La lettera del titolare Antonio Festa sulla fine della sua missione a Cuba

Dopo 4 anni, il mio mandato a Cuba come Direttore di AICS L’Avana è giunto al termine, e come sempre accade in questi momenti, arriva il momento di riflettere e di fare un bilancio del tempo trascorso. Per me e per l’Agenzia che rappresento, Cuba, con la sua complessità e le sue sfide, ha significato una grande lezione. È stato un privilegio lavorare al fianco delle istituzioni nazionali, delle organizzazioni della società civile e dei partner internazionali, ed è con grande senso di rispetto che lascio questo Paese.

È stato per me motivo di orgoglio presenziare, nei primissimi mesi dal mio arrivo, le fasi di avvio di varie iniziative di rivitalizzazione del patrimonio culturale, materiale ed immateriale, di Cuba e oggi lo è ancora di più, perché, con grande emozione, vedo che in gran parte sono giunte al termine.  Una fra tutti, l’Ex Convento di Santa Clara che, grazie al contributo di diversi organismi internazionali e all’eccellenza professionale della Oficina del Historiador de L’Avana, è stato trasformato in un Centro per l’alta formazione in campo patrimoniale. Un altro esempio viene da El Cobre, un percorso difficile ma che con l’impegno costante e l’expertise di tutti i partner coinvolti nel progetto, fra cui IILA e la Oficina del Conservador di Santiago di Cuba, si è concluso in uno dei luoghi di maggiore valore simbolico per il popolo cubano. La cura e l’attenzione con cui vengono preservati e recuperati edifici storici e luoghi del patrimonio passato e al tempo stesso la spinta verso la creazione di zone culturali e creative, coinvolgono professionisti, giovani, artisti e donne. La storia, l’identità e la cultura del Paese, mi ha fatto riflettere sull’importanza di non solo preservare, ma anche valorizzare il patrimonio culturale. Sono stato testimone, nel corso di questi anni, che la cooperazione contribuisce a sostenere valori profondi che uniscono il Paese, senza mai voler alterare la sua essenza.

Il nostro impegno come agenzia non è mancato anche nei momenti più difficili. I progetti del settore dell’agricoltura sostenibile e di sviluppo locale, in particolare, stanno sostenendo la produzione sana, l’uso efficiente delle risorse e la transizione ecologica.

Le attività di cooperazione avviate in questi anni continueranno grazie a una metodologia di lavoro che si è venuta consolidando strada facendo, e che caratterizza il nostro modo di collaborare, di condividere visioni e responsabilità.

Vorrei ringraziare personalmente tutti coloro che mi hanno affiancato in questo percorso: dalle autorità cubane, ai nostri partner, agli esperti italiani, fino al team locale della sede, che ha lavorato con costanza e dedizione, spesso in condizioni difficili. È stato un lavoro di squadra che ha reso possibili molti dei risultati raggiunti.

 

Il progetto Hab.AMA promuove lo scambio in Italia sui sistemi di irrigazione intelligenti con l’iniziativa Acqua Campus Cuba

Tra il 16 e il 26 settembre 2025 una delegazione di esperti cubani ha effettuato una missione tecnica di scambio in Italia con l’obiettivo di rafforzare le capacità degli attori cubani nell’ambito dell’iniziativa ACQUA CAMPUS Cuba – Trasmissione dell’innovazione alle aziende agricole e gestione irrigata razionale per la sovranità alimentare concordata tra l’AICS e il CER nel quadro del progetto “Autoapprovvigionamento alimentare e sviluppo di iniziative economiche sostenibili all’Avana (HAB.AMA)”, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) ed implementato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) in collaborazione con l’Istituto di Ricerche sulla Frutticoltura Tropicale (IIFT) e il Ministero di Agricultura cubano (MINAG).

La missione ha avuto tra gli obiettivi: a) Conoscere il processo di assistenza tecnica italiana, perfezionato in Acqua Campus, al fine di promuovere un’assistenza simile nelle aree di ricerca e produzione di Cuba, orientato all’uso efficiente delle risorse idriche in agricoltura attraverso l’applicazione di irrigazione automatizzata, b) Conoscere il sistema idrico del Canale Emiliano Romagnolo e il suo Centro di Ricerca e Sviluppo Agricolo Acqua Campus a Bologna e c) Approfondire le tecniche di micropropagazione delle specie vegetali di interesse economico.

La prima giornata della missione si è svolta presso la sede di Acqua Campus, dove si è partecipato ad un workshop di scambio di esperienze supportato dal progetto AgriLivNetwork, che viene implementato tra istituzioni italiane per rafforzare l’innovazione tra attori tecnologici e scientifici in agricoltura.

Con l’accompagnamento di Gioele Chiari, Specialista del CER Acqua Campus, i partecipanti cubani hanno potuto conoscere le esperienze di questa iniziativa e hanno potuto apprezzare le diverse tecnologie che l’Italia adotta riguardo all’irrigazione efficiente e di precisione e scambiare idee con gli espositori.

Nella giornata successiva della missione, è proseguito lo scambio nell’ambito del workshop del progetto AgriLivNetwork, questa volta nell’area sperimentale della Facoltà di Agronomia dell’Università di Bologna. I progressi nell’impiego della georeferenziazione e dell’IA nello sviluppo di software e tecnologie per l’uso efficiente dell’acqua in agricoltura sono stati resi noti da diversi interventi di esperti italiani. Nel pomeriggio si è svolta una visita alle aree agricole sperimentali della Facoltà di Agronomia dell’Università di Bologna per assistere all’utilizzo delle tecnologie avanzate (robot e droni) e conoscerne i benefici e le opportunità offerte da queste tecnologie.

Alla fine della giornata si è tenuto un incontro di lavoro con la dott. Raffaella Zucaro, direttrice del CER-Acqua Campus e con Nicola Dalmonte, presidente del CER-Canale Emiliano Romagnolo per uno scambio sullo scopo della missione e le prossime azioni nell’ambito dell’iniziativa Acqua Campus Cuba.

Il giorno successivo è stata effettuata una visita alla stazione di pompaggio dell’acqua di Palantone, un’opera strategica per la somministrazione di acqua nella Regione Emilia Romagna. Questa opera ingegneristica colossale favorisce l’uso efficiente dell’acqua e dispone di una strategia di distribuzione molto innovativa per garantire fondamentalmente l’approvvigionamento del prezioso liquido al settore agricolo della regione.
Un altro luogo visitato è stato il vivaio e la biofabbrica Dal Monte, comune di Brisighella, Ravenna. Si è riusciti a conoscere in prima persona i processi di moltiplicazione del materiale vegetale per la commercializzazione al settore agricolo della regione. Si tratta di un’esperienza di alta tecnologia che conta con piante madri certificate in aziende specializzate, la propagazione con metodi biotecnologici, aree di adattamento altamente tecnicizzate fino alla commercializzazione ai produttori. Questa visita è stata molto utile per offrire uno sguardo innovativo sulle pratiche e sui metodi di propagazione delle specie vegetali agli specialisti dell’INIFAT che gestiscono la biofabbrica istituita dal progetto Hab.AMA nelle loro strutture.

Nell’ultima giornata si è visitato il laboratorio di elettronica di Winet, un’azienda specializzata nella progettazione e implementazione di reti di sensori wireless (WSN), principalmente per il monitoraggio ambientale, industriale e idrogeologico. La sua tecnologia di monitoraggio ambientale è presente nei sistemi di irrigazione di precisione che il progetto Acqua Campus Cuba ha installato nei 4 scenari produttivi della provincia dell’Avana. Alla chiusura della missione si è svolto uno scambio finale sulle esperienze della visita e per programmare future attività da effettuare a Cuba.
Come risultato della visita a Winet è emerso l’interesse da parte di questa azienda per cercare potenziali partner a Cuba per generare un tipo di attività che consenta di creare capacità locali per la produzione e progettazione e implementazione di reti di sensori wireless (WSN) in vista della loro commercializzazione in scenari produttivi cubani e con possibilità di espansione nella regione.

In questo senso gli specialisti dell’INIFAT e l’IAGRIC hanno mostrato interesse a partecipare a quest’attività. Inoltre, quest’ultima istituzione ha inviato un invito formale sia ad Acqua Campus che a Winet per partecipare alla Convenzione Internazionale di Ingegneria Agricola che si terrà a Cuba nel maggio 2026.

AICS L’Avana è la prima sede dell’Agenzia a stipulare un accordo con CER per lo sviluppo di Acqua Campus nell’ambito dei progetti della Cooperazione italiana, intensificando la collaborazione e le sinergie con il sistema-Italia. È rilevante che un’azione di cooperazione in questo settore possa gettare le basi per generare una nuova impresa formata da membri di un centro di ricerca come IAGRIC, allo scopo di trasferire conoscenze con un ambito di applicazione ideale per il settore R & S. Nella prossima missione di Acqua Campus a Cuba si prevede di organizzare scambi con il settore imprenditoriale italiano presente a Cuba (Sezione Italiana del Comitato Aziendale Cuba-Italia (CICI) e l’ICE – Agenzia Italiana per il Commercio Estero – Ufficio per la Promozione dello Scambio Commerciale Cuba-Italia).

Si conclude il progetto della cooperazione italiana dedicato al restauro e alla valorizzazione dell’antico convento di Santa Clara nella città de L’Avana con la consegna dei diplomi del primo corso presenziale

Riabilitare l’antico convento di Santa Clara nel cuore de L’Avana Vecchia e rilanciarlo come Centro di formazione per arti e mestieri del restauro per Cuba e i Caraibi, perseguendo l’ispirazione del Historiador de L’Avana Eusebio Leal: questo il proposito del progetto appena concluso, una collaborazione tra Oficina del Historiador de la ciudad de La Habana (OHCH), l’Organizzazione Internazionale italo-latinoamericana (IILA) con il sostegno del MAECI e dell’AICS.

L’opera del gruppo multidisciplinare di architetti e architette, ingegneri e ingegnere della OHCH che da quattro decenni fa risplendere gli edifici più emblematici della città coloniale, non si ferma qui. Infatti, grazie al contributo di altre collaborazioni, i chiostri continuano ad essere attraversati dalle persone che lavorano per seguire nell’intento di ristrutturare l’intero complesso monumentale.

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Il convento di Santa Clara, fondato nel XVII secolo, è uno degli edifici coloniali più importanti di Cuba. Inizialmente centro di restaurazione e conservazione, fu poi trasformato nel Ministero dei Lavori Pubblici negli anni ’90. L’edificio, molto danneggiato quando fu ricevuto nel 2012, è stato restaurato con attenzione ai dettagli, riportando i colori originali delle pitture murali. Il team che lavora al progetto è in gran parte femminile, una scelta che non è casuale. Come diceva Leal, “le donne sono come ragnatele, capaci di gestire più compiti contemporaneamente”. Nonostante molte abbiano studiato o lavorato all’estero, nessuna vuole lasciare Cuba; il loro desiderio è vedere il centro storico restaurato e onorare la memoria di Leal.

Il nuovo Colegio Santa Clara ha riaperto ufficialmente ad aprile 2025 dopo un lungo e accurato restauro del primo chiostro, ed è diventato ora un centro di formazione specializzato in Cuba e nei Caraibi nel campo del restauro e della conservazione del patrimonio. L’Italia è stata al fianco dell’OHCH fin dall’inizio del progetto. Grazie al lavoro congiunto l’Aula Magna e il primo chiostro del Colegio sono stati restaurati. Il processo ha visto la collaborazione di numerosi partner internazionali, tra cui l’Unione Europea e l’UNESCO.

“Oggi chiudiamo il progetto del Colegio Santa Clara, però la collaborazione con IILA e OHCH continua con la nuova iniziativa di riabilitazione della Fondazione Fernando Ortiz e il Centro Culturale Padre Félix Varela. Entrambe le iniziative, quella conclusa e quella appena iniziata, offrono un’idea del rapporto di stretta cooperazione tra Italia e Cuba nel campo della gestione integrata del patrimonio, con approcci orientati alla sostenibilità e allo sviluppo locale. La valorizzazione dei beni patrimoniali, la promozione delle economie creative e il contributo allo sviluppo delle capacità locali di gestione e pianificazione territoriale sono i valori che la cooperazione italiana sostiene e continuerà a sostenere”, ha dichiarato Antonio Festa, direttore della sede AICS L’Avana.

Nell’Aula Magna restaurata, nel cuore del Colegio, si è svolta la cerimonia di chiusura del progetto della cooperazione italiana con la consegna dei diplomi del corso sul restauro e la riabilitazione di edifici storici, l’uso delle nuove tecnologie e una introduzione alle economie creative. La formazione, organizzata da IILA, è stata impartita da professori del Politecnico di Torino e della Università degli Studi della Sapienza, nelle aule appena ristrutturate. Tra i docenti, spiccano nomi come quello delle professoresse Donatella Fiorani e Maria Elena Corrado della Università degli Studi della Sapienza e dell’Istituto Centrale per il Restauro, Amedeo Manuello, Erica Lenticchia e Paolo Piantanida del Politecnico di Torino e l’architetto Augusto Chiaia, esperto dell’IILA e direttore del progetto.

Il corso ha visto la partecipazione di 25 professionisti cubani, tra architetti, ingegneri, restauratori e docenti, tutti impegnati a preservare e valorizzare il patrimonio culturale di Cuba.

«Le conferenze del corso hanno evidenziato l’importanza della scuola italiana di restauro per la nostra formazione, mostrando come l’integrazione di tecniche moderne negli edifici storici consenta di valorizzarli al meglio. Questo approccio si applicherà anche al chiostro 3 del convento, dove si fonderanno muri antichi e architetture contemporanee, con l’uso di nuove tecniche e materiali», ha dichiarato Rebeca Berovides, ingegnera del Grupo de Inversión y Gestión del Patrimonio de la OHCH.

Con la conclusione del corso e del progetto della cooperazione italiana, il Colegio Santa Clara ha aggiunto il primo tassello nel suo cammino come centro di eccellenza per la formazione nel settore del restauro. La cerimonia finale ha visto la partecipazione di autorità italiane e cubane e ha sancito la fine del progetto di cooperazione, che ha dato vita a un’infrastruttura educativa unica nel suo genere.

Il sogno di Eusebio Leal di trasformare il convento in uno spazio di formazione sul restauro ha finalmente preso vita, come aveva previsto: un luogo dove “la luce incontra il commercio indescrivibile” del sapere e della cultura, per preservare e valorizzare il patrimonio di Cuba e dei Caraibi.

AICS L’Avana riceve la Missione di Audit della Vice-Direzione Amministrativa (VDA) e di monitoraggio dell’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) del MAECI

Dal 22 al 26 settembre si è svolta presso la sede AICS L’Avana una missione del sistema italiano della Cooperazione allo sviluppo, caratterizzata da una forte sinergia tra l’attività di internal audit, condotta dalla VDA di AICS Roma, e la valutazione indipendente dell’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV).

L’obiettivo era duplice: verificare l’efficienza e la conformità delle procedure amministrative e operative, e al contempo valutarne gli effetti sulla performance organizzativa, con particolare riferimento all’applicazione all’estero del codice degli appalti per l’acquisizione di beni e servizi.

AICS L'Avana

La missione, guidata dal Consigliere Stefano Glinianski (OIV) e dal vicedirettore amministrativo di AICS, Giuseppe Cerasoli, insieme al funzionario Francesco La Pia, ha operato inizialmente a L’Avana. L’attività si è concentrata sul monitoraggio delle procedure amministrative e di procurement, sulla gestione delle risorse umane e dei progetti di cooperazione, sull’applicazione dei protocolli di sicurezza e sull’aggiornamento dei contratti e accordi in vigore.

Nel corso della permanenza a L’Avana, la delegazione ha visitato il progetto “Colegio Santa Clara”, dove ha incontrato i rappresentanti della controparte locale, la Oficina del Historiador de La Habana. In questa occasione ha potuto apprezzare direttamente il lavoro di restauro dell’antico convento situato nell’Avana Vecchia, realizzato grazie alla competenza del personale tecnico della Oficina e all’esperienza del partner esecutore, l’Organizzazione Italo-Latinoamericana (IILA).

La missione ha inoltre avuto un proficuo scambio con l’Ambasciatore d’Italia a Cuba, Roberto Vellano, sulla strategia della cooperazione italiana nel Paese.

Successivamente, la delegazione si è recata nella parte orientale dell’isola per osservare e valutare attraverso la voce dei protagonisti l’andamento dei progetti. A Tercer Frente ha incontrato i ricercatori dell’INAF (Istituto di Ricerche Agroforestali), partner locale dell’iniziativa MásCafé, un programma decennale a sostegno della coltivazione organica del caffè, che prevede il supporto alle cooperative e ai piccoli produttori.

La visita è proseguita nei centri minori attorno a Santiago de Cuba, dove sono in corso due interventi culturali promossi da AICS L’Avana. Qui la delegazione ha dialogato con la Oficina del Conservador de Santiago, visitando il sito simbolico de El Cobre, importante per la memoria storica e l’identità del Paese. In questo contesto, AICS, insieme ai partner citati, è impegnata nella valorizzazione del patrimonio architettonico e della cultura locale attraverso processi partecipativi che hanno portato non solo alla costruzione di edifici ad uso abitativo e sociale bensì allo sviluppo delle Rutas de El Cobre, percorsi turistici che rafforzano l’identità comunitaria a partire dal coinvolgimento diretto degli abitanti.

Nell’ambito della strategia AICS L’Avana per promuovere lo sviluppo socioeconomico dei piccoli centri storici, è stato inoltre presentato nel municipio di San Luis de las Enramadas, il Piano di tutela del patrimonio storico e architettonico, risultato di un progetto congiunto della Oficina del Conservador, dell’Università Roma Tre e dell’Universidad de Oriente de Santiago. Durante l’evento, la missione ha potuto constatare l’impegno degli studenti coinvolti e la partecipazione attiva della comunità locale.

Le visite sul campo hanno permesso di raccogliere le testimonianze delle persone e istituzioni che partecipano e implementano le iniziative, avviando una valutazione partecipativa che ha messo in luce il contributo italiano allo sviluppo di Cuba e, parallelamente, le sfide organizzative legate alla gestione dei progetti e dei contratti in un contesto internazionale.

I diversi scenari hanno intrecciato i settori di intervento dall’agricoltura, alla cultura e sviluppo locale, offrendo un’ampia visione delle attività di cooperazione a Cuba e delle relative sfide e hanno generato occasioni di riflessione per aprire un dialogo tra la sede centrale AICS Roma e la sede de L’Avana per identificare possibili strategie volte a rafforzare la performance organizzativa e migliorare l’applicazione del codice degli appalti all’estero.

 

Colegio Santa Clara: al via il primo corso di formazione, promosso dalla Cooperazione italiana

Sono passati poco più di quattro mesi dall’inaugurazione dell’Aula Magna del Colegio de Santa Clara. In quel 29 aprile, nel quadro del Mese dell’Europa 2025, autorità cubane e internazionali, aprivano orgogliose le porte dell’antico Convento, il più bello dell’Habana Vieja, nelle parole di Eusebio Leal, dopo anni di lavori di ristrutturazione e restauro, che hanno restituito il complesso alla sua bellezza originale. L’Unione Europea, l’UNESCO, la Cooperazione italiana e l’Organizzazione Italo-Latinoamericana (IILA) sono stati i principali partner della Oficina del Historiador de la Ciudad de La Habana (OHCH) in questo restauro.

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Come ha ricordato in quella occasione l’Ambasciatore di Itala a Cuba Roberto Vellano, il restauro, quasi totalmente completato, ha superato una serie di sfide grazie all’impegno e alla competenza di tutte le istituzioni e persone coinvolte.

Sono queste stesse persone e istituzioni i protagonisti della nuova fase che si è aperta con l’inaugurazione dello scorso aprile, e che vede l’edificio convertito nel Colegio Santa Clara, un centro per la Formación en las Artes y los Oficios de la Restauración de Cuba y el Caribe de la Oficina del Historiador de la Ciudad.

In continuità con le attività formative previste dal progetto, “Collegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex convento di Santa Clara”, promosso dalla Cooperazione italiana (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale – MAECI, Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – AICS) e implementato dall’Organizzazione Italo-Latinoamericana (IILA) sempre affianco alla Oficina del Historiador de la Ciudad de La Habana, è stato inaugurato ieri il primo corso presenziale del Colegio Santa Clara, un corso di formazione di tre settimane su temi di restauro e riabilitazione di edifici storici, utilizzo di nuove tecnologie ed economie creative.

L’iniziativa conta con la docenza di professori ed esperti di rinomate università e centri di ricerca italiani quali Sapienza università di Roma, Politecnico di Torino e Istituto Centrale per il Restauro.

Le attività formative sono state inaugurate ieri nell’Aula Magna del Colegio Santa Clara, con la presenza di Chiara Vighi, Coordinadora del Sector Cultura y Desarrollo Local de AICS, funzionari ed esperti della Oficina del Historiador, i partecipanti al corso, nonché le docenti Donatella Fiorani della Sapienza Università di Roma e Maria Elena Corrado dell’Istituto Centrale di Restauro e l’esperta IILA Thais Palermo.

Il Colegio di Santa Clara: dove teoria e lavoro sul campo si incontrano

Quello attuato dal progetto della cooperazione italiana è il primo corso presenziale del Colegio Santa Clara, ha sottolineato Gladys Collazo, Directora General de Patrimonio Cultural de la Oficina del Historiador in occasione dell’apertura del corso. Gladys ha sottolineato l’importanza dei temi trattati, anche in chiave di attualità.

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Le attività di formazione si svolgono in una delle aule già restaurate del Colegio Santa Clara. “E’ un corso che si tiene dentro a un cantiere, e questo è un valore aggiunto”, ha affermato Norma Pérez-Trujillo Tenorio, direttrice del Departamento Inversionista de Rehabilitación y Conservación Patrimonial della OHCH, sottolineando l’importanza di unire le due anime del Colegio Santa Clara: la teoria che incontra la pratica e la conoscenza che si amalgama alla realtà.

Il corso si articola in tre settimane di didattica frontale, per un gruppo di 25 professionisti cubani, costituito da specialisti, professori, architetti e ingegneri vincolati al Colegio de Santa Clara, nonché alle seguenti istituzioni cubane: la Direzione della Cooperazione Internazionale e l’Unità di Bilancio degli Investimenti dell’OHCH, il Piano Regolatore (l’ente incaricato di garantire lo sviluppo integrale della Zona Prioritaria per la Conservazione), la Società di Progetto RESTAURA, il Collegio Universitario San Gerónimo dell’Avana e la Scuola Laboratorio Gaspar Melchor de Jovellanos.

Nella prima settimana, il corso sarà tenuto da Donatella Fiorani, docente di restauro dei monumenti presso l’Università La Sapienza di Roma, e Maria Elena Corrado, responsabile del Servizio «Beni Architettonici» dell’Istituto Centrale per il Restauro, affiliato al Ministero dei Beni Culturali italiano. Le lezioni si concentreranno su rischio di perdita del patrimonio architettonico e la sua gestione, restauro e digitalizzazione, energie rinnovabili e sostenibilità nel recupero e restauro architettonico.

La seconda settimana di formazione sarà guidata dai docenti del Politecnico di Torino, i professori Andrea Manuello Bertetto e Paolo Piantanida e la ricercatrice Erika Lenticchia, del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica. Le sessioni si concentreranno su diagnosi e supervisione strutturale degli edifici storici, procedure di consolidamento e materiali non convenzionali per la salvaguardia del patrimonio storico, e aspetti dell’innovazione tecnologica nel sistema costruttivo e nel suo restauro.

Il ciclo di sessioni si concluderà con la docenza dell’architetto Augusto Chiaia, Coordinatore Generale del Programma Santa Clara per l’IILA, ​​con lezioni incentrate sul rapporto tra design industriale e conservazione del patrimonio, incubatori d’impresa ed economie creative.

La cerimonia di chiusura del corso segnerà anche la conclusione del progetto di cooperazione “Collegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex convento di Santa Clara” e vedrà la partecipazione di autorità italiane e cubane.

Ora, il sogno di Eusebio Leal di rendere l’antico Convento uno spazio dedicato completamente alla formazione sul restauro, inizia, come le vecchie mura dell’edificio, a “sentire il commercio indescrivibile con la luce”, nelle parole ispiratrici dell’Historiador, per il quale il vero senso del restauro di Santa Clara è uno dei momenti “più elevati di questa opera costante, incredibile, paziente, dell’infinito amore”.

Di: Dott.ssa Thais Palermo Buti/ Esperta Assistenza Tecnica per IILA

Info: https://www.italia-cuba.org/colegio-santa-clara-al-via-il-primo-corso-di-formazione/

Il progetto MásCafé continua a promuovere la formazione di professionisti nella degustazione del caffè a Cuba

Si è conclusa la fase in presenza del corso di formazione in degustazione del caffè, tenuto da specialiste dell’Università di Antioquia (Colombia). Questa fase segue un primo modulo virtuale realizzato nel marzo di quest’anno, come parte del processo formativo avviato nel 2023 nell’ambito del Memorandum di Cooperazione tra l’Università di Antioquia, l’Istituto Nazionale di Scienze Agrarie (INCA) e l’Istituto di Ricerche Agroforestali (INAF) di Cuba, con il sostegno della cooperazione italiana tramite AICS.

“Il nostro corso post-laurea mantiene un forte impegno nei confronti di Cuba, in collaborazione con INAF e AICS. Da oltre due anni ci concentriamo sulla formazione di professionisti nella catena del valore del caffè, con la visione di creare in futuro una formazione di alto livello direttamente a Cuba. Si tratta di una cooperazione Sud-Sud molto speciale e strategica”, afferma Seneida Lopera Cardona, coordinatrice del corso di specializzazione in caffè dell’Università di Antioquia.

I partecipanti al corso riceveranno un attestato di partecipazione CQI (Chartered Quality Institute), riconosciuto a livello internazionale e valido come passaggio propedeutico per ottenere la certificazione professionale di degustatore di caffè (Q Arabica Grader). Il corso rappresenta un’importante opportunità per rafforzare le competenze tecniche del settore caffeicolo cubano e fa parte di un ampio programma formativo promosso dal progetto MásCafé da diversi anni.

In particolare, questo ultimo seminario, condotto dalla professoressa Luz Stella Artajo, si concentra sul sistema di valutazione della qualità del caffè, in continuità con i moduli precedenti, con l’obiettivo di aggiornare il gruppo e informarlo sulle ultime tendenze del settore. Secondo la docente, il gruppo ha mostrato fin dall’inizio grande ricettività, interesse e impegno, qualità che permetteranno ai partecipanti di diventare ambasciatori e formatori nella cultura del caffè per le nuove generazioni.

“L’aggiornamento che stiamo ricevendo in questo corso ci consente di allinearci ai più recenti cambiamenti nella valutazione del caffè a livello internazionale. Ci pone allo stesso livello degli standard globali nell’analisi sensoriale e ci fornisce gli strumenti necessari per applicare queste conoscenze nella nostra pratica quotidiana come degustatori”, ha dichiarato Raniel Sánchez Aguiar, tecnico in degustazione presso il centro di lavorazione Eladio Marchín, situato al centro del paese.

Dal 2019, diversi componenti del gruppo di degustatori hanno partecipato a numerose attività formative grazie al progetto: in Costa Rica, a Cuba, in Colombia e in Italia.

“La figura del degustatore è essenziale, perché garantisce e accompagna la qualità del caffè in ogni fase del processo. Il mondo della degustazione è ampio e in costante evoluzione, per cui è fondamentale adeguarsi agli standard internazionali. Per me, queste formazioni hanno un valore enorme, non solo per le conoscenze acquisite, ma anche perché ci permettono di trasmettere queste conoscenze ai produttori, che sono la base e il motore della catena del caffè. Ciò contribuisce non solo ad aumentare i volumi di produzione, ma, forse più importante, a migliorare in modo sostenibile la qualità del caffè cubano”, ha sottolineato George Rodríguez Suárez, analista del processo caffè del centro di lavorazione Alto Serra di Guantánamo.

A Cuba, con l’appoggio della cooperazione italiana, da anni si lavora alla formazione di una nuova generazione di degustatori, poiché molti degli specialisti più esperti sono ormai in pensione.

“Mi sono avvicinata a questo mondo attraverso l’impresa, motivata dalla necessità di garantire un ricambio in un ambito così importante. Non avrei mai immaginato di essere selezionata per questa formazione, mi sono preparata intensamente grazie al sostegno del progetto MásCafé. Anche se non abbiamo i più alti volumi di produzione del paese, sono soddisfatta della qualità che abbiamo raggiunto e, soprattutto, delle conoscenze e della motivazione che ho potuto condividere con i produttori e con il mio team di lavoro”, ha affermato Yusely Enrique Rodríguez, specialista in qualità presso il centro di lavorazione Luis Bocourt, nell’occidente dell’isola.

Secondo Seneida Lopera Cardona, Cuba ha un grande potenziale in questo settore grazie a una caratteristica oggi molto apprezzata sul mercato: l’esperienza nella produzione di caffè biologico, privo di pesticidi dannosi per l’ambiente, e una gestione sostenibile della coltivazione. Inoltre, il caffè cubano si distingue per una qualità unica e un gusto particolare difficile da replicare, che ha conquistato una cerchia fedele di consumatori.

La degustazione del caffè è una pratica fondamentale per garantire la qualità del prodotto, permettendo di valutare aromi, sapori, acidità, corpo e altri attributi sensoriali che determinano l’eccellenza del chicco. A livello mondiale, la degustazione è un processo altamente valorizzato nelle catene di produzione e commercializzazione del caffè, poiché incide direttamente sulla valorizzazione del prodotto e sulla competitività dei paesi produttori. Cuba, con il suo crescente interesse nel potenziare la qualità del proprio caffè, ha sviluppato capacità tecniche che favoriscono la valorizzazione dell’arabica e della robusta, adattandosi alle richieste del mercato internazionale.

Tuttavia, la maggiore delle Antille affronta un momento critico nella sua storia caffeicola. La produzione è bassa, molti giovani hanno abbandonato le aree rurali e gran parte dei degustatori esperti è ormai in pensione. In questo contesto, la Colombia, con la sua vasta esperienza nella formazione universitaria sul caffè, ha messo a disposizione negli ultimi anni, tramite l’Università di Antioquia, un programma di collaborazione con Cuba e l’Italia attraverso MásCafé. L’iniziativa mira a formare un gruppo di professionisti con alto potenziale, che saranno i primi a ottenere a Cuba una certificazione formale per la valutazione del caffè secondo standard internazionali, aprendo nuove opportunità di sviluppo per il settore.

Il progetto MásCafé: promuovere lo sviluppo agroforestale e la resilienza nelle aree montane di Cuba

Questa formazione fa parte del progetto della cooperazione italiana MásCafé, che da dieci anni sostiene le strutture cubane incaricate del coordinamento e dell’assistenza tecnica del settore agricolo nelle zone montane, inclusi il Ministero dell’Agricoltura (MINAG), il Gruppo Imprenditoriale Agroforestale (GAF) e l’Istituto di Ricerche Agroforestali (INAF).

Il progetto si concentra sul miglioramento delle condizioni di vita dei membri delle cooperative caffeicole, aumentando la loro capacità produttiva di caffè di alta qualità e di altre colture associate, come il cacao. Inoltre, promuove una strategia inclusiva che coinvolge giovani e donne, con l’obiettivo di rafforzare l’organizzazione produttiva, la sicurezza alimentare e la resilienza ai cambiamenti climatici.

La cooperazione italiana a Cuba sostiene “Rutas de El Cobre”: una proposta di sviluppo locale integrato a partire dal turismo ecologico e sostenibile

Di: Dra. Thais Palermo Buti/ Experta de Asistencia Técnica al Desarrollo Local de El Cobre (IILA)

Fonte: https://www.italia-cuba.org/rutas-del-cobre-turismo-ecologico-y-sostenible-para-un-desarrollo-local-integrado/

Rutas de El Cobre è un progetto di ecoturismo ed escursionismo avviato a El Cobre, cittadina a pochi chilometri da Santiago di Cuba e importante centro religioso, sede del Santuario della Virgen de la Caridad de El Cobre, patrona del Paese.

L’iniziativa punta a contribuire all’ampliamento dell’offerta turistica locale, oggi limitata soprattutto alla visita al Santuario, e unisce la valorizzazione del patrimonio intangibile del luogo – paesaggistico, naturale, storico, culturale – alla riscoperta dell’identità cobrense da parte dei suoi abitanti, principali artefici e protagonisti dell’iniziativa.

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Inaugurate nell’aprile 2025 alla Casa de la Cultura del El Cobre, le Rutas de El Cobre (Sentieri de El Cobre, in italiano) sono uno dei risultati del programma finanziato dalla cooperazione italiana, attraverso il Ministero degli Affari Esteri Cooperazione Internazionale e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), “Apoyo a la puesta en valor del patrimonio cultural de El Cobre”, implementato  dall’Organizzazione internazionale Italo Latino-americana (IILA) e dalla Oficina del Conservador di Santiago di Cuba (OCC) insieme al governo e alle comunità locali.

Tra gli obiettivi del programma, la ristrutturazione di 14 edifici situati a corona nella piazza Agustín Cebreco (Parque Central), nonché il miglioramento della capacità di valorizzazione e gestione del patrimonio storico a fini turistico-culturali e come fonte di occupazione.

Las Rutas de El Cobre: un processo partecipativo per lo sviluppo locale

Il percorso che ha portato all’identificazione, preparazione e lancio delle Rutas de El Cobre è iniziato nel 2018, con la prima missione di Assistenza Tecnica dell’IILA dedicata specificamente a identificare i possibili ambiti su cui lavorare, insieme alla OCC e agli attori locali, per una proposta di riattivazione dell’economia locale, rimasta a lungo dipendente esclusivamente dal turismo religioso, specie dopo la chiusura della miniera di rame nel 2001.

Fondamentale per la elaborazione di una proposta definitiva è stato il protagonismo della comunità locale, coinvolta fin dall’inizio nell’identificazione dei settori di intervento potenziali e delle possibili soluzioni. Dal 2019 al 2024 si sono tenuti (anche a distanza) una serie di laboratori tematici su imprenditoria, nuovi modelli economici attivati a Cuba, patrimonio culturale, economia creativa, e incontri di co-progettazione.

Il raccordo con la comunità locale è stato coordinato dalla dott.ssa Yaumara Lopez, a capo del gruppo di lavoro “Caminos del Café” della OCC e direttrice di Casa Dranguet, il Centro di Interpretazione e Divulgazione del Patrimonio Culturale del Caffè, spazio progettato per promuovere i valori di questo patrimonio e le azioni volte a salvaguardare la cultura legata al caffè, in particolare a Santiago di Cuba.

Tra le opzioni emerse dai tavoli di lavoro, figuravano inizialmente la formazione integrale di risorse umane sull’imprenditoria, la riattivazione di settori produttivi da tempo dismessi legati all’edilizia e alla trasformazione alimentare, e la creazione di percorsi turistici alternativi, che facessero emergere i tanti aspetti di valore patrimoniale della regione, rimasti per lo più sconosciuti ai turisti che approdano nell’isola.

Sebbene le proposte siano state elaborate considerando tutte le potenzialità del territorio, la decisione di realizzare le Rutas de El Cobre ha tenuto conto anche della fattibilità di portare a termine, entro l’imminente chiusura del Programma di cooperazione, almeno una prima fase del progetto, considerate le disponibilità di tempo e risorse, sia economiche che umane.

A favorire l’avvio del processo per la creazione dei sentieri ecoturistici ha inciso molto il senso di appartenenza manifestato dagli abitanti che, attraverso le camminate di esplorazione e gli incontri di co-progettazione, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi sul valore del proprio territorio, e di far emergere saperi ancestrali che possono essere messi a disposizione dello sviluppo de El Cobre attraverso un turismo responsabile e sostenibile.

Alla scoperta de El Cobre: il cammino delle miniere e le bellezze naturali

Finora gli abitanti de El Cobre hanno identificato quattro itinerari ecologici, due dei quali sono stati completamente mappati e resi disponibili sul sito web del Programma di cooperazione, da cui si possono scaricare i flyer e visualizzare il percorso su Google Maps.

Entrambi i sentieri partono dalla piazza centrale Agustín Cebreco, dove ha sede la Casa de la Cultura, struttura responsabile di fornire informazioni utili e di contattare le guide locali, fortemente consigliate per la realizzazione della camminata.

Bellos Horizontes è un percorso di 7 km, ad anello. Attraversa i resti della strada di pietra che dava accesso alla prima chiesa del paese, luoghi pubblici ancora utilizzati dai residenti della zona, la piazza dove sorgevano i primi insediamenti costruiti dai minatori. Si entra quindi nel bosco, dove la vegetazione e gli uccelli endemici sono l’attrazione principale, e si arriva alla sorgente Beto Pérez. Si ritorna costeggiando il villaggio lungo un altopiano da cui si vede la Basilica della Virgen de la Caridad de El Cobre, si arriva al belvedere del Pozo Azul, dove si riconoscono le antiche installazioni delle miniere di rame, al Monumento al Cimarrón, punto di interesse della Ruta de las Personas Esclavizadas (UNESCO) e al Pozo Azul.

Los Caminos de la Míneria, diretto alla cascata “El Saltadino”, è un percorso di circa 14 km, non ad anello. Il chilometraggio indica il percorso di andata e ritorno. Il cammino attraversa le vecchie strutture dell’impianto di lavorazione del rame, attivo fino al 2001. Prosegue lungo il percorso della ferrovia che collegava le miniere con il porto di Santiago di Cuba. Lungo il percorso si possono vedere opere di ingegneria civile come contrafforti, canali di scolo e ponti. È stato teatro di numerose operazioni dell’Esercito Mambí[1] e sono ancora conservate le fondamenta di uno dei ponti distrutti durante la Guerra dei Dieci Anni. Lasciandosi alle spalle il percorso con le vestigia storiche, ci si avvicina a “El Saltadino”, una cascata con una piccola spiaggia dove è possibile fare il bagno e sostare.

[1] L’Esercito di Liberazione di Cuba, conosciuto colloquialmente come Esercito Mambí, era un esercito indipendentista di tipo irregolare nato nell’ultimo terzo del XIX secolo per ottenere la secessione di Cuba dal Regno di Spagna e l’abolizione della schiavitù nel paese, durante la Guerra dei Dieci Anni, la Piccola Guerra e la Guerra Necessaria.

 

La sfida della sostenibilità: costruire il futuro per i sentieri del Cobre

L’inaugurazione delle Rutas de El Cobre è stata anche l’occasione per un dibattito più ampio, tra AICS, IILA, la OCC e i rappresentanti del Governo locale de El Cobre, sulla sostenibilità dell’iniziativa, che vorrebbe dare un impulso allo sviluppo locale integrato a partire dalla valorizzazione del patrimonio tangibile e intangibile de El Cobre e fornire un’offerta turistica più sostenibile.

Con la imminente conclusione del Programma di cooperazione che ha finanziato le attività iniziali del progetto, ovvero le opere di restauro dei 14 edifici sopra menzionate, gli attori coinvolti hanno delineato alcune strategie possibili per creare un indotto a partire da un turismo cosiddetto intersettoriale, quale rappresenta la Rutas de El Cobre.

Il primo passo in questo senso è stato l’identificazione di possibili attività produttive esistenti o da attivare lungo i percorsi – bar, ristoranti, alloggi, aziende agricole, artigiani – che potrebbero offrire servizi e prodotti ai turisti interessati al cammino.

Non meno importante è stato l’affidamento del ruolo di “punto focale” dei percorsi alla Casa di Cultura de El Cobre, un presidio di cultura e formazione sul territorio, che collabora attivamente con il Governo locale e con i tanti giovani che hanno partecipato alla prima fase dell’iniziativa. La Casa de la Cultura è responsabile non solo di fornire informazioni utili al pubblico, ma anche di contattare le guide locali, abitanti con una profonda conoscenza del territorio, che hanno dato la propria disponibilità ad accompagnare gli escursionisti durante i percorsi.

Una sfida di altra natura, ma determinante per il successo dell’iniziativa, è quella della visibilità: come far arrivare al pubblico, cubano e straniero, informazioni sull’esistenza dei nuovi sentieri de El Cobre. Intanto, le persone coinvolte sia a Cuba che in Italia si sono attivate su diversi canali, con l’obiettivo di far conoscere l’iniziativa a pubblici diversi: a Cuba, la OCC la sta presentando a una serie di eventi di settore ai quali partecipa, e potrà contare sui contatti già esistenti all’estero per raggiungere un pubblico più ampio.

Dall’Italia, si è lavorato per rendere l’iniziativa visibile sul sito web del Programma di cooperazione tra AICS, IILA e OCC. Inoltre, i percorsi sono stati creati e resi pubblici su Google Maps, e si sta lavorando al loro inserimento su applicazioni internazionali di trekking quali Wikiloc e Komoot.

Parallelamente, si cercano nuove fonti di finanziamento che possano dare seguito al lavoro incipiente, ma fondamentale, avviato a El Cobre. Un lavoro che non ha ancora dato risultati dal punto di vista dei benefici economici diretti alla popolazione, ma ha gettato le basi per la costruzione di un futuro possibile sul territorio, partendo da queste esperienze comunitarie. Nelle parole di uno degli abitanti e artefici della realizzazione del cammino, “da quando hanno chiuso le miniere, è la prima volta che sento un alito di speranza”. Ora vogliamo lavorare sodo per trasformare questo alito in una brezza duratura.

Info: https://www.italia-cuba.org/proyecto-rutas-del-cobre/

 

 

 

 

La cooperazione italiana a Cuba promuove l’uso razionale dell’acqua con sistemi di irrigazione sostenibili

In occasione delle edizioni del 2022 e 2023 della più importante Fiera internazionale del settore ortofrutticolo MACFRUT che si svolge a Rimini, la Cooperazione Italiana ha avviato una collaborazione strategica con il Consorzio di Bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) che ha portato alla definizione ed esecuzione del progetto “Acqua Campus Cuba”, volto a promuovere l’introduzione di innovazioni nella gestione delle risorse idriche destinate all’irrigazione nell’ambito delle iniziative implementate nel settore agricoltura sostenibile dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) attraverso la Sede dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) a Cuba.

In particolare, l’intervento sviluppato dal CER conta con il supporto tecnico e istituzionale dell’AICS, la collaborazione dell’Istituto di Frutticoltura Tropicale di Cuba (IIFT) ed è finalizzato a contribuire agli obiettivi strategici previsti dalla iniziativa bilaterale Hab.AMA – Autosufficienza alimentare e sviluppo di iniziative economiche sostenibili, implementato a Cuba dalla cooperazione italiana dal 2020.

La strategia di intervento prevede la installazione di scenari agricoli basati su tecnologie di irrigazione di precisione – campi dimostrativi pilota – denominati, nel loro insieme “ACQUA CAMPUS Cuba”. Il progetto prevede che i campi dimostrativi vengano integrati nel contesto produttivo di quattro realtà agricole beneficiarie di Hab.AMA, rappresentative delle diverse tipologie di aziende agroalimentari presenti a Cuba nell’area suburbana de L’Avana.

In linea con gli obiettivi di autosufficienza alimentare del Governo cubano, ACQUA CAMPUS Cuba, permetterà la diffusione di buone pratiche relazionate con la gestione razionale dell’acqua per migliorare la competitività e sostenibilità del settore agricolo, aumentando allo stesso tempo le rese produttive ed il grado di adattamento agli effetti cambiamenti climatici delle realtà produttive beneficiarie. Ogni area dimostrativa ospiterà sistemi irrigui a livelli tecnologici differenti, calibrati sulle caratteristiche produttive delle aziende beneficiarie. Nel medio-lungo periodo l’intervento migliorerà l’efficienza d’uso dell’acqua (kg di cibo prodotto per m3 di acqua utilizzato) e la sostenibilità generale delle risorse idriche, introducendo innovazioni tecnologiche e gestionali su larga scala che consentano di garantire la produzione di alimenti a fronte di un uso più razionale dell’acqua, basato su tecnologie di monitoraggio e servizi di advisory irriguo.

sistema de riego acqua campus sistemi di irrigazione sostenibili sistemi di irrigazione sostenibili

“Durante l’edizione di MACFRUT del 2023, gli esperti del progetto Hab.AMA e rappresentanti delle istituzioni cubane e produttori hanno conosciuto le tecnologie di Acqua Campus e ci hanno proposto di collaborare per creare quattro aree dimostrative a Cuba. È la prima volta che il CER applica questa tecnologia in un progetto di cooperazione italiana: finora avevamo lavorato soprattutto nel Sud del mondo con altre istituzioni”, ha dichiarato Raffaella Zucaro, Direttrice Generale del CER che ha coordinato il progetto.

Attraverso sensori IoT e stazioni di monitoraggio agroambientale raccolgono dati e informazioni fondamentali sul clima, l’umidità del suolo e altri parametri essenziali per una gestione efficiente dell’acqua e restituiscono quello che gli esperti del CER chiamano “Consiglio irriguo”. Questo approccio consente di ottenere un’efficienza nell’uso dell’acqua compresa tra l’80% e il 95%, superando i metodi tradizionali e adattando l’irrigazione alle esigenze specifiche di ogni azienda agricola.

I nuovi sistemi di irrigazione sono stati implementati in un centro di ricerca “INIFAT”, e in tre realtà produttive ” Finca Si Se Puede”, “La Yohandra” e “Las Piedras”, rappresentative delle diverse tipologie di aziende agroalimentari presenti nella zona suburbana dell’Avana. Queste aree costituiscono il nucleo di ACQUA CAMPUS Cuba, un modello pilota di innovazione agricola progettato per essere replicato in altre regioni del paese.

“Si tratta di un esempio concreto di come il Sistema Italia possa contribuire allo sviluppo sostenibile a livello internazionale, grazie alla sinergia tra enti pubblici, ricerca e cooperazione. La collaborazione con il CER arricchisce il progetto Hab.AMA, apportando soluzioni tecnologiche avanzate per ridurre l’impatto dell’agricoltura sulle risorse idriche e promuovere modelli produttivi sostenibili e adattabili alle realtà locali”, ha dichiarato il Direttore della sede AICS de L’Avana”, Antonio Festa.

I media cubani che hanno ripreso la notizia: CubaVisión Internacional, Agencia Cubana de Noticias, Prensa Latina y Canal Habana. 

La cooperazione italiana insieme ad altri attori internazionali trasforma il più grande e antico convento dell’Avana in un centro di formazione regionale per i mestieri del restauro.

  • L’Unione Europea, l’UNESCO, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e l’Organizzazione Italo-Latinoamericana sono stati i principali partner della Oficina del Historiador de La Habana in questo restauro.
  • I primi corsi inizieranno a novembre di quest’anno.
  •  Il centro fa parte del Polo di formazione culturale dei Caraibi, per promuovere la formazione per le economie creative e culturali.

Dopo cinque anni di intensi lavori di restauro, l’Oficina del Historiador de La Habana (OHCH) ha inaugurato il Collegio di Santa Clara per la formazione alle arti e ai mestieri della Restaurazione di Cuba e dei Caraibi negli spazi restaurati del Convento di Santa Clara, il più grande e antico edificio monastico della città. Questi lavori hanno ricevuto il sostegno di 4,5 milioni di euro di finanziamenti da parte dell’Unione Europea, con l’assistenza tecnica dell’UNESCO attraverso il programma “Transcultura: Integrare Cuba, i Caraibi e l’Unione Europea attraverso la Cultura e la Creatività (2020-2025)”, nonché 1,3 milioni di euro dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), attraverso il progetto “Collegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex convento di Santa Clara (in fase di esecuzione)”, implementato dall’Organizzazione italo-latinoamericana (IILA).

Un gioiello del patrimonio mondiale dell’UNESCO

Con oltre 12.300 metri quadrati distribuiti su tre isolati nel cuore dell’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità “L’Avana Vecchia e il suo Sistema di Fortificazioni”, il convento si distingue per avere uno dei tetti in legno più grandi dell’America Latina e per ospitare la fontana d’acqua più antica della città. Per il suo restauro sono state utilizzate più di 600 tonnellate di materiali come legno, vernici e resine, malte, impianti elettrici e idraulici, pavimenti, ascensori, mobili e attrezzature tecnologiche per ripristinare i valori del patrimonio di questo edificio iconico, adattato alla sua nuova funzione di centro educativo.

Nell’ambito della collaborazione tra il sistema della cooperazione italiana (attraverso l’AICS e l’IILA) e l’OHCH, finalizzata principalmente al restauro dell’Aula Magna, l’Ambasciatore d’Italia a Cuba, Roberto Vellano, ha espresso il suo orgoglio nel sostenere il restauro e la creazione del Collegio Santa Clara. Secondo quanto ha affermato, “il restauro, che non è ancora stato completato, ha superato molte sfide grazie all’impegno e alla competenza di tutti i partner coinvolti”.

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Questa collaborazione ha permesso di completare diverse aule e laboratori nel chiostro principale del convento, che ospiterà la maggior parte delle strutture del Collegio e che permetterà iniziare le attività didattiche contemporaneamente al proseguimento del restauro del resto dell’edificio. Tra gli spazi ultimati spicca l’Aula Magna, l’ex chiesa del convento, con una capacità di 250 persone e attrezzature all’avanguardia, che la rendono la sala conferenze più grande e meglio attrezzata del centro storico dell’Avana per ospitare eventi internazionali.

“Oggi dimostriamo che il patrimonio non è sinonimo di passato, ma di futuro”, ha dichiarato Anne Lemaistre, direttrice dell’Ufficio regionale dell’UNESCO all’Avana. “Siamo profondamente grati all’Unione Europea, alla OHCH e agli altri partner per aver contribuito al recupero di questo gioiello del patrimonio, per metterlo al servizio della formazione dei giovani, dell’economia creativa e dello sviluppo sostenibile, una visione che è al centro del nostro lavoro all’UNESCO”, ha aggiunto.

 

Un centro chiave del Polo di formazione culturale dei Caraibi

Il Collegio Santa Clara fa parte del Polo di formazione culturale dei Caraibi, creato dal programma Transcultura per promuovere la formazione e rafforzare la professionalizzazione dei giovani nei settori culturali e creativi dei Caraibi come motore dello sviluppo sostenibile.

Nell’ambito di questa collaborazione, e dopo aver valutato le esigenze formative dei Caraibi, è stata progettata una serie di corsi specializzati. Inoltre, tanto Transcultura quanto il progetto della Cooperazione italiana promuovono il posizionamento internazionale del Collegio.

Integrato nel Piano Regolatore per la Rivitalizzazione Integrale dell’Avana Vecchia, il Collegio Santa Clara fornirà anche servizi tecnici specializzati nel restauro e promuoverà il turismo culturale e d’affari, in modo da favorirne la sostenibilità. Il progetto comprenderà anche attività rivolte agli abitanti delle aree circostanti, al fine di promuovere il patrimonio e l’accesso alla cultura tra i cittadini.

Informazioni sul programma AICS – IILA Convento Santa Clara

Il progetto “Colegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex Convento di Santa Clara”, ha l’obiettivo generale di sostenere il processo di recupero di questo spazio di inestimabile valore patrimoniale.

La proposta prevede di modificare la funzione primaria dell’ex convento, conservando la disposizione dei locali, aggiungendo nuovi spazi e trasformandolo in un centro di formazione per l’insegnamento di arti e mestieri direttamente collegati al restauro, sia a livello nazionale che internazionale.

L’intervento con un finanziamento italiano di 1,3 milioni di euro, gestito da IILA e OHCH, è finalizzato ad allestire l’area della chiesa e del campanile del Convento come sala conferenze specializzata della Scuola Santa Chiara e a sostenere l’alta formazione dell’OHCH attraverso la collaborazione con università e istituzioni italiane dedicate al restauro del patrimonio architettonico.

Ulteriori informazioni sul nostro sito. 

Informazioni sul programma Transcultura UNESCO-UE

Implementato dall’UNESCO con 15 milioni di euro di finanziamenti dell’Unione Europea, il programma “Transcultura: Integrare Cuba, i Caraibi e l’Unione Europea attraverso la cultura e la creatività” è il più grande investimento dell’Unione Europea nella cultura nei Caraibi. Il programma si concentra sul rafforzamento delle competenze dei giovani per l’economia creativa e sulla creazione di opportunità economiche attraverso il trasferimento di conoscenze e gli scambi culturali. Ad oggi, il programma Transcultura ha beneficiato oltre 2.700 giovani in 17 piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS) dei Caraibi, aggiudicandosi il premio per il partenariato PIDS 2024 delle Nazioni Unite nella categoria “sociale”. Gli Stati beneficiari del programma Transcultura sono: Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Cuba, Dominica, Repubblica Dominicana, Grenada, Guyana, Haiti, Giamaica, Montserrat, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname e Trinidad e Tobago.

Ulteriori informazioni sul  www.unesco.org/es/transcultura

“Con loro, per l’uguaglianza”. La storia di Daymara, scienziata cubana al servizio della cooperazione italiana contro gli stereotipi di genere.

Quando Daymara entra in una serra, identifica immediatamente la specie con cui ha a che fare, sa se c’è un virus che attacca le piante, anche se la sua traccia è impercettibile agli altri. Cammina con la sorprendente agilità che le gambe e le stampelle le consentono, salta sulle aiuole, esamina ogni foglia con delicatezza, come se la accarezzasse. È innamorata della vita, della scienza, dell’agronomia e dei suoi vari percorsi.

Daymara Rodríguez Alfonso è cresciuta in campagna. Ricorda la sua infanzia a San José de Las Lajas facendo lavori di artigianato. Da grande si è appassionata alla biologia, ma all’epoca aveva amici agronomi che l’hanno fatta innamorare di questa carriera. Ha studiato Agraria all’Università dell’Avana e ha continuato a insegnare come parte di questa prestigiosa facoltà per più di vent’anni.

Ha dedicato gran parte della sua vita alla formazione delle nuove generazioni. Fin dai suoi esordi nel mondo della scienza, si è dedicata allo studio della coltivazione dell’ananas e oggi è una delle specialiste più rinomate in questo campo. Il suo nome è tra le grandi donne della scienza cubana. Nonostante abbia ricevuto una dozzina di premi per le sue ricerche, si sorprende di ogni riconoscimento: il suo obiettivo più grande è sempre stato quello di rendere sua figlia orgogliosa di lei.

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La sua carriera di scienziata e i suoi successi professionali sono stati possibili grazie al sostegno della sua famiglia e dei suoi amici, in particolare della dottoressa C. Miriam Isidrón, alla quale deve gran parte della sua formazione, ma soprattutto grazie alla sua ferrea volontà di crescere di fronte alle avversità. Daymara ha ottenuto molti riconoscimenti nel trambusto di una vita piena di sfide. È riuscita a terminare gli studi dopo aver avuto una figlia all’età di 18 anni. Oggi è nonna di un bellissimo bambino e ha la fortuna che anche sua figlia sia un’agronoma.

È riuscita a superare ogni tipo di ostacolo. Si è ripresa da due operazioni al ginocchio, ha superato una dura battaglia contro il cancro e gli effetti delle radiazioni. A causa della malattia, le è rimasta un’anca danneggiata e una sola corda vocale, ma questa limitazione non le ha impedito di continuare a insegnare e a dedicarsi alla scienza.

Oggi si è ritirata dall’insegnamento, ma nel suo lavoro di assistente tecnico per i progetti dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo continua a contribuire ogni giorno alla formazione dei produttori, offrendo le sue conoscenze per un futuro sostenibile. Questo nuovo lavoro ha rappresentato una svolta nella sua vita. Nell’Agenzia trova spazio per continuare a offrire la sua esperienza professionale e metterla a disposizione degli altri, soprattutto delle produttrici, ispirando molte donne con il suo esempio.

“All’inizio, quando le persone mi vedevano arrivare sul campo alla guida del veicolo fuoristrada dell’AICS, la loro prima reazione era quella di sostenermi in ogni modo possibile. Si offrivano di aiutarmi con le mie stampelle, senza riuscire a nascondere la sorpresa nei loro occhi. Non riuscivano a capire come una donna, per di più con limitazioni fisiche, potesse fare tutto ciò che faccio. Oggi, chi mi conosce sa che non mi pongo limiti, perché con la forza di volontà si può ottenere qualsiasi cosa”.

Daymara racconta che, col tempo, l’espressione di sorpresa si è trasformata in ammirazione e che il suo atteggiamento ha ispirato molte donne rurali, che spesso si sentono invisibili in un ambiente dominato dagli uomini.

“Sento che il mio esempio ha motivato molte agricoltrici a trasformare la loro vita, a continuare a lottare nonostante le difficoltà che il Paese sta affrontando, esacerbate dalla disuguaglianza in agricoltura”, dice.

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Secondo lei, nessuna limitazione fisica può intaccare la fiducia e la determinazione. I limiti, dice, sono imposti dalla società, che pone barriere alle donne e alle persone con disabilità fisiche. Questo può influire in modo significativo sulla qualità della vita, ma se le donne credono in sé stesse, cambiano la loro prospettiva e il loro atteggiamento e continuano a lottare per i loro diritti e le loro opportunità, possono superare qualsiasi ostacolo e sfida.

Questa storia fa parte della campagna “Con loro, per l’uguaglianza”, promossa da AICS L’Avana, nel quadro delle azioni per la Giornata Internazionale della Donna.

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