AICS con Lázara: un punto di riferimento per le donne agricoltrici, in un mondo dominato dagli uomini

Lázara, come tutte le mattine arriva presto alla fattoria per sorvegliare tutto, nei minimi dettagli. La Criolla, la capra più vistosa del gregge, corre agilmente, mentre i buoi attraversano la vallata. Con fatica, trainano il carretto con il concime e lo portano al campo. Lì, le lattughe brillano e le bietole sembrano rose giganti. La capretta appena nata si avvicina a lei, fiduciosa, come se sapesse che le sue mani sono le creatrici di tutto ciò che la circonda.

Per Lázara la cultura della terra è un’eredità familiare. Ha imparato i lavori della campagna fin da bambina, nella tenuta di suo nonno, a Pinar del Río. Durante la sua giovinezza ha attraversato molte difficoltà e affrontato il duro lavoro dei campi, ma grazie a questo oggi si considera pronta per qualsiasi cosa. Dopo il trasferimento a Guanabacoa,  ricevuta dal fratello la tenuta “La Cañada”, ne ha assunto il comando con convinzione, cambiando anche il nome in “La Patrona” per sottolineare che quella terra è gestita da una donna.  

Lázara Ramirez Sosa, guida tutte le attività della fattoria, prende le decisioni fondamentali, coordina una squadra di uomini dal fratello che collabora al pascolo, al padre e allo zio che svolgono vari lavori agricoli ogni giorno.La sua leadership naturale non l’ha affermata solo nell’ambito familiare, ma ha oltrepassato i confini personali e l’ha portata a gestire la presidenza della cooperativa agricola “José Martí” di Guanabacoa. Una grande sfida che ha dimostrato che le donne in agricoltura possono assumere ruoli di leadership e avere successo.

Lazara Ramirez Sosa capre Lazara Ramirez Sosa e la squadra di lavoro della fattoria HAB3009

Da quando ha iniziato ad allevare capre, si è aperto un nuovo percorso di opportunità per lei grazie al progetto Hab.AMA finanziato da AICS. All’inizio, aveva solo tre capi, ora sono quasi trenta. Il progetto, le ha fornito attrezzature costose e di ultima generazione a cui non avrebbe mai potuto accedere con i suoi introiti e la sta aiutando con il miglioramento genetico dei capi di bestiame. Tuttavia, al di là dei contributi materiali, che sono significativi, essere parte del progetto le ha dato qualcosa di molto più prezioso: il collegamento con il mondo della conoscenza attraverso corsi di formazione e workshop. Questi spazi collettivi hanno dato possibilità alle produttrici di confrontarsi con altre donne e dunque migliorare non solo le capacità produttive, ma anche le capacità di leadership.

Lázara ha superato molti ostacoli in una vita dedicata all’agricoltura, ma oggi può dire di essere una donna felice ed emancipata. Tra una conversazione e l’altra confessa di voler vivere per sempre in “La Patrona” e continuare a crescere, continuare a migliorare, dimostrando che per le donne contadine non esistono obiettivi impossibili.

Lazara Ramirez Sosa macchinari HAB3025 Lazara Ramirez Sosa

Lazara è un esempio di donna che si è fatta spazio in un ambiente spesso dominato dagli uomini, e fa parte di un gruppo di donne che l’Agenzia, attraverso il progetto Hab.AMA[1], accompagna con l’obiettivo di migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro per ottenere una maggiore emancipazione femminile nelle tre catene produttive beneficiarie dell’iniziativa (frutta, ortaggi, allevamento di bestiame di piccola taglia).

Questa storia fa parte della campagna “Con loro, per l’uguaglianza”, promossa da AICS L’Avana, nel quadro delle azioni per la Giornata Internazionale della Donna.

Seguila sui canali social, #ConEllasPorLaIgualdad, e condividi queste storie ispiratrici.

[1] Il progetto Hab.AMA è frutto della collaborazione tra il Ministero dell’Agricoltura di Cuba, Gruppo Imprenditoriale Agricolo (GAF), Istituto di Ricerche in Frutticoltura Tropicale(IIFT), Istituto di Ricerche Fondamentali in Agricoltura Tropicale(INIFAT), Istituto di Ricerca per l’Industria Alimentare (IIIA) con il sostegno finanziario dell’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo – sede La Habana (5.400.000€).

COP16 – La Cooperazione italiana rinnova il suo impegno in America Latina, una delle regioni piu biodiverse al mondo

28 ottobre 2024 – Questa mattina, nell’ambito della COP16 a Cali in Colombia, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha organizzato un evento intitolato “Sfide e Opportunità per la Cooperazione Italiana per uno Sviluppo Sostenibile, Inclusivo e Innovativo”. La significativa presenza del Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente d’Italia, Claudio Barbaro, insieme all’Ambasciatore d’Italia in Colombia, Giancarlo Maria Curcio, ha sottolineato il fermo impegno dell’Italia a collaborare strettamente con l’America Latina per promuovere lo sviluppo sostenibile e rispondere alle sfide ambientali nella regione.

“L’America Latina e i Caraibi costituiscono una delle maggiori riserve di biodiversità, ossigeno e acqua del pianeta, ma presentano note vulnerabilità strutturali e sistemiche. Per questo motivo sono un’area di forte interesse ai fini della cooperazione ambientale del MASE che attualmente ha in vigore 8 protocolli d’intesa di cooperazione ambientale nel campo dello sviluppo sostenibile con questi paesi. Inoltre sono stati approvati 25 progetti, le cui principali tematiche sono i sistemi di prevenzione e gestione delle calamità naturali, l’acceso all’acqua potabile attraverso impianti di desalinizzazione, la promozione delle energie rinnovabili e la tutela della biodiversità e delle foreste. E’ importante agire per rafforzare la collaborazione con i paesi dell’area attraverso la promozione di azioni sinergiche e il progressivo orientamento delle risorse finanziarie per uno sviluppo regionale, al fine di massimizzare l’impatto sul territorio. Per questo riteniamo altresì cruciale promuovere l’avvio di concrete collaborazioni tra MASE e AICS, tenuto conto dell’Accordo Operativo già in essere tra le parti, rinnovato a settembre 2023 per la durata di 3 anni”, dichiara il Sottosegretario Claudio Barbaro.

L’evento si è concentrato sulla strategia di AICS in America Latina e nei Caraibi, così come a livello globale, dove conta 21 sedi all’estero che portano avanti progetti di cooperazione allo sviluppo. I rappresentanti di AICS hanno presentato iniziative chiave in Colombia, El Salvador e Cuba, con un focus sulla sostenibilità ambientale, la conservazione della biodiversità e lo sviluppo rurale inclusivo.

AICS conferma il proprio impegno verso un modello di cooperazione inclusivo, innovativo e resiliente, che promuove il benessere delle comunità e la protezione degli ecosistemi in tutte le aree di intervento.

La cooperazione italiana insieme ad altri attori internazionali trasforma il più grande e antico convento dell’Avana in un centro di formazione regionale per i mestieri del restauro.

  • L’Unione Europea, l’UNESCO, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e l’Organizzazione Italo-Latinoamericana sono stati i principali partner della Oficina del Historiador de La Habana in questo restauro.
  • I primi corsi inizieranno a novembre di quest’anno.
  •  Il centro fa parte del Polo di formazione culturale dei Caraibi, per promuovere la formazione per le economie creative e culturali.

Dopo cinque anni di intensi lavori di restauro, l’Oficina del Historiador de La Habana (OHCH) ha inaugurato il Collegio di Santa Clara per la formazione alle arti e ai mestieri della Restaurazione di Cuba e dei Caraibi negli spazi restaurati del Convento di Santa Clara, il più grande e antico edificio monastico della città. Questi lavori hanno ricevuto il sostegno di 4,5 milioni di euro di finanziamenti da parte dell’Unione Europea, con l’assistenza tecnica dell’UNESCO attraverso il programma “Transcultura: Integrare Cuba, i Caraibi e l’Unione Europea attraverso la Cultura e la Creatività (2020-2025)”, nonché 1,3 milioni di euro dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), attraverso il progetto “Collegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex convento di Santa Clara (in fase di esecuzione)”, implementato dall’Organizzazione italo-latinoamericana (IILA).

Un gioiello del patrimonio mondiale dell’UNESCO

Con oltre 12.300 metri quadrati distribuiti su tre isolati nel cuore dell’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità “L’Avana Vecchia e il suo Sistema di Fortificazioni”, il convento si distingue per avere uno dei tetti in legno più grandi dell’America Latina e per ospitare la fontana d’acqua più antica della città. Per il suo restauro sono state utilizzate più di 600 tonnellate di materiali come legno, vernici e resine, malte, impianti elettrici e idraulici, pavimenti, ascensori, mobili e attrezzature tecnologiche per ripristinare i valori del patrimonio di questo edificio iconico, adattato alla sua nuova funzione di centro educativo.

Nell’ambito della collaborazione tra il sistema della cooperazione italiana (attraverso l’AICS e l’IILA) e l’OHCH, finalizzata principalmente al restauro dell’Aula Magna, l’Ambasciatore d’Italia a Cuba, Roberto Vellano, ha espresso il suo orgoglio nel sostenere il restauro e la creazione del Collegio Santa Clara. Secondo quanto ha affermato, “il restauro, che non è ancora stato completato, ha superato molte sfide grazie all’impegno e alla competenza di tutti i partner coinvolti”.

WhatsApp Image 2025 05 02 at 16.28.09 WhatsApp Image 2025 05 02 at 16.28.10 1 WhatsApp Image 2025 05 02 at 16.28.11 WhatsApp Image 2025 05 02 at 16.28.13

Questa collaborazione ha permesso di completare diverse aule e laboratori nel chiostro principale del convento, che ospiterà la maggior parte delle strutture del Collegio e che permetterà iniziare le attività didattiche contemporaneamente al proseguimento del restauro del resto dell’edificio. Tra gli spazi ultimati spicca l’Aula Magna, l’ex chiesa del convento, con una capacità di 250 persone e attrezzature all’avanguardia, che la rendono la sala conferenze più grande e meglio attrezzata del centro storico dell’Avana per ospitare eventi internazionali.

“Oggi dimostriamo che il patrimonio non è sinonimo di passato, ma di futuro”, ha dichiarato Anne Lemaistre, direttrice dell’Ufficio regionale dell’UNESCO all’Avana. “Siamo profondamente grati all’Unione Europea, alla OHCH e agli altri partner per aver contribuito al recupero di questo gioiello del patrimonio, per metterlo al servizio della formazione dei giovani, dell’economia creativa e dello sviluppo sostenibile, una visione che è al centro del nostro lavoro all’UNESCO”, ha aggiunto.

 

Un centro chiave del Polo di formazione culturale dei Caraibi

Il Collegio Santa Clara fa parte del Polo di formazione culturale dei Caraibi, creato dal programma Transcultura per promuovere la formazione e rafforzare la professionalizzazione dei giovani nei settori culturali e creativi dei Caraibi come motore dello sviluppo sostenibile.

Nell’ambito di questa collaborazione, e dopo aver valutato le esigenze formative dei Caraibi, è stata progettata una serie di corsi specializzati. Inoltre, tanto Transcultura quanto il progetto della Cooperazione italiana promuovono il posizionamento internazionale del Collegio.

Integrato nel Piano Regolatore per la Rivitalizzazione Integrale dell’Avana Vecchia, il Collegio Santa Clara fornirà anche servizi tecnici specializzati nel restauro e promuoverà il turismo culturale e d’affari, in modo da favorirne la sostenibilità. Il progetto comprenderà anche attività rivolte agli abitanti delle aree circostanti, al fine di promuovere il patrimonio e l’accesso alla cultura tra i cittadini.

Informazioni sul programma AICS – IILA Convento Santa Clara

Il progetto “Colegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex Convento di Santa Clara”, ha l’obiettivo generale di sostenere il processo di recupero di questo spazio di inestimabile valore patrimoniale.

La proposta prevede di modificare la funzione primaria dell’ex convento, conservando la disposizione dei locali, aggiungendo nuovi spazi e trasformandolo in un centro di formazione per l’insegnamento di arti e mestieri direttamente collegati al restauro, sia a livello nazionale che internazionale.

L’intervento con un finanziamento italiano di 1,3 milioni di euro, gestito da IILA e OHCH, è finalizzato ad allestire l’area della chiesa e del campanile del Convento come sala conferenze specializzata della Scuola Santa Chiara e a sostenere l’alta formazione dell’OHCH attraverso la collaborazione con università e istituzioni italiane dedicate al restauro del patrimonio architettonico.

Ulteriori informazioni sul nostro sito. 

Informazioni sul programma Transcultura UNESCO-UE

Implementato dall’UNESCO con 15 milioni di euro di finanziamenti dell’Unione Europea, il programma “Transcultura: Integrare Cuba, i Caraibi e l’Unione Europea attraverso la cultura e la creatività” è il più grande investimento dell’Unione Europea nella cultura nei Caraibi. Il programma si concentra sul rafforzamento delle competenze dei giovani per l’economia creativa e sulla creazione di opportunità economiche attraverso il trasferimento di conoscenze e gli scambi culturali. Ad oggi, il programma Transcultura ha beneficiato oltre 2.700 giovani in 17 piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS) dei Caraibi, aggiudicandosi il premio per il partenariato PIDS 2024 delle Nazioni Unite nella categoria “sociale”. Gli Stati beneficiari del programma Transcultura sono: Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Cuba, Dominica, Repubblica Dominicana, Grenada, Guyana, Haiti, Giamaica, Montserrat, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname e Trinidad e Tobago.

Ulteriori informazioni sul  www.unesco.org/es/transcultura

La cooperazione italiana a Cuba promuove l’uso razionale dell’acqua con sistemi di irrigazione sostenibili

In occasione delle edizioni del 2022 e 2023 della più importante Fiera internazionale del settore ortofrutticolo MACFRUT che si svolge a Rimini, la Cooperazione Italiana ha avviato una collaborazione strategica con il Consorzio di Bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) che ha portato alla definizione ed esecuzione del progetto “Acqua Campus Cuba”, volto a promuovere l’introduzione di innovazioni nella gestione delle risorse idriche destinate all’irrigazione nell’ambito delle iniziative implementate nel settore agricoltura sostenibile dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) attraverso la Sede dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) a Cuba.

In particolare, l’intervento sviluppato dal CER conta con il supporto tecnico e istituzionale dell’AICS, la collaborazione dell’Istituto di Frutticoltura Tropicale di Cuba (IIFT) ed è finalizzato a contribuire agli obiettivi strategici previsti dalla iniziativa bilaterale Hab.AMA – Autosufficienza alimentare e sviluppo di iniziative economiche sostenibili, implementato a Cuba dalla cooperazione italiana dal 2020.

La strategia di intervento prevede la installazione di scenari agricoli basati su tecnologie di irrigazione di precisione – campi dimostrativi pilota – denominati, nel loro insieme “ACQUA CAMPUS Cuba”. Il progetto prevede che i campi dimostrativi vengano integrati nel contesto produttivo di quattro realtà agricole beneficiarie di Hab.AMA, rappresentative delle diverse tipologie di aziende agroalimentari presenti a Cuba nell’area suburbana de L’Avana.

In linea con gli obiettivi di autosufficienza alimentare del Governo cubano, ACQUA CAMPUS Cuba, permetterà la diffusione di buone pratiche relazionate con la gestione razionale dell’acqua per migliorare la competitività e sostenibilità del settore agricolo, aumentando allo stesso tempo le rese produttive ed il grado di adattamento agli effetti cambiamenti climatici delle realtà produttive beneficiarie. Ogni area dimostrativa ospiterà sistemi irrigui a livelli tecnologici differenti, calibrati sulle caratteristiche produttive delle aziende beneficiarie. Nel medio-lungo periodo l’intervento migliorerà l’efficienza d’uso dell’acqua (kg di cibo prodotto per m3 di acqua utilizzato) e la sostenibilità generale delle risorse idriche, introducendo innovazioni tecnologiche e gestionali su larga scala che consentano di garantire la produzione di alimenti a fronte di un uso più razionale dell’acqua, basato su tecnologie di monitoraggio e servizi di advisory irriguo.

sistema de riego acqua campus sistemi di irrigazione sostenibili sistemi di irrigazione sostenibili

“Durante l’edizione di MACFRUT del 2023, gli esperti del progetto Hab.AMA e rappresentanti delle istituzioni cubane e produttori hanno conosciuto le tecnologie di Acqua Campus e ci hanno proposto di collaborare per creare quattro aree dimostrative a Cuba. È la prima volta che il CER applica questa tecnologia in un progetto di cooperazione italiana: finora avevamo lavorato soprattutto nel Sud del mondo con altre istituzioni”, ha dichiarato Raffaella Zucaro, Direttrice Generale del CER che ha coordinato il progetto.

Attraverso sensori IoT e stazioni di monitoraggio agroambientale raccolgono dati e informazioni fondamentali sul clima, l’umidità del suolo e altri parametri essenziali per una gestione efficiente dell’acqua e restituiscono quello che gli esperti del CER chiamano “Consiglio irriguo”. Questo approccio consente di ottenere un’efficienza nell’uso dell’acqua compresa tra l’80% e il 95%, superando i metodi tradizionali e adattando l’irrigazione alle esigenze specifiche di ogni azienda agricola.

I nuovi sistemi di irrigazione sono stati implementati in un centro di ricerca “INIFAT”, e in tre realtà produttive ” Finca Si Se Puede”, “La Yohandra” e “Las Piedras”, rappresentative delle diverse tipologie di aziende agroalimentari presenti nella zona suburbana dell’Avana. Queste aree costituiscono il nucleo di ACQUA CAMPUS Cuba, un modello pilota di innovazione agricola progettato per essere replicato in altre regioni del paese.

“Si tratta di un esempio concreto di come il Sistema Italia possa contribuire allo sviluppo sostenibile a livello internazionale, grazie alla sinergia tra enti pubblici, ricerca e cooperazione. La collaborazione con il CER arricchisce il progetto Hab.AMA, apportando soluzioni tecnologiche avanzate per ridurre l’impatto dell’agricoltura sulle risorse idriche e promuovere modelli produttivi sostenibili e adattabili alle realtà locali”, ha dichiarato il Direttore della sede AICS de L’Avana”, Antonio Festa.

I media cubani che hanno ripreso la notizia: CubaVisión Internacional, Agencia Cubana de Noticias, Prensa Latina y Canal Habana. 

La cooperazione italiana a Cuba sostiene “Rutas de El Cobre”: una proposta di sviluppo locale integrato a partire dal turismo ecologico e sostenibile

Di: Dra. Thais Palermo Buti/ Experta de Asistencia Técnica al Desarrollo Local de El Cobre (IILA)

Fonte: https://www.italia-cuba.org/rutas-del-cobre-turismo-ecologico-y-sostenible-para-un-desarrollo-local-integrado/

Rutas de El Cobre è un progetto di ecoturismo ed escursionismo avviato a El Cobre, cittadina a pochi chilometri da Santiago di Cuba e importante centro religioso, sede del Santuario della Virgen de la Caridad de El Cobre, patrona del Paese.

L’iniziativa punta a contribuire all’ampliamento dell’offerta turistica locale, oggi limitata soprattutto alla visita al Santuario, e unisce la valorizzazione del patrimonio intangibile del luogo – paesaggistico, naturale, storico, culturale – alla riscoperta dell’identità cobrense da parte dei suoi abitanti, principali artefici e protagonisti dell’iniziativa.

2

Inaugurate nell’aprile 2025 alla Casa de la Cultura del El Cobre, le Rutas de El Cobre (Sentieri de El Cobre, in italiano) sono uno dei risultati del programma finanziato dalla cooperazione italiana, attraverso il Ministero degli Affari Esteri Cooperazione Internazionale e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), “Apoyo a la puesta en valor del patrimonio cultural de El Cobre”, implementato  dall’Organizzazione internazionale Italo Latino-americana (IILA) e dalla Oficina del Conservador di Santiago di Cuba (OCC) insieme al governo e alle comunità locali.

Tra gli obiettivi del programma, la ristrutturazione di 14 edifici situati a corona nella piazza Agustín Cebreco (Parque Central), nonché il miglioramento della capacità di valorizzazione e gestione del patrimonio storico a fini turistico-culturali e come fonte di occupazione.

Las Rutas de El Cobre: un processo partecipativo per lo sviluppo locale

Il percorso che ha portato all’identificazione, preparazione e lancio delle Rutas de El Cobre è iniziato nel 2018, con la prima missione di Assistenza Tecnica dell’IILA dedicata specificamente a identificare i possibili ambiti su cui lavorare, insieme alla OCC e agli attori locali, per una proposta di riattivazione dell’economia locale, rimasta a lungo dipendente esclusivamente dal turismo religioso, specie dopo la chiusura della miniera di rame nel 2001.

Fondamentale per la elaborazione di una proposta definitiva è stato il protagonismo della comunità locale, coinvolta fin dall’inizio nell’identificazione dei settori di intervento potenziali e delle possibili soluzioni. Dal 2019 al 2024 si sono tenuti (anche a distanza) una serie di laboratori tematici su imprenditoria, nuovi modelli economici attivati a Cuba, patrimonio culturale, economia creativa, e incontri di co-progettazione.

Il raccordo con la comunità locale è stato coordinato dalla dott.ssa Yaumara Lopez, a capo del gruppo di lavoro “Caminos del Café” della OCC e direttrice di Casa Dranguet, il Centro di Interpretazione e Divulgazione del Patrimonio Culturale del Caffè, spazio progettato per promuovere i valori di questo patrimonio e le azioni volte a salvaguardare la cultura legata al caffè, in particolare a Santiago di Cuba.

Tra le opzioni emerse dai tavoli di lavoro, figuravano inizialmente la formazione integrale di risorse umane sull’imprenditoria, la riattivazione di settori produttivi da tempo dismessi legati all’edilizia e alla trasformazione alimentare, e la creazione di percorsi turistici alternativi, che facessero emergere i tanti aspetti di valore patrimoniale della regione, rimasti per lo più sconosciuti ai turisti che approdano nell’isola.

Sebbene le proposte siano state elaborate considerando tutte le potenzialità del territorio, la decisione di realizzare le Rutas de El Cobre ha tenuto conto anche della fattibilità di portare a termine, entro l’imminente chiusura del Programma di cooperazione, almeno una prima fase del progetto, considerate le disponibilità di tempo e risorse, sia economiche che umane.

A favorire l’avvio del processo per la creazione dei sentieri ecoturistici ha inciso molto il senso di appartenenza manifestato dagli abitanti che, attraverso le camminate di esplorazione e gli incontri di co-progettazione, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi sul valore del proprio territorio, e di far emergere saperi ancestrali che possono essere messi a disposizione dello sviluppo de El Cobre attraverso un turismo responsabile e sostenibile.

Alla scoperta de El Cobre: il cammino delle miniere e le bellezze naturali

Finora gli abitanti de El Cobre hanno identificato quattro itinerari ecologici, due dei quali sono stati completamente mappati e resi disponibili sul sito web del Programma di cooperazione, da cui si possono scaricare i flyer e visualizzare il percorso su Google Maps.

Entrambi i sentieri partono dalla piazza centrale Agustín Cebreco, dove ha sede la Casa de la Cultura, struttura responsabile di fornire informazioni utili e di contattare le guide locali, fortemente consigliate per la realizzazione della camminata.

Bellos Horizontes è un percorso di 7 km, ad anello. Attraversa i resti della strada di pietra che dava accesso alla prima chiesa del paese, luoghi pubblici ancora utilizzati dai residenti della zona, la piazza dove sorgevano i primi insediamenti costruiti dai minatori. Si entra quindi nel bosco, dove la vegetazione e gli uccelli endemici sono l’attrazione principale, e si arriva alla sorgente Beto Pérez. Si ritorna costeggiando il villaggio lungo un altopiano da cui si vede la Basilica della Virgen de la Caridad de El Cobre, si arriva al belvedere del Pozo Azul, dove si riconoscono le antiche installazioni delle miniere di rame, al Monumento al Cimarrón, punto di interesse della Ruta de las Personas Esclavizadas (UNESCO) e al Pozo Azul.

Los Caminos de la Míneria, diretto alla cascata “El Saltadino”, è un percorso di circa 14 km, non ad anello. Il chilometraggio indica il percorso di andata e ritorno. Il cammino attraversa le vecchie strutture dell’impianto di lavorazione del rame, attivo fino al 2001. Prosegue lungo il percorso della ferrovia che collegava le miniere con il porto di Santiago di Cuba. Lungo il percorso si possono vedere opere di ingegneria civile come contrafforti, canali di scolo e ponti. È stato teatro di numerose operazioni dell’Esercito Mambí[1] e sono ancora conservate le fondamenta di uno dei ponti distrutti durante la Guerra dei Dieci Anni. Lasciandosi alle spalle il percorso con le vestigia storiche, ci si avvicina a “El Saltadino”, una cascata con una piccola spiaggia dove è possibile fare il bagno e sostare.

[1] L’Esercito di Liberazione di Cuba, conosciuto colloquialmente come Esercito Mambí, era un esercito indipendentista di tipo irregolare nato nell’ultimo terzo del XIX secolo per ottenere la secessione di Cuba dal Regno di Spagna e l’abolizione della schiavitù nel paese, durante la Guerra dei Dieci Anni, la Piccola Guerra e la Guerra Necessaria.

 

La sfida della sostenibilità: costruire il futuro per i sentieri del Cobre

L’inaugurazione delle Rutas de El Cobre è stata anche l’occasione per un dibattito più ampio, tra AICS, IILA, la OCC e i rappresentanti del Governo locale de El Cobre, sulla sostenibilità dell’iniziativa, che vorrebbe dare un impulso allo sviluppo locale integrato a partire dalla valorizzazione del patrimonio tangibile e intangibile de El Cobre e fornire un’offerta turistica più sostenibile.

Con la imminente conclusione del Programma di cooperazione che ha finanziato le attività iniziali del progetto, ovvero le opere di restauro dei 14 edifici sopra menzionate, gli attori coinvolti hanno delineato alcune strategie possibili per creare un indotto a partire da un turismo cosiddetto intersettoriale, quale rappresenta la Rutas de El Cobre.

Il primo passo in questo senso è stato l’identificazione di possibili attività produttive esistenti o da attivare lungo i percorsi – bar, ristoranti, alloggi, aziende agricole, artigiani – che potrebbero offrire servizi e prodotti ai turisti interessati al cammino.

Non meno importante è stato l’affidamento del ruolo di “punto focale” dei percorsi alla Casa di Cultura de El Cobre, un presidio di cultura e formazione sul territorio, che collabora attivamente con il Governo locale e con i tanti giovani che hanno partecipato alla prima fase dell’iniziativa. La Casa de la Cultura è responsabile non solo di fornire informazioni utili al pubblico, ma anche di contattare le guide locali, abitanti con una profonda conoscenza del territorio, che hanno dato la propria disponibilità ad accompagnare gli escursionisti durante i percorsi.

Una sfida di altra natura, ma determinante per il successo dell’iniziativa, è quella della visibilità: come far arrivare al pubblico, cubano e straniero, informazioni sull’esistenza dei nuovi sentieri de El Cobre. Intanto, le persone coinvolte sia a Cuba che in Italia si sono attivate su diversi canali, con l’obiettivo di far conoscere l’iniziativa a pubblici diversi: a Cuba, la OCC la sta presentando a una serie di eventi di settore ai quali partecipa, e potrà contare sui contatti già esistenti all’estero per raggiungere un pubblico più ampio.

Dall’Italia, si è lavorato per rendere l’iniziativa visibile sul sito web del Programma di cooperazione tra AICS, IILA e OCC. Inoltre, i percorsi sono stati creati e resi pubblici su Google Maps, e si sta lavorando al loro inserimento su applicazioni internazionali di trekking quali Wikiloc e Komoot.

Parallelamente, si cercano nuove fonti di finanziamento che possano dare seguito al lavoro incipiente, ma fondamentale, avviato a El Cobre. Un lavoro che non ha ancora dato risultati dal punto di vista dei benefici economici diretti alla popolazione, ma ha gettato le basi per la costruzione di un futuro possibile sul territorio, partendo da queste esperienze comunitarie. Nelle parole di uno degli abitanti e artefici della realizzazione del cammino, “da quando hanno chiuso le miniere, è la prima volta che sento un alito di speranza”. Ora vogliamo lavorare sodo per trasformare questo alito in una brezza duratura.

Info: https://www.italia-cuba.org/proyecto-rutas-del-cobre/