Istituzioni italiane e cubane si sono ritrovate nel luogo natale a Santiago de las Vegas per ricordare anche l’apporto dei genitori all’agricoltura nell’istituto partner dei progetti di cooperazione di AICS L’Avana
Il legame Italia-Cuba si rafforza con la Celebrazione del Centenario di Italo Calvino, uno dei più importanti scrittori del xx secolo, nato nell’isola caraibica, a Santiago de Las Vegas, dove i genitori hanno contributo allo sviluppo dell’agricoltura e dell’allora “Stazione Centrale Agronomica” che negli anni 20 è stato il centro privilegiato delle loro ricerche sul campo e la culla che ha visto i natali del rinomato autore.
Oggi questo luogo si conosce come Instituto de Investigaciones Fundamentales en Agricultura Tropical Alejandro de Humboldt (INIFAT), istituzione che insieme all’Ambasciata Italiana a Cuba, all’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo sede dell’Avana, e all’azienda Tropical Contramaestre S.A, ha organizzato lo scorso 14 ottobre in occasione del Centenario, un evento per omaggiare l’operato di Mario Calvino ed Eva Mameli, che tra il 1917 e il 1924 hanno portato avanti importanti ricerche sul campo, connettendo Cuba e l’Italia attraverso il lavoro scientifico.
La manifestazione si è inserita all’interno di un programma più ampio, una rassegna di eventi dedicati al Centenario della nascita che ha animato l’Avana dall’11 al 15 ottobre, ed ha visto la partecipazione dell’Ambasciatore italiano Roberto Vellano, Antonio Festa, direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, l’ambasciatrice dell’Unione Europea Isabel Brilhante, l’ambasciatore del Portogallo José Pedro Machado Vieira, e il viceministro dell’agricoltura Diosnel San Loys Martínez, nonché altri membri del corpo diplomatico, dell’imprenditoria con sede a Cuba e rappresentanti di istituzioni culturali cubane e italiane.
Secondo Vellano, l’eredità dei genitori di Italo è un’importante traccia che la cooperazione italiana ricorda e promuove attraverso i progetti realizzati nel paese insieme ai partner locali per lo sviluppo di un’agricoltura efficace e sostenibile che costituisce uno dei pilastri della collaborazione tra Italia e Cuba.
“A 100 anni dal passaggio dei Calvino, generazioni di scienziati, produttori e contadini hanno attraversato l’istituzione e i nostri campi. Tuttavia, i concetti di lavoro da loro introdotti, con la ricerca sulle principali colture di importanza economica e la convinzione che alle attività di carattere scientifico bisogna necessariamente aggiungere, quelle concrete di insegnamento e divulgazione diretta ai contadini, sono più che mai presenti nell’agricoltura cubana. Nell’immensa opera scientifica e nei metodi di lavoro bisognerà continuare ad approfondirli, affinché possono costituire risposte a problemi attuali”, ha detto il direttore dell’INIFAT, Guillermo Almenares Garlobo.
Gli interventi dei relatori hanno accompagnato i partecipanti in un viaggio attraverso il passato, rivelando particolari e dettagli sulla vita di questi inseparabili scienziati, Calvino e Mameli, che hanno certamente avuto un’influenza determinante nella formazione dell’universo culturale e poetico dello scrittore.
Alla grande passione ed impegno dei Calvino verso un lavoro comunitario fatto di ascolto e socialità costruito con agricoltori ed agricoltrici, ha dedicato il suo intervento la professoressa autrice della monografia “Eva Mameli Calvino. Gli anni cubani (1920-1925)”, Maria Cristina Secci, dell’Università di Cagliari. “I Calvino erano scienziati, eruditi, però molto vicini alle comunità locali, fornivano risposte pratiche ed esaustive alle domande specifiche dei contadini”, ha spiegato durante il suo discorso.
Questa vicinanza alle comunità, il vincolo forte con la ricerca e la scienza, caratteristiche che fanno parte dell’impronta lasciata dai Calvino, si rafforzano oggi attraverso differenti azioni di cooperazione.
“La relazione tra i due paesi ha una lunga storia che guida le nostre azioni tutt’oggi soprattutto nel caso dell’INIFAT, con il quale stiamo portando avanti la realizzazione di studi settoriali e nel campo, il rafforzamento dei laboratori di analisi della qualità, il sostegno alla ricerca verso la sovranità alimentare e con cui a breve lanceremo un’innovativa azione di recupero dell’archivio storico dove sono presenti preziosi scritti, fotografie e ricerche risalenti all’epoca in cui i Calvino hanno sviluppato la loro innovativa metodologia di lavoro”, ha affermato Antonio Festa, direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo all’Avana.