rafforzare la professionalizzazione dei giovani nei settori culturali e creativi dei Caraibi come motore dello sviluppo sostenibile.

Nell’ambito di questa collaborazione, e dopo aver valutato le esigenze formative dei Caraibi, è stata progettata una serie di corsi specializzati. Inoltre, tanto Transcultura quanto il progetto della Cooperazione italiana promuovono il posizionamento internazionale del Collegio.

Integrato nel Piano Regolatore per la Rivitalizzazione Integrale dell’Avana Vecchia, il Collegio Santa Clara fornirà anche servizi tecnici specializzati nel restauro e promuoverà il turismo culturale e d’affari, in modo da favorirne la sostenibilità. Il progetto comprenderà anche attività rivolte agli abitanti delle aree circostanti, al fine di promuovere il patrimonio e l’accesso alla cultura tra i cittadini.

Informazioni sul programma AICS – IILA Convento Santa Clara

Il progetto “Colegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex Convento di Santa Clara”, ha l’obiettivo generale di sostenere il processo di recupero di questo spazio di inestimabile valore patrimoniale.

La proposta prevede di modificare la funzione primaria dell’ex convento, conservando la disposizione dei locali, aggiungendo nuovi spazi e trasformandolo in un centro di formazione per l’insegnamento di arti e mestieri direttamente collegati al restauro, sia a livello nazionale che internazionale.

L’intervento con un finanziamento italiano di 1,3 milioni di euro, gestito da IILA e OHCH, è finalizzato ad allestire l’area della chiesa e del campanile del Convento come sala conferenze specializzata della Scuola Santa Chiara e a sostenere l’alta formazione dell’OHCH attraverso la collaborazione con università e istituzioni italiane dedicate al restauro del patrimonio architettonico.

Ulteriori informazioni sul nostro sito. 

Informazioni sul programma Transcultura UNESCO-UE

Implementato dall’UNESCO con 15 milioni di euro di finanziamenti dell’Unione Europea, il programma “Transcultura: Integrare Cuba, i Caraibi e l’Unione Europea attraverso la cultura e la creatività” è il più grande investimento dell’Unione Europea nella cultura nei Caraibi. Il programma si concentra sul rafforzamento delle competenze dei giovani per l’economia creativa e sulla creazione di opportunità economiche attraverso il trasferimento di conoscenze e gli scambi culturali. Ad oggi, il programma Transcultura ha beneficiato oltre 2.700 giovani in 17 piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS) dei Caraibi, aggiudicandosi il premio per il partenariato PIDS 2024 delle Nazioni Unite nella categoria “sociale”. Gli Stati beneficiari del programma Transcultura sono: Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Cuba, Dominica, Repubblica Dominicana, Grenada, Guyana, Haiti, Giamaica, Montserrat, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname e Trinidad e Tobago.

Ulteriori informazioni sul  www.unesco.org/es/transcultura

La cooperazione italiana a Cuba promuove l’uso razionale dell’acqua con sistemi di irrigazione sostenibili

In occasione delle edizioni del 2022 e 2023 della più importante Fiera internazionale del settore ortofrutticolo MACFRUT che si svolge a Rimini, la Cooperazione Italiana ha avviato una collaborazione strategica con il Consorzio di Bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) che ha portato alla definizione ed esecuzione del progetto “Acqua Campus Cuba”, volto a promuovere l’introduzione di innovazioni nella gestione delle risorse idriche destinate all’irrigazione nell’ambito delle iniziative implementate nel settore agricoltura sostenibile dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) attraverso la Sede dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) a Cuba.

In particolare, l’intervento sviluppato dal CER conta con il supporto tecnico e istituzionale dell’AICS, la collaborazione dell’Istituto di Frutticoltura Tropicale di Cuba (IIFT) ed è finalizzato a contribuire agli obiettivi strategici previsti dalla iniziativa bilaterale Hab.AMA – Autosufficienza alimentare e sviluppo di iniziative economiche sostenibili, implementato a Cuba dalla cooperazione italiana dal 2020.

La strategia di intervento prevede la installazione di scenari agricoli basati su tecnologie di irrigazione di precisione – campi dimostrativi pilota – denominati, nel loro insieme “ACQUA CAMPUS Cuba”. Il progetto prevede che i campi dimostrativi vengano integrati nel contesto produttivo di quattro realtà agricole beneficiarie di Hab.AMA, rappresentative delle diverse tipologie di aziende agroalimentari presenti a Cuba nell’area suburbana de L’Avana.

In linea con gli obiettivi di autosufficienza alimentare del Governo cubano, ACQUA CAMPUS Cuba, permetterà la diffusione di buone pratiche relazionate con la gestione razionale dell’acqua per migliorare la competitività e sostenibilità del settore agricolo, aumentando allo stesso tempo le rese produttive ed il grado di adattamento agli effetti cambiamenti climatici delle realtà produttive beneficiarie. Ogni area dimostrativa ospiterà sistemi irrigui a livelli tecnologici differenti, calibrati sulle caratteristiche produttive delle aziende beneficiarie. Nel medio-lungo periodo l’intervento migliorerà l’efficienza d’uso dell’acqua (kg di cibo prodotto per m3 di acqua utilizzato) e la sostenibilità generale delle risorse idriche, introducendo innovazioni tecnologiche e gestionali su larga scala che consentano di garantire la produzione di alimenti a fronte di un uso più razionale dell’acqua, basato su tecnologie di monitoraggio e servizi di advisory irriguo.

sistema de riego acqua campus sistemi di irrigazione sostenibili sistemi di irrigazione sostenibili

“Durante l’edizione di MACFRUT del 2023, gli esperti del progetto Hab.AMA e rappresentanti delle istituzioni cubane e produttori hanno conosciuto le tecnologie di Acqua Campus e ci hanno proposto di collaborare per creare quattro aree dimostrative a Cuba. È la prima volta che il CER applica questa tecnologia in un progetto di cooperazione italiana: finora avevamo lavorato soprattutto nel Sud del mondo con altre istituzioni”, ha dichiarato Raffaella Zucaro, Direttrice Generale del CER che ha coordinato il progetto.

Attraverso sensori IoT e stazioni di monitoraggio agroambientale raccolgono dati e informazioni fondamentali sul clima, l’umidità del suolo e altri parametri essenziali per una gestione efficiente dell’acqua e restituiscono quello che gli esperti del CER chiamano “Consiglio irriguo”. Questo approccio consente di ottenere un’efficienza nell’uso dell’acqua compresa tra l’80% e il 95%, superando i metodi tradizionali e adattando l’irrigazione alle esigenze specifiche di ogni azienda agricola.

I nuovi sistemi di irrigazione sono stati implementati in un centro di ricerca “INIFAT”, e in tre realtà produttive ” Finca Si Se Puede”, “La Yohandra” e “Las Piedras”, rappresentative delle diverse tipologie di aziende agroalimentari presenti nella zona suburbana dell’Avana. Queste aree costituiscono il nucleo di ACQUA CAMPUS Cuba, un modello pilota di innovazione agricola progettato per essere replicato in altre regioni del paese.

“Si tratta di un esempio concreto di come il Sistema Italia possa contribuire allo sviluppo sostenibile a livello internazionale, grazie alla sinergia tra enti pubblici, ricerca e cooperazione. La collaborazione con il CER arricchisce il progetto Hab.AMA, apportando soluzioni tecnologiche avanzate per ridurre l’impatto dell’agricoltura sulle risorse idriche e promuovere modelli produttivi sostenibili e adattabili alle realtà locali”, ha dichiarato il Direttore della sede AICS de L’Avana”, Antonio Festa.

I media cubani che hanno ripreso la notizia: CubaVisión Internacional, Agencia Cubana de Noticias, Prensa Latina y Canal Habana. 

La cooperazione italiana a Cuba sostiene “Rutas de El Cobre”: una proposta di sviluppo locale integrato a partire dal turismo ecologico e sostenibile

Di: Dra. Thais Palermo Buti/ Experta de Asistencia Técnica al Desarrollo Local de El Cobre (IILA)

Fonte: https://www.italia-cuba.org/rutas-del-cobre-turismo-ecologico-y-sostenible-para-un-desarrollo-local-integrado/

Rutas de El Cobre è un progetto di ecoturismo ed escursionismo avviato a El Cobre, cittadina a pochi chilometri da Santiago di Cuba e importante centro religioso, sede del Santuario della Virgen de la Caridad de El Cobre, patrona del Paese.

L’iniziativa punta a contribuire all’ampliamento dell’offerta turistica locale, oggi limitata soprattutto alla visita al Santuario, e unisce la valorizzazione del patrimonio intangibile del luogo – paesaggistico, naturale, storico, culturale – alla riscoperta dell’identità cobrense da parte dei suoi abitanti, principali artefici e protagonisti dell’iniziativa.

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Inaugurate nell’aprile 2025 alla Casa de la Cultura del El Cobre, le Rutas de El Cobre (Sentieri de El Cobre, in italiano) sono uno dei risultati del programma finanziato dalla cooperazione italiana, attraverso il Ministero degli Affari Esteri Cooperazione Internazionale e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), “Apoyo a la puesta en valor del patrimonio cultural de El Cobre”, implementato  dall’Organizzazione internazionale Italo Latino-americana (IILA) e dalla Oficina del Conservador di Santiago di Cuba (OCC) insieme al governo e alle comunità locali.

Tra gli obiettivi del programma, la ristrutturazione di 14 edifici situati a corona nella piazza Agustín Cebreco (Parque Central), nonché il miglioramento della capacità di valorizzazione e gestione del patrimonio storico a fini turistico-culturali e come fonte di occupazione.

Las Rutas de El Cobre: un processo partecipativo per lo sviluppo locale

Il percorso che ha portato all’identificazione, preparazione e lancio delle Rutas de El Cobre è iniziato nel 2018, con la prima missione di Assistenza Tecnica dell’IILA dedicata specificamente a identificare i possibili ambiti su cui lavorare, insieme alla OCC e agli attori locali, per una proposta di riattivazione dell’economia locale, rimasta a lungo dipendente esclusivamente dal turismo religioso, specie dopo la chiusura della miniera di rame nel 2001.

Fondamentale per la elaborazione di una proposta definitiva è stato il protagonismo della comunità locale, coinvolta fin dall’inizio nell’identificazione dei settori di intervento potenziali e delle possibili soluzioni. Dal 2019 al 2024 si sono tenuti (anche a distanza) una serie di laboratori tematici su imprenditoria, nuovi modelli economici attivati a Cuba, patrimonio culturale, economia creativa, e incontri di co-progettazione.

Il raccordo con la comunità locale è stato coordinato dalla dott.ssa Yaumara Lopez, a capo del gruppo di lavoro “Caminos del Café” della OCC e direttrice di Casa Dranguet, il Centro di Interpretazione e Divulgazione del Patrimonio Culturale del Caffè, spazio progettato per promuovere i valori di questo patrimonio e le azioni volte a salvaguardare la cultura legata al caffè, in particolare a Santiago di Cuba.

Tra le opzioni emerse dai tavoli di lavoro, figuravano inizialmente la formazione integrale di risorse umane sull’imprenditoria, la riattivazione di settori produttivi da tempo dismessi legati all’edilizia e alla trasformazione alimentare, e la creazione di percorsi turistici alternativi, che facessero emergere i tanti aspetti di valore patrimoniale della regione, rimasti per lo più sconosciuti ai turisti che approdano nell’isola.

Sebbene le proposte siano state elaborate considerando tutte le potenzialità del territorio, la decisione di realizzare le Rutas de El Cobre ha tenuto conto anche della fattibilità di portare a termine, entro l’imminente chiusura del Programma di cooperazione, almeno una prima fase del progetto, considerate le disponibilità di tempo e risorse, sia economiche che umane.

A favorire l’avvio del processo per la creazione dei sentieri ecoturistici ha inciso molto il senso di appartenenza manifestato dagli abitanti che, attraverso le camminate di esplorazione e gli incontri di co-progettazione, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi sul valore del proprio territorio, e di far emergere saperi ancestrali che possono essere messi a disposizione dello sviluppo de El Cobre attraverso un turismo responsabile e sostenibile.

Alla scoperta de El Cobre: il cammino delle miniere e le bellezze naturali

Finora gli abitanti de El Cobre hanno identificato quattro itinerari ecologici, due dei quali sono stati completamente mappati e resi disponibili sul sito web del Programma di cooperazione, da cui si possono scaricare i flyer e visualizzare il percorso su Google Maps.

Entrambi i sentieri partono dalla piazza centrale Agustín Cebreco, dove ha sede la Casa de la Cultura, struttura responsabile di fornire informazioni utili e di contattare le guide locali, fortemente consigliate per la realizzazione della camminata.

Bellos Horizontes è un percorso di 7 km, ad anello. Attraversa i resti della strada di pietra che dava accesso alla prima chiesa del paese, luoghi pubblici ancora utilizzati dai residenti della zona, la piazza dove sorgevano i primi insediamenti costruiti dai minatori. Si entra quindi nel bosco, dove la vegetazione e gli uccelli endemici sono l’attrazione principale, e si arriva alla sorgente Beto Pérez. Si ritorna costeggiando il villaggio lungo un altopiano da cui si vede la Basilica della Virgen de la Caridad de El Cobre, si arriva al belvedere del Pozo Azul, dove si riconoscono le antiche installazioni delle miniere di rame, al Monumento al Cimarrón, punto di interesse della Ruta de las Personas Esclavizadas (UNESCO) e al Pozo Azul.

Los Caminos de la Míneria, diretto alla cascata “El Saltadino”, è un percorso di circa 14 km, non ad anello. Il chilometraggio indica il percorso di andata e ritorno. Il cammino attraversa le vecchie strutture dell’impianto di lavorazione del rame, attivo fino al 2001. Prosegue lungo il percorso della ferrovia che collegava le miniere con il porto di Santiago di Cuba. Lungo il percorso si possono vedere opere di ingegneria civile come contrafforti, canali di scolo e ponti. È stato teatro di numerose operazioni dell’Esercito Mambí[1] e sono ancora conservate le fondamenta di uno dei ponti distrutti durante la Guerra dei Dieci Anni. Lasciandosi alle spalle il percorso con le vestigia storiche, ci si avvicina a “El Saltadino”, una cascata con una piccola spiaggia dove è possibile fare il bagno e sostare.

[1] L’Esercito di Liberazione di Cuba, conosciuto colloquialmente come Esercito Mambí, era un esercito indipendentista di tipo irregolare nato nell’ultimo terzo del XIX secolo per ottenere la secessione di Cuba dal Regno di Spagna e l’abolizione della schiavitù nel paese, durante la Guerra dei Dieci Anni, la Piccola Guerra e la Guerra Necessaria.

 

La sfida della sostenibilità: costruire il futuro per i sentieri del Cobre

L’inaugurazione delle Rutas de El Cobre è stata anche l’occasione per un dibattito più ampio, tra AICS, IILA, la OCC e i rappresentanti del Governo locale de El Cobre, sulla sostenibilità dell’iniziativa, che vorrebbe dare un impulso allo sviluppo locale integrato a partire dalla valorizzazione del patrimonio tangibile e intangibile de El Cobre e fornire un’offerta turistica più sostenibile.

Con la imminente conclusione del Programma di cooperazione che ha finanziato le attività iniziali del progetto, ovvero le opere di restauro dei 14 edifici sopra menzionate, gli attori coinvolti hanno delineato alcune strategie possibili per creare un indotto a partire da un turismo cosiddetto intersettoriale, quale rappresenta la Rutas de El Cobre.

Il primo passo in questo senso è stato l’identificazione di possibili attività produttive esistenti o da attivare lungo i percorsi – bar, ristoranti, alloggi, aziende agricole, artigiani – che potrebbero offrire servizi e prodotti ai turisti interessati al cammino.

Non meno importante è stato l’affidamento del ruolo di “punto focale” dei percorsi alla Casa di Cultura de El Cobre, un presidio di cultura e formazione sul territorio, che collabora attivamente con il Governo locale e con i tanti giovani che hanno partecipato alla prima fase dell’iniziativa. La Casa de la Cultura è responsabile non solo di fornire informazioni utili al pubblico, ma anche di contattare le guide locali, abitanti con una profonda conoscenza del territorio, che hanno dato la propria disponibilità ad accompagnare gli escursionisti durante i percorsi.

Una sfida di altra natura, ma determinante per il successo dell’iniziativa, è quella della visibilità: come far arrivare al pubblico, cubano e straniero, informazioni sull’esistenza dei nuovi sentieri de El Cobre. Intanto, le persone coinvolte sia a Cuba che in Italia si sono attivate su diversi canali, con l’obiettivo di far conoscere l’iniziativa a pubblici diversi: a Cuba, la OCC la sta presentando a una serie di eventi di settore ai quali partecipa, e potrà contare sui contatti già esistenti all’estero per raggiungere un pubblico più ampio.

Dall’Italia, si è lavorato per rendere l’iniziativa visibile sul sito web del Programma di cooperazione tra AICS, IILA e OCC. Inoltre, i percorsi sono stati creati e resi pubblici su Google Maps, e si sta lavorando al loro inserimento su applicazioni internazionali di trekking quali Wikiloc e Komoot.

Parallelamente, si cercano nuove fonti di finanziamento che possano dare seguito al lavoro incipiente, ma fondamentale, avviato a El Cobre. Un lavoro che non ha ancora dato risultati dal punto di vista dei benefici economici diretti alla popolazione, ma ha gettato le basi per la costruzione di un futuro possibile sul territorio, partendo da queste esperienze comunitarie. Nelle parole di uno degli abitanti e artefici della realizzazione del cammino, “da quando hanno chiuso le miniere, è la prima volta che sento un alito di speranza”. Ora vogliamo lavorare sodo per trasformare questo alito in una brezza duratura.

Info: https://www.italia-cuba.org/proyecto-rutas-del-cobre/

 

 

 

 

Colegio Santa Clara: al via il primo corso di formazione, promosso dalla Cooperazione italiana

Sono passati poco più di quattro mesi dall’inaugurazione dell’Aula Magna del Colegio de Santa Clara. In quel 29 aprile, nel quadro del Mese dell’Europa 2025, autorità cubane e internazionali, aprivano orgogliose le porte dell’antico Convento, il più bello dell’Habana Vieja, nelle parole di Eusebio Leal, dopo anni di lavori di ristrutturazione e restauro, che hanno restituito il complesso alla sua bellezza originale. L’Unione Europea, l’UNESCO, la Cooperazione italiana e l’Organizzazione Italo-Latinoamericana (IILA) sono stati i principali partner della Oficina del Historiador de la Ciudad de La Habana (OHCH) in questo restauro.

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Come ha ricordato in quella occasione l’Ambasciatore di Itala a Cuba Roberto Vellano, il restauro, quasi totalmente completato, ha superato una serie di sfide grazie all’impegno e alla competenza di tutte le istituzioni e persone coinvolte.

Sono queste stesse persone e istituzioni i protagonisti della nuova fase che si è aperta con l’inaugurazione dello scorso aprile, e che vede l’edificio convertito nel Colegio Santa Clara, un centro per la Formación en las Artes y los Oficios de la Restauración de Cuba y el Caribe de la Oficina del Historiador de la Ciudad.

In continuità con le attività formative previste dal progetto, “Collegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex convento di Santa Clara”, promosso dalla Cooperazione italiana (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale – MAECI, Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – AICS) e implementato dall’Organizzazione Italo-Latinoamericana (IILA) sempre affianco alla Oficina del Historiador de la Ciudad de La Habana, è stato inaugurato ieri il primo corso presenziale del Colegio Santa Clara, un corso di formazione di tre settimane su temi di restauro e riabilitazione di edifici storici, utilizzo di nuove tecnologie ed economie creative.

L’iniziativa conta con la docenza di professori ed esperti di rinomate università e centri di ricerca italiani quali Sapienza università di Roma, Politecnico di Torino e Istituto Centrale per il Restauro.

Le attività formative sono state inaugurate ieri nell’Aula Magna del Colegio Santa Clara, con la presenza di Chiara Vighi, Coordinadora del Sector Cultura y Desarrollo Local de AICS, funzionari ed esperti della Oficina del Historiador, i partecipanti al corso, nonché le docenti Donatella Fiorani della Sapienza Università di Roma e Maria Elena Corrado dell’Istituto Centrale di Restauro e l’esperta IILA Thais Palermo.

Il Colegio di Santa Clara: dove teoria e lavoro sul campo si incontrano

Quello attuato dal progetto della cooperazione italiana è il primo corso presenziale del Colegio Santa Clara, ha sottolineato Gladys Collazo, Directora General de Patrimonio Cultural de la Oficina del Historiador in occasione dell’apertura del corso. Gladys ha sottolineato l’importanza dei temi trattati, anche in chiave di attualità.

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Le attività di formazione si svolgono in una delle aule già restaurate del Colegio Santa Clara. “E’ un corso che si tiene dentro a un cantiere, e questo è un valore aggiunto”, ha affermato Norma Pérez-Trujillo Tenorio, direttrice del Departamento Inversionista de Rehabilitación y Conservación Patrimonial della OHCH, sottolineando l’importanza di unire le due anime del Colegio Santa Clara: la teoria che incontra la pratica e la conoscenza che si amalgama alla realtà.

Il corso si articola in tre settimane di didattica frontale, per un gruppo di 25 professionisti cubani, costituito da specialisti, professori, architetti e ingegneri vincolati al Colegio de Santa Clara, nonché alle seguenti istituzioni cubane: la Direzione della Cooperazione Internazionale e l’Unità di Bilancio degli Investimenti dell’OHCH, il Piano Regolatore (l’ente incaricato di garantire lo sviluppo integrale della Zona Prioritaria per la Conservazione), la Società di Progetto RESTAURA, il Collegio Universitario San Gerónimo dell’Avana e la Scuola Laboratorio Gaspar Melchor de Jovellanos.

Nella prima settimana, il corso sarà tenuto da Donatella Fiorani, docente di restauro dei monumenti presso l’Università La Sapienza di Roma, e Maria Elena Corrado, responsabile del Servizio «Beni Architettonici» dell’Istituto Centrale per il Restauro, affiliato al Ministero dei Beni Culturali italiano. Le lezioni si concentreranno su rischio di perdita del patrimonio architettonico e la sua gestione, restauro e digitalizzazione, energie rinnovabili e sostenibilità nel recupero e restauro architettonico.

La seconda settimana di formazione sarà guidata dai docenti del Politecnico di Torino, i professori Andrea Manuello Bertetto e Paolo Piantanida e la ricercatrice Erika Lenticchia, del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica. Le sessioni si concentreranno su diagnosi e supervisione strutturale degli edifici storici, procedure di consolidamento e materiali non convenzionali per la salvaguardia del patrimonio storico, e aspetti dell’innovazione tecnologica nel sistema costruttivo e nel suo restauro.

Il ciclo di sessioni si concluderà con la docenza dell’architetto Augusto Chiaia, Coordinatore Generale del Programma Santa Clara per l’IILA, ​​con lezioni incentrate sul rapporto tra design industriale e conservazione del patrimonio, incubatori d’impresa ed economie creative.

La cerimonia di chiusura del corso segnerà anche la conclusione del progetto di cooperazione “Collegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex convento di Santa Clara” e vedrà la partecipazione di autorità italiane e cubane.

Ora, il sogno di Eusebio Leal di rendere l’antico Convento uno spazio dedicato completamente alla formazione sul restauro, inizia, come le vecchie mura dell’edificio, a “sentire il commercio indescrivibile con la luce”, nelle parole ispiratrici dell’Historiador, per il quale il vero senso del restauro di Santa Clara è uno dei momenti “più elevati di questa opera costante, incredibile, paziente, dell’infinito amore”.

Di: Dott.ssa Thais Palermo Buti/ Esperta Assistenza Tecnica per IILA

Info: https://www.italia-cuba.org/colegio-santa-clara-al-via-il-primo-corso-di-formazione/

Si conclude il progetto della cooperazione italiana dedicato al restauro e alla valorizzazione dell’antico convento di Santa Clara nella città de L’Avana con la consegna dei diplomi del primo corso presenziale

Riabilitare l’antico convento di Santa Clara nel cuore de L’Avana Vecchia e rilanciarlo come Centro di formazione per arti e mestieri del restauro per Cuba e i Caraibi, perseguendo l’ispirazione del Historiador de L’Avana Eusebio Leal: questo il proposito del progetto appena concluso, una collaborazione tra Oficina del Historiador de la ciudad de La Habana (OHCH), l’Organizzazione Internazionale italo-latinoamericana (IILA) con il sostegno del MAECI e dell’AICS.

L’opera del gruppo multidisciplinare di architetti e architette, ingegneri e ingegnere della OHCH che da quattro decenni fa risplendere gli edifici più emblematici della città coloniale, non si ferma qui. Infatti, grazie al contributo di altre collaborazioni, i chiostri continuano ad essere attraversati dalle persone che lavorano per seguire nell’intento di ristrutturare l’intero complesso monumentale.

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Il convento di Santa Clara, fondato nel XVII secolo, è uno degli edifici coloniali più importanti di Cuba. Inizialmente centro di restaurazione e conservazione, fu poi trasformato nel Ministero dei Lavori Pubblici negli anni ’90. L’edificio, molto danneggiato quando fu ricevuto nel 2012, è stato restaurato con attenzione ai dettagli, riportando i colori originali delle pitture murali. Il team che lavora al progetto è in gran parte femminile, una scelta che non è casuale. Come diceva Leal, “le donne sono come ragnatele, capaci di gestire più compiti contemporaneamente”. Nonostante molte abbiano studiato o lavorato all’estero, nessuna vuole lasciare Cuba; il loro desiderio è vedere il centro storico restaurato e onorare la memoria di Leal.

Il nuovo Colegio Santa Clara ha riaperto ufficialmente ad aprile 2025 dopo un lungo e accurato restauro del primo chiostro, ed è diventato ora un centro di formazione specializzato in Cuba e nei Caraibi nel campo del restauro e della conservazione del patrimonio. L’Italia è stata al fianco dell’OHCH fin dall’inizio del progetto. Grazie al lavoro congiunto l’Aula Magna e il primo chiostro del Colegio sono stati restaurati. Il processo ha visto la collaborazione di numerosi partner internazionali, tra cui l’Unione Europea e l’UNESCO.

“Oggi chiudiamo il progetto del Colegio Santa Clara, però la collaborazione con IILA e OHCH continua con la nuova iniziativa di riabilitazione della Fondazione Fernando Ortiz e il Centro Culturale Padre Félix Varela. Entrambe le iniziative, quella conclusa e quella appena iniziata, offrono un’idea del rapporto di stretta cooperazione tra Italia e Cuba nel campo della gestione integrata del patrimonio, con approcci orientati alla sostenibilità e allo sviluppo locale. La valorizzazione dei beni patrimoniali, la promozione delle economie creative e il contributo allo sviluppo delle capacità locali di gestione e pianificazione territoriale sono i valori che la cooperazione italiana sostiene e continuerà a sostenere”, ha dichiarato Antonio Festa, direttore della sede AICS L’Avana.

Nell’Aula Magna restaurata, nel cuore del Colegio, si è svolta la cerimonia di chiusura del progetto della cooperazione italiana con la consegna dei diplomi del corso sul restauro e la riabilitazione di edifici storici, l’uso delle nuove tecnologie e una introduzione alle economie creative. La formazione, organizzata da IILA, è stata impartita da professori del Politecnico di Torino e della Università degli Studi della Sapienza, nelle aule appena ristrutturate. Tra i docenti, spiccano nomi come quello delle professoresse Donatella Fiorani e Maria Elena Corrado della Università degli Studi della Sapienza e dell’Istituto Centrale per il Restauro, Amedeo Manuello, Erica Lenticchia e Paolo Piantanida del Politecnico di Torino e l’architetto Augusto Chiaia, esperto dell’IILA e direttore del progetto.

Il corso ha visto la partecipazione di 25 professionisti cubani, tra architetti, ingegneri, restauratori e docenti, tutti impegnati a preservare e valorizzare il patrimonio culturale di Cuba.

«Le conferenze del corso hanno evidenziato l’importanza della scuola italiana di restauro per la nostra formazione, mostrando come l’integrazione di tecniche moderne negli edifici storici consenta di valorizzarli al meglio. Questo approccio si applicherà anche al chiostro 3 del convento, dove si fonderanno muri antichi e architetture contemporanee, con l’uso di nuove tecniche e materiali», ha dichiarato Rebeca Berovides, ingegnera del Grupo de Inversión y Gestión del Patrimonio de la OHCH.

Con la conclusione del corso e del progetto della cooperazione italiana, il Colegio Santa Clara ha aggiunto il primo tassello nel suo cammino come centro di eccellenza per la formazione nel settore del restauro. La cerimonia finale ha visto la partecipazione di autorità italiane e cubane e ha sancito la fine del progetto di cooperazione, che ha dato vita a un’infrastruttura educativa unica nel suo genere.

Il sogno di Eusebio Leal di trasformare il convento in uno spazio di formazione sul restauro ha finalmente preso vita, come aveva previsto: un luogo dove “la luce incontra il commercio indescrivibile” del sapere e della cultura, per preservare e valorizzare il patrimonio di Cuba e dei Caraibi.

Versi cubani e fumetti per un’Avenida chiamata Italia: narrare un progetto di cooperazione con un libro che unisce comics e poesia

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Dal Malecón dell’Avana all’incrocio con Calle Reina, l’Avenida Italia si estende nel municipio di Centro Avana, a Cuba. Questa strada non è solo una delle vie commerciali storiche più importanti dell’Avana, ma è anche l’asse centrale di uno dei più importanti progetti di cooperazione attualmente in corso nella città. Il Progetto “Avenida Italia” è implementato dal Governo Provinciale dell’Avana, dal Governo Municipale di Centro Avana e dall’unione camerale Unioncamere Piemonte, in collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Ha l’obiettivo di accompagnare il processo di recupero integrale del municipio di Centro Avana, contribuendo alla valorizzazione della sua immagine architettonica e urbana e al rafforzamento della sua attrattività, oltre a promuovere azioni economiche e socio-culturali innovative nei quartieri circostanti l’Avenida Italia.

Durante l’implementazione del progetto sono state realizzate varie iniziative socio-culturali e formative, complementari a quelle economiche e architettoniche. Queste attività, rivolte principalmente alla popolazione giovane per promuoverne la formazione artistica e creare nuove opportunità di lavoro, hanno generato veri e propri spazi di incontro, scambio e apprendimento reciproco. Questo è stato il caso dei laboratori di repentismo e di graphic novel. Entrambi i corsi formativi si sono tenuti tra maggio e giugno 2023 e hanno coinvolto circa 30 giovani, che hanno messo in mostra la loro creatività realizzando versi in decime cubane dedicati all’Avenida Italia, i quali sono serviti poi da base per la realizzazione di fumetti. I laboratori sono stati condotti da docenti di grande prestigio in queste materie: il poeta e scrittore Alexis Díaz Pimienta ha tenuto il corso di repentismo; Francesco Della Puppa, esperto di comunicazione e cultura, e Francesco Matteuzzi, fumettista, hanno invece tenuto il corso di graphic novel. Il risultato tangibile di questi due laboratori è un libro intitolato Graphic Habana, che raccoglie i lavori e gli sforzi dei giovani partecipanti ai laboratori.

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Il prodotto in questione è un esempio di identità cubana, in quanto ricrea, in versi e disegni, passaggi di vita quotidiana nella centralissima Avenida Italia, mescolando tra i suoi passanti i personaggi tradizionali dell’Avana del secolo scorso, insieme ai turisti e agli abitanti che possiamo trovare oggi in qualsiasi angolo del popoloso viale.

Graphic Habana è uno squisito esempio di fusione di due generi apparentemente distanti: il verso cubano in decima e il fumetto, vale a dire poesia e disegno. Nonostante la differenza di linguaggi, questa commistione ha dato vita a un testo di facile lettura, d’impatto, che motiva il lettore ad approfondire la storia dell’Avenida Italia (anticamente conosciuta come Calle Galiano), e che ha permesso ai giovani di entrare in contatto tra loro negli spazi di interazione e creatività promossi dal Progetto Avenida Italia.

Francesco Matteuzzi, docente del laboratorio di graphic novel, ha sottolineato il processo di scambio di conoscenze e di apprendimento che l’iniziativa ha generato non solo nei partecipanti al laboratorio, ma anche negli esperti. “Quando sono arrivato a Cuba, non sapevo nulla di questo Paese né cosa volesse dire repentismo. Con questo workshop ho potuto imparare molto sulla cultura cubana, sul suo popolo e, nonostante sia arrivato come insegnante, ho imparato molte cose”, afferma.
D’altra parte, Suleydis Alvarez, direttrice del progetto Avenida Italia per conto del Governo Municipale del Centro Habana, ha sottolineato che “È la prima volta che un progetto di cooperazione si focalizza su una strada, in modo che generazione dopo generazione possa avere del materiale stampato, e questo è esattamente ciò che volevamo ottenere: raggiungere i cittadini, soprattutto Il centro dell’Avana”.

 

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Il libro è stato presentato presso la Casa de Cultura di Centro Avana Joseito Fernández (coinvolta anche in un altro progetto di cooperazione finanziato dall’AICS) nell’ambito della XXV Settimana della Cultura Italiana a Cuba, e ha visto la partecipazione, oltre che dei docenti e dei partecipanti al laboratorio che hanno realizzato il libro, di autorità locali cubane e italiane, di appassionati della Casa de la Cultura di Centro Avana e di passanti che, incuriositi, si sono avvicinati alla sala dell’evento.
Alla presentazione hanno partecipato Antonio Festa, direttore dell’AICS L’Avana; Guglielmo Pirrone, consigliere dell’Ambasciata d’Italia a Cuba; Luis Carlos Góngora, direttore della Direzione Provinciale del Commercio Estero, degli Investimenti Esteri, della Collaborazione Economica e delle Relazioni Internazionali del Consiglio Provinciale del Governo dell’Avana; Inés Barroso, responsabile dell’ufficio di Cooperazione Internazionale del Governo Provinciale.

L’AICS a Cuba sostiene l’empowerment economico delle donne

Il contesto legislativo della maggiore delle Antille offre, ad oggi, un appoggio e un’attenzione alle tematiche di uguaglianza di genere abbastanza atipico rispetto al contesto generico regionale.
Le più recenti azioni legislative – l’approvazione del PAM (Programma Nacional de Adelanto de la Mujer), della Strategia Globale per la Prevenzione e l’Attenzione alla Violenza di Genere, così come del nuovo Codice della Famiglia, che affronta tematiche quali la redistribuzione del lavoro domestico non remunerato, – sono esempi lampanti della volontà politica del paese di adottare azioni concrete a sostegno dell’uguaglianza di genere.

Tuttavia, queste piccole conquiste non possono oscurare le sfide ancora in sospeso, ed è per questo che AICS L’Avana sostiene l’implementazione del quadro legislativo cubano a favore dell’uguaglianza di genere attraverso molte azioni puntuali all’interno di vari progetti. Un esempio: attraverso l’iniziativa “Localizzando l’Agenda 2030”, in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), AICS L’Avana ha supportato, nel marzo 2023, la creazione e inaugurazione del primo Osservatorio Nazionale di Genere, volto alla raccolta di dati disaggregati con focus sulla situazione della donna cubana.

Inoltre, va ricordato che uno dei maggiori ostacoli persistenti nel paese in materia di uguaglianza di genere è la mancata indipendenza economica della maggior parte delle donne cubane nei loro nuclei familiari. Si stima che più del 90% delle persone che si dedicano al lavoro domestico e di cura non remunerato nei nuclei familiari cubani siano donne. Per questo, AICS L’Avana ha deciso di dedicare alcune delle sue iniziative a gestione diretta già in corso, così come una parte delle iniziative della programmazione futura, al tema dell’empowerment economico delle donne cubane, con un focus sullo sviluppo di competenze professionali e imprenditoriali che aprano loro il cammino per l’avviamento di piccole e medie imprese a leadership femminile.

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La coordinatrice del Settore Cultura e Sviluppo Locale, Alberta Solarino, sottolinea che: “La presenza di politiche di genere innovatrici a tutela della sicurezza e della salute della donna, la resilienza acquisita dalla popolazione cubana e la sua naturale propensione alla creatività, permettono alle nostre iniziative di cooperazione nel settore della cultura di mettere in primo piano l’empowerment economico delle donne, sostenendone prioritariamente la presenza nelle industrie creative e culturali, con eccellenti risultati e buone pratiche”.

Nello specifico, attraverso l’iniziativa “Avenida Italia” volta al recupero di una delle principali arterie commerciali del municipio di Centro Havana , AICS L’Avana ha organizzato e realizzato dei laboratori volti allo sviluppo di competenze professionali e imprenditoriali nei quali è stata fortemente incentivata la partecipazione femminile.
Tra questi:
– un laboratorio di “repentismo” (un verso poetico tipico cubano), volto al recupero di una famosa tradizione poetica e artistica nazionale, che ha visto la partecipazione di donne musiciste, cantautrici, scrittrici, così come di professioniste del settore artistico motivate ad ampliare le loro competenze nel settore;
– un laboratorio di Graphic Novel, che ha visto la partecipazione di disegnatrici industriali, fumettiste e studentesse dell’ISA (Istituto Superiore di Arte), una delle facoltà più prestigiose della capitale nel settore del disegno e dell’architettura, e che ha offerto due settimane di formazione intensiva con fumettisti e accademici italiani;
– un laboratorio di moda circolare, che verrà inaugurato a marzo in concomitanza con la giornata internazionale della donna, e che prevede la partecipazione di donne esperte di fashion design, così come di donne che hanno già attive iniziative imprenditoriali nel settore della moda, con un focus sul riciclaggio e sul riutilizzo dei tessuti e con l’intervento di professionisti di alto livello riconosciuti nel mondo della moda italiana e internazionale appartenenti al Progetto CubaLab del Gruppo Tod’s.

L’obiettivo di ognuno di questi laboratori è quello non solo di fornire nozioni e strumenti che possano incentivare e facilitare la formazione e l’avviamento professionale delle donne cubane, ma è anche quello di creare e rafforzare reti di contatti tra di loro, che consentono scambi di esperienze e buone pratiche, creando sinergie che possono essere di sostegno e d’ispirazione per ognuna di loro.

“Le sinergie create dalla nostra sede in tema di empowerment femminile rispondono ad esigenze concrete del paese in cui ci troviamo, si ispirano alle buone pratiche che vedono Cuba come paese protagonista per le tematiche di genere e si inseriscono in maniera strategica all’interno delle “Linee guida sull’ Uguaglianza di Genere e l’Empowerment di Donne, Ragazze e Bambine (2020-2024)”, che definiscono i principi e le modalità operative dell’azione dell’AICS nel settore, includendo obiettivi concreti ed ambiziosi con il fine di attuare Gender Action Plan III (GAP III), il piano d’azione sull’uguaglianza di genere dell’Unione Europea”, dichiara il direttore di AICS L’Avana, Antonio Festa.

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Il Sistema Italia a Cuba presenta i risultati di laboratori creativi per giovani nel settore della moda

Nell’ambito del Mese d’Europa a Cuba, l’Ambasciata d’Italia, l’Agenzia Italiana per il Commercio Estero (ICE) e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), hanno presentato un dedicato alla creatività cubana e al talento dei giovani nel campo della moda, risaltando peculiarità e legami con la cultura italiana.

Lo scorso 27 aprile nella cornice della “Fábrica de Arte Cubano”, luogo simbolo dell’estro e dell’arte nella capitale L’Avana, rappresentanti delle istituzioni italiane e cubane hanno presenziato una sfilata unica e originale che ha dato visibilità ai risultati della collaborazione dei due Paesi nel settore della moda e del design. Durante l’evento, diviso in due parti, sono stati mostrati i capi ideati e confezionati da 32 giovani designers che hanno partecipato ai laboratori di moda, design e sartoria promossi da AICS e ICE.

Si è trattato – ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia Roberto Vellano – di un’occasione importante per celebrare ancora una volta il talento e la creatività promosse attraverso la collaborazione tra Cuba e l’Italia.

Ad aprire la sfilata, il Progetto “Avenida Italia”, coordinato dall’Agenzia Italiana di Cooperazione per lo Sviluppo, nel comune di Centro Habana, insieme al Governo Provinciale dell’Avana e Unioncamere Piemonte. Durante il workshop di moda circolare di questa iniziativa, i giovani partecipanti si sono ispirati ai personaggi dei fumetti sull’Avenida Italia contenuti nel libro “Graphic Habana”, presentato lo scorso novembre in occasione della Settimana della Cultura Italiana.

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Gli abiti creati dai partecipanti a questo laboratorio, sono stati realizzati grazie al riciclo creativo di vestiti raccolti attraverso una campagna di Moda circolare, lanciata nel mese di gennaio di quest’anno, alla quale hanno partecipato diverse istituzioni, donando un contributo di circa 500 capi. La seconda parte della sfilata è stata dedicata ai risultati del Progetto “Guayabera”, promosso dall’Agenzia ICE in collaborazione con l’azienda CubaLab e sponsorizzato dall’Istituto Marangoni di Firenze. In passerella sono stati presentati i frutti delle lezioni teoriche e pratiche impartite da prestigiosi professori di moda italiani a giovani designer cubani durante un corso che si è svolto all’Avana tra gennaio e marzo di quest’anno.

I modelli presentati sono l’interpretazione fatta da ciascuno dei designer del capo cubano per eccellenza: la Guayabera. Il lavoro di scambio e contaminazione tra gli elementi storici del capo cubano e le innovazioni e l’esperienza della moda italiana rendono ogni pezzo presentato unico e irripetibile. I tessuti e gli accessori utilizzati per la confezione sono tutti di alta moda, e sono stati donati da una prestigiosa azienda italiana.

 

 

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