La cooperazione italiana a Cuba promuove l’uso razionale dell’acqua con sistemi di irrigazione sostenibili

In occasione delle edizioni del 2022 e 2023 della più importante Fiera internazionale del settore ortofrutticolo MACFRUT che si svolge a Rimini, la Cooperazione Italiana ha avviato una collaborazione strategica con il Consorzio di Bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) che ha portato alla definizione ed esecuzione del progetto “Acqua Campus Cuba”, volto a promuovere l’introduzione di innovazioni nella gestione delle risorse idriche destinate all’irrigazione nell’ambito delle iniziative implementate nel settore agricoltura sostenibile dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) attraverso la Sede dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) a Cuba.

In particolare, l’intervento sviluppato dal CER conta con il supporto tecnico e istituzionale dell’AICS, la collaborazione dell’Istituto di Frutticoltura Tropicale di Cuba (IIFT) ed è finalizzato a contribuire agli obiettivi strategici previsti dalla iniziativa bilaterale Hab.AMA – Autosufficienza alimentare e sviluppo di iniziative economiche sostenibili, implementato a Cuba dalla cooperazione italiana dal 2020.

La strategia di intervento prevede la installazione di scenari agricoli basati su tecnologie di irrigazione di precisione – campi dimostrativi pilota – denominati, nel loro insieme “ACQUA CAMPUS Cuba”. Il progetto prevede che i campi dimostrativi vengano integrati nel contesto produttivo di quattro realtà agricole beneficiarie di Hab.AMA, rappresentative delle diverse tipologie di aziende agroalimentari presenti a Cuba nell’area suburbana de L’Avana.

In linea con gli obiettivi di autosufficienza alimentare del Governo cubano, ACQUA CAMPUS Cuba, permetterà la diffusione di buone pratiche relazionate con la gestione razionale dell’acqua per migliorare la competitività e sostenibilità del settore agricolo, aumentando allo stesso tempo le rese produttive ed il grado di adattamento agli effetti cambiamenti climatici delle realtà produttive beneficiarie. Ogni area dimostrativa ospiterà sistemi irrigui a livelli tecnologici differenti, calibrati sulle caratteristiche produttive delle aziende beneficiarie. Nel medio-lungo periodo l’intervento migliorerà l’efficienza d’uso dell’acqua (kg di cibo prodotto per m3 di acqua utilizzato) e la sostenibilità generale delle risorse idriche, introducendo innovazioni tecnologiche e gestionali su larga scala che consentano di garantire la produzione di alimenti a fronte di un uso più razionale dell’acqua, basato su tecnologie di monitoraggio e servizi di advisory irriguo.

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“Durante l’edizione di MACFRUT del 2023, gli esperti del progetto Hab.AMA e rappresentanti delle istituzioni cubane e produttori hanno conosciuto le tecnologie di Acqua Campus e ci hanno proposto di collaborare per creare quattro aree dimostrative a Cuba. È la prima volta che il CER applica questa tecnologia in un progetto di cooperazione italiana: finora avevamo lavorato soprattutto nel Sud del mondo con altre istituzioni”, ha dichiarato Raffaella Zucaro, Direttrice Generale del CER che ha coordinato il progetto.

Attraverso sensori IoT e stazioni di monitoraggio agroambientale raccolgono dati e informazioni fondamentali sul clima, l’umidità del suolo e altri parametri essenziali per una gestione efficiente dell’acqua e restituiscono quello che gli esperti del CER chiamano “Consiglio irriguo”. Questo approccio consente di ottenere un’efficienza nell’uso dell’acqua compresa tra l’80% e il 95%, superando i metodi tradizionali e adattando l’irrigazione alle esigenze specifiche di ogni azienda agricola.

I nuovi sistemi di irrigazione sono stati implementati in un centro di ricerca “INIFAT”, e in tre realtà produttive ” Finca Si Se Puede”, “La Yohandra” e “Las Piedras”, rappresentative delle diverse tipologie di aziende agroalimentari presenti nella zona suburbana dell’Avana. Queste aree costituiscono il nucleo di ACQUA CAMPUS Cuba, un modello pilota di innovazione agricola progettato per essere replicato in altre regioni del paese.

“Si tratta di un esempio concreto di come il Sistema Italia possa contribuire allo sviluppo sostenibile a livello internazionale, grazie alla sinergia tra enti pubblici, ricerca e cooperazione. La collaborazione con il CER arricchisce il progetto Hab.AMA, apportando soluzioni tecnologiche avanzate per ridurre l’impatto dell’agricoltura sulle risorse idriche e promuovere modelli produttivi sostenibili e adattabili alle realtà locali”, ha dichiarato il Direttore della sede AICS de L’Avana”, Antonio Festa.

I media cubani che hanno ripreso la notizia: CubaVisión Internacional, Agencia Cubana de Noticias, Prensa Latina y Canal Habana. 

La cooperazione italiana insieme ad altri attori internazionali trasforma il più grande e antico convento dell’Avana in un centro di formazione regionale per i mestieri del restauro.

  • L’Unione Europea, l’UNESCO, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e l’Organizzazione Italo-Latinoamericana sono stati i principali partner della Oficina del Historiador de La Habana in questo restauro.
  • I primi corsi inizieranno a novembre di quest’anno.
  •  Il centro fa parte del Polo di formazione culturale dei Caraibi, per promuovere la formazione per le economie creative e culturali.

Dopo cinque anni di intensi lavori di restauro, l’Oficina del Historiador de La Habana (OHCH) ha inaugurato il Collegio di Santa Clara per la formazione alle arti e ai mestieri della Restaurazione di Cuba e dei Caraibi negli spazi restaurati del Convento di Santa Clara, il più grande e antico edificio monastico della città. Questi lavori hanno ricevuto il sostegno di 4,5 milioni di euro di finanziamenti da parte dell’Unione Europea, con l’assistenza tecnica dell’UNESCO attraverso il programma “Transcultura: Integrare Cuba, i Caraibi e l’Unione Europea attraverso la Cultura e la Creatività (2020-2025)”, nonché 1,3 milioni di euro dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), attraverso il progetto “Collegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex convento di Santa Clara (in fase di esecuzione)”, implementato dall’Organizzazione italo-latinoamericana (IILA).

Un gioiello del patrimonio mondiale dell’UNESCO

Con oltre 12.300 metri quadrati distribuiti su tre isolati nel cuore dell’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità “L’Avana Vecchia e il suo Sistema di Fortificazioni”, il convento si distingue per avere uno dei tetti in legno più grandi dell’America Latina e per ospitare la fontana d’acqua più antica della città. Per il suo restauro sono state utilizzate più di 600 tonnellate di materiali come legno, vernici e resine, malte, impianti elettrici e idraulici, pavimenti, ascensori, mobili e attrezzature tecnologiche per ripristinare i valori del patrimonio di questo edificio iconico, adattato alla sua nuova funzione di centro educativo.

Nell’ambito della collaborazione tra il sistema della cooperazione italiana (attraverso l’AICS e l’IILA) e l’OHCH, finalizzata principalmente al restauro dell’Aula Magna, l’Ambasciatore d’Italia a Cuba, Roberto Vellano, ha espresso il suo orgoglio nel sostenere il restauro e la creazione del Collegio Santa Clara. Secondo quanto ha affermato, “il restauro, che non è ancora stato completato, ha superato molte sfide grazie all’impegno e alla competenza di tutti i partner coinvolti”.

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Questa collaborazione ha permesso di completare diverse aule e laboratori nel chiostro principale del convento, che ospiterà la maggior parte delle strutture del Collegio e che permetterà iniziare le attività didattiche contemporaneamente al proseguimento del restauro del resto dell’edificio. Tra gli spazi ultimati spicca l’Aula Magna, l’ex chiesa del convento, con una capacità di 250 persone e attrezzature all’avanguardia, che la rendono la sala conferenze più grande e meglio attrezzata del centro storico dell’Avana per ospitare eventi internazionali.

“Oggi dimostriamo che il patrimonio non è sinonimo di passato, ma di futuro”, ha dichiarato Anne Lemaistre, direttrice dell’Ufficio regionale dell’UNESCO all’Avana. “Siamo profondamente grati all’Unione Europea, alla OHCH e agli altri partner per aver contribuito al recupero di questo gioiello del patrimonio, per metterlo al servizio della formazione dei giovani, dell’economia creativa e dello sviluppo sostenibile, una visione che è al centro del nostro lavoro all’UNESCO”, ha aggiunto.

 

Un centro chiave del Polo di formazione culturale dei Caraibi

Il Collegio Santa Clara fa parte del Polo di formazione culturale dei Caraibi, creato dal programma Transcultura per promuovere la formazione e rafforzare la professionalizzazione dei giovani nei settori culturali e creativi dei Caraibi come motore dello sviluppo sostenibile.

Nell’ambito di questa collaborazione, e dopo aver valutato le esigenze formative dei Caraibi, è stata progettata una serie di corsi specializzati. Inoltre, tanto Transcultura quanto il progetto della Cooperazione italiana promuovono il posizionamento internazionale del Collegio.

Integrato nel Piano Regolatore per la Rivitalizzazione Integrale dell’Avana Vecchia, il Collegio Santa Clara fornirà anche servizi tecnici specializzati nel restauro e promuoverà il turismo culturale e d’affari, in modo da favorirne la sostenibilità. Il progetto comprenderà anche attività rivolte agli abitanti delle aree circostanti, al fine di promuovere il patrimonio e l’accesso alla cultura tra i cittadini.

Informazioni sul programma AICS – IILA Convento Santa Clara

Il progetto “Colegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex Convento di Santa Clara”, ha l’obiettivo generale di sostenere il processo di recupero di questo spazio di inestimabile valore patrimoniale.

La proposta prevede di modificare la funzione primaria dell’ex convento, conservando la disposizione dei locali, aggiungendo nuovi spazi e trasformandolo in un centro di formazione per l’insegnamento di arti e mestieri direttamente collegati al restauro, sia a livello nazionale che internazionale.

L’intervento con un finanziamento italiano di 1,3 milioni di euro, gestito da IILA e OHCH, è finalizzato ad allestire l’area della chiesa e del campanile del Convento come sala conferenze specializzata della Scuola Santa Chiara e a sostenere l’alta formazione dell’OHCH attraverso la collaborazione con università e istituzioni italiane dedicate al restauro del patrimonio architettonico.

Ulteriori informazioni sul nostro sito. 

Informazioni sul programma Transcultura UNESCO-UE

Implementato dall’UNESCO con 15 milioni di euro di finanziamenti dell’Unione Europea, il programma “Transcultura: Integrare Cuba, i Caraibi e l’Unione Europea attraverso la cultura e la creatività” è il più grande investimento dell’Unione Europea nella cultura nei Caraibi. Il programma si concentra sul rafforzamento delle competenze dei giovani per l’economia creativa e sulla creazione di opportunità economiche attraverso il trasferimento di conoscenze e gli scambi culturali. Ad oggi, il programma Transcultura ha beneficiato oltre 2.700 giovani in 17 piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS) dei Caraibi, aggiudicandosi il premio per il partenariato PIDS 2024 delle Nazioni Unite nella categoria “sociale”. Gli Stati beneficiari del programma Transcultura sono: Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Cuba, Dominica, Repubblica Dominicana, Grenada, Guyana, Haiti, Giamaica, Montserrat, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname e Trinidad e Tobago.

Ulteriori informazioni sul  www.unesco.org/es/transcultura

“Con loro, per l’uguaglianza”. La storia di Daymara, scienziata cubana al servizio della cooperazione italiana contro gli stereotipi di genere.

Quando Daymara entra in una serra, identifica immediatamente la specie con cui ha a che fare, sa se c’è un virus che attacca le piante, anche se la sua traccia è impercettibile agli altri. Cammina con la sorprendente agilità che le gambe e le stampelle le consentono, salta sulle aiuole, esamina ogni foglia con delicatezza, come se la accarezzasse. È innamorata della vita, della scienza, dell’agronomia e dei suoi vari percorsi.

Daymara Rodríguez Alfonso è cresciuta in campagna. Ricorda la sua infanzia a San José de Las Lajas facendo lavori di artigianato. Da grande si è appassionata alla biologia, ma all’epoca aveva amici agronomi che l’hanno fatta innamorare di questa carriera. Ha studiato Agraria all’Università dell’Avana e ha continuato a insegnare come parte di questa prestigiosa facoltà per più di vent’anni.

Ha dedicato gran parte della sua vita alla formazione delle nuove generazioni. Fin dai suoi esordi nel mondo della scienza, si è dedicata allo studio della coltivazione dell’ananas e oggi è una delle specialiste più rinomate in questo campo. Il suo nome è tra le grandi donne della scienza cubana. Nonostante abbia ricevuto una dozzina di premi per le sue ricerche, si sorprende di ogni riconoscimento: il suo obiettivo più grande è sempre stato quello di rendere sua figlia orgogliosa di lei.

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La sua carriera di scienziata e i suoi successi professionali sono stati possibili grazie al sostegno della sua famiglia e dei suoi amici, in particolare della dottoressa C. Miriam Isidrón, alla quale deve gran parte della sua formazione, ma soprattutto grazie alla sua ferrea volontà di crescere di fronte alle avversità. Daymara ha ottenuto molti riconoscimenti nel trambusto di una vita piena di sfide. È riuscita a terminare gli studi dopo aver avuto una figlia all’età di 18 anni. Oggi è nonna di un bellissimo bambino e ha la fortuna che anche sua figlia sia un’agronoma.

È riuscita a superare ogni tipo di ostacolo. Si è ripresa da due operazioni al ginocchio, ha superato una dura battaglia contro il cancro e gli effetti delle radiazioni. A causa della malattia, le è rimasta un’anca danneggiata e una sola corda vocale, ma questa limitazione non le ha impedito di continuare a insegnare e a dedicarsi alla scienza.

Oggi si è ritirata dall’insegnamento, ma nel suo lavoro di assistente tecnico per i progetti dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo continua a contribuire ogni giorno alla formazione dei produttori, offrendo le sue conoscenze per un futuro sostenibile. Questo nuovo lavoro ha rappresentato una svolta nella sua vita. Nell’Agenzia trova spazio per continuare a offrire la sua esperienza professionale e metterla a disposizione degli altri, soprattutto delle produttrici, ispirando molte donne con il suo esempio.

“All’inizio, quando le persone mi vedevano arrivare sul campo alla guida del veicolo fuoristrada dell’AICS, la loro prima reazione era quella di sostenermi in ogni modo possibile. Si offrivano di aiutarmi con le mie stampelle, senza riuscire a nascondere la sorpresa nei loro occhi. Non riuscivano a capire come una donna, per di più con limitazioni fisiche, potesse fare tutto ciò che faccio. Oggi, chi mi conosce sa che non mi pongo limiti, perché con la forza di volontà si può ottenere qualsiasi cosa”.

Daymara racconta che, col tempo, l’espressione di sorpresa si è trasformata in ammirazione e che il suo atteggiamento ha ispirato molte donne rurali, che spesso si sentono invisibili in un ambiente dominato dagli uomini.

“Sento che il mio esempio ha motivato molte agricoltrici a trasformare la loro vita, a continuare a lottare nonostante le difficoltà che il Paese sta affrontando, esacerbate dalla disuguaglianza in agricoltura”, dice.

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Secondo lei, nessuna limitazione fisica può intaccare la fiducia e la determinazione. I limiti, dice, sono imposti dalla società, che pone barriere alle donne e alle persone con disabilità fisiche. Questo può influire in modo significativo sulla qualità della vita, ma se le donne credono in sé stesse, cambiano la loro prospettiva e il loro atteggiamento e continuano a lottare per i loro diritti e le loro opportunità, possono superare qualsiasi ostacolo e sfida.

Questa storia fa parte della campagna “Con loro, per l’uguaglianza”, promossa da AICS L’Avana, nel quadro delle azioni per la Giornata Internazionale della Donna.

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“Con loro, per l’uguaglianza”, AICS sostiene i progetti delle donne che difendono l’ambiente. La storia di Mercedes e di Coraleando.

Ogni volta che ci sono le prove, i bambini arrivano al locale dell’Hotel Gran Vía con l’entusiasmo che suscita loro cantare nel coro. Non importa se la giornata è soleggiata o piovosa, lei ha sempre la voce calda e le mani agili per dirigere la melodia.

Mercedes Plá Rodriguez è nata a Guanabo, un paesino di mare vicino L’Avana. Fin da bambina è molto legata all’ambiente marittimo e questa vicinanza al mare le ha regalato una sensibilità speciale. Oltre ad acquisire una coscienza ambientale, ha ereditato i valori e la tenacia di una famiglia guidata da donne. Il suo interesse per la musica e il canto durante l’infanzia è stato frustrato dall’impossibilità di continuare gli studi. Tuttavia, ha conservato quel desiderio fino a quando la vita non le ha ridato l’opportunità di continuare a cantare.

Nel 2015 ha creato lo spazio “Coraleando”, un progetto di canto che collega la musica con l’educazione ambientale.

Il progetto “Trasformazione Integrale de L’Avana dell’Est”, coordinato dall’associazione italiana COSPE e dal Centro di Sviluppo Locale e Comunitario (Cedel), finanziato da AICS (1.000.000€), ha rafforzato il lavoro di Coraleando offrendogli una maggiore visibilità oltre i confini di Guanabo. Altre maestre di canto di vari comuni si sono unite a Coraleando e oggi si contano 8 cori che si sviluppano intorno a questa iniziativa.

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“Mercy”, come la chiamano le persone della sua comunità, ha partecipato a spazi formativi sul genere, organizzati nel quadro del progetto di cooperazione, dove ha appreso strumenti che le permettono di approfondire l’importanza di promuovere i diritti delle donne e favorire spazi liberi dalle violenze maschiliste.

“L’importanza di Coraleando non risiede solo nell’educazione musicale e ambientale dei bambini, ma anche nel coinvolgimento delle famiglie che si impegnano, imparano e contribuiscono. Un esempio di ciò è il coro di madri e nonne che mi sono impegnata a dirigere. Una strategia per includere attivamente le famiglie e dare potere, attraverso l’arte, alle donne della comunità”, racconta Mercedes.

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A conclusione delle prove, confessa che il suo sogno adesso è quello di recuperare le canzoni del Reparto Guiteras e Camilo Cienfuegos e riuscire a fondare un coro a Cojímar, dove hanno realizzato diverse azioni, ma non sono riuscite a stabilire uno spazio corale. Per questo riconosce che sono vitali le alleanze con le donne di ogni Consiglio Popolare, che sono state le sue principali compagne di viaggio in questo cammino di costruzione di spazi di educazione e empowerment a partire dall’arte. In collaborazione con queste donne e con gli uomini della comunità che si impegnano per l’uguaglianza di genere, i messaggi per una società più equa arriveranno con più forza alle nuove generazioni.

Questa storia fa parte della campagna “Con loro, per l’uguaglianza”, promossa da AICS L’Avana, nel quadro delle azioni per la Giornata Internazionale della Donna.

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AICS con Lázara: un punto di riferimento per le donne agricoltrici, in un mondo dominato dagli uomini

Lázara, come tutte le mattine arriva presto alla fattoria per sorvegliare tutto, nei minimi dettagli. La Criolla, la capra più vistosa del gregge, corre agilmente, mentre i buoi attraversano la vallata. Con fatica, trainano il carretto con il concime e lo portano al campo. Lì, le lattughe brillano e le bietole sembrano rose giganti. La capretta appena nata si avvicina a lei, fiduciosa, come se sapesse che le sue mani sono le creatrici di tutto ciò che la circonda.

Per Lázara la cultura della terra è un’eredità familiare. Ha imparato i lavori della campagna fin da bambina, nella tenuta di suo nonno, a Pinar del Río. Durante la sua giovinezza ha attraversato molte difficoltà e affrontato il duro lavoro dei campi, ma grazie a questo oggi si considera pronta per qualsiasi cosa. Dopo il trasferimento a Guanabacoa,  ricevuta dal fratello la tenuta “La Cañada”, ne ha assunto il comando con convinzione, cambiando anche il nome in “La Patrona” per sottolineare che quella terra è gestita da una donna.  

Lázara Ramirez Sosa, guida tutte le attività della fattoria, prende le decisioni fondamentali, coordina una squadra di uomini dal fratello che collabora al pascolo, al padre e allo zio che svolgono vari lavori agricoli ogni giorno.La sua leadership naturale non l’ha affermata solo nell’ambito familiare, ma ha oltrepassato i confini personali e l’ha portata a gestire la presidenza della cooperativa agricola “José Martí” di Guanabacoa. Una grande sfida che ha dimostrato che le donne in agricoltura possono assumere ruoli di leadership e avere successo.

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Da quando ha iniziato ad allevare capre, si è aperto un nuovo percorso di opportunità per lei grazie al progetto Hab.AMA finanziato da AICS. All’inizio, aveva solo tre capi, ora sono quasi trenta. Il progetto, le ha fornito attrezzature costose e di ultima generazione a cui non avrebbe mai potuto accedere con i suoi introiti e la sta aiutando con il miglioramento genetico dei capi di bestiame. Tuttavia, al di là dei contributi materiali, che sono significativi, essere parte del progetto le ha dato qualcosa di molto più prezioso: il collegamento con il mondo della conoscenza attraverso corsi di formazione e workshop. Questi spazi collettivi hanno dato possibilità alle produttrici di confrontarsi con altre donne e dunque migliorare non solo le capacità produttive, ma anche le capacità di leadership.

Lázara ha superato molti ostacoli in una vita dedicata all’agricoltura, ma oggi può dire di essere una donna felice ed emancipata. Tra una conversazione e l’altra confessa di voler vivere per sempre in “La Patrona” e continuare a crescere, continuare a migliorare, dimostrando che per le donne contadine non esistono obiettivi impossibili.

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Lazara è un esempio di donna che si è fatta spazio in un ambiente spesso dominato dagli uomini, e fa parte di un gruppo di donne che l’Agenzia, attraverso il progetto Hab.AMA[1], accompagna con l’obiettivo di migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro per ottenere una maggiore emancipazione femminile nelle tre catene produttive beneficiarie dell’iniziativa (frutta, ortaggi, allevamento di bestiame di piccola taglia).

Questa storia fa parte della campagna “Con loro, per l’uguaglianza”, promossa da AICS L’Avana, nel quadro delle azioni per la Giornata Internazionale della Donna.

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[1] Il progetto Hab.AMA è frutto della collaborazione tra il Ministero dell’Agricoltura di Cuba, Gruppo Imprenditoriale Agricolo (GAF), Istituto di Ricerche in Frutticoltura Tropicale(IIFT), Istituto di Ricerche Fondamentali in Agricoltura Tropicale(INIFAT), Istituto di Ricerca per l’Industria Alimentare (IIIA) con il sostegno finanziario dell’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo – sede La Habana (5.400.000€).

Reinventarsi in tempi difficili: la storia di Karla, da architetta a manager di abbigliamento sostenibile

Nei fine settimana la Avenida Italia si riempie di gente. Karla sembra tranquilla sotto il baldacchino blu che ricopre il suo stand nella fiera. Si rivolge con gentilezza ai clienti, prende appunti sulla sua agenda, ordina i capi di abbigliamento negli appendiabiti. In mezzo al trambusto della Avenida, scommette sul buon gusto e l’inclusione vendendo, a prezzi accessibili, vestiti bellissimi per tutte le taglie. Molti si avvicinano, curiosano, comprano e vanno via con un sorriso.

Karla María Lemus Mesa è una giovane donna di questi tempi in una Cuba complessa e mutevole, è un’architetta e imprenditrice. Spinta dalla sua curiosità e voglia di crescere nel campo della moda, si avvicina e partecipa al Laboratorio di Moda Circolare organizzato da AICS, nell’ambito del Progetto Avenida Italia, un’occasione che le ha permesso di sviluppare nuove competenze e conoscenze in un contesto di crisi economica.

L’obiettivo principale dei laboratori culturali gestiti direttamente da AICS è quello di creare sinergie tra le donne e incentivare reti di supporto e contatto affinché le partecipanti possano sostenersi e ispirarsi a vicenda. Grazie al progetto Avenida Italia, inoltre, Karla ha uno spazio permanente nella Fiera di Avenida Italia durante i fine settimana, una vetrina che le permette di avere visibilità ed attrarre nuovi clienti nel suo negozio del quartiere.

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Il legame di Karla con AICS ha continuato a definirsi con il successivo workshop sull’urbanismo tattico per Avenida Italia; dove ha potuto ampliare le sue conoscenze come architetta, attenta alle questioni sociali ed ha partecipato alla formulazione di proposte innovative per gli spazi urbani deteriorati dell’Avenida, cuore pulsante del quartiere di Centro Avana. Grazie ai due workshop, Karla ha unito le sue due più grandi passioni: lei è un’architetta, ma già dai tempi dell’università le piaceva il mondo della moda. Nel 2019, ha deciso di scommettere sull’avvio un piccolo negozio insieme ad alcune amiche.

In quel momento era una vendita informale a Fontanar, quartiere periferico dell’Avana dove risiedeva Karla con la sua famiglia. A poco a poco, e con molto sforzo, Karla è riuscita ad espandersi acquistando una gran quantità di vestiti e si è avvicinata al centro della città. Oggi Ákares Shoppitrapo è un’impresa ispirata ai principi della sostenibilità, situata in via Concordia 60 tra Aguila e Avenida Italia, nel quartiere popolare di Centro Avana.

Il gusto di Karla per l’architettura ha definito parte dell’estetica del suo progetto. Il negozio non è uno spazio convenzionale, è un appartamento al piano terra di un edificio che conserva le geometrie tradizionali di una costruzione degli anni ’40. Il posto è accogliente e la gentilezza delle commesse rende l’esperienza di shopping estremamente familiare. Sugli scaffali, accanto ai vestiti, Karla dà spazio all’artigianato di altre donne imprenditrici a cui regala visibilità all’interno del negozio. Questo è lo spirito di Ákares, uno spazio di supporto per altre donne che difendono la bellezza attraverso le loro creazioni. Uno degli scopi principali è infatti quello di invitare alla riflessione su ciò che si acquista, prediligendo artigianato e riciclo creativo.

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“Difendere i nostri progetti personali, la nostra indipendenza economica, è uno strumento potente per le giovani donne oggi. Significa difendere il nostro spazio e continuare a crescere”. Mentre pronuncia queste parole, dietro la tenerezza del suo volto c’è forza, intelligenza e decisione. Karla sa essere dolce con i clienti, protettiva con i suoi dipendenti e forte con chiunque impedisca al suo progetto di avanzare. Lei vuole continuare a crescere, a dare visibilità ai progetti di altre donne e trasformare vecchi abiti in pezzi unici, per continuare a sfilare in quella passerella gigante e colorata che è L’Avana.

Il progetto Avenida Italia è implementato dal Governo Provinciale dell’Avana, dal governo comunale di Centro Avana e da Union Camere Piemonte, con il finanziamento di AICS L’Avana per un valore complessivo di 2.650.000 euro. Giovani donne come Karla, hanno partecipato ai workshop culturali organizzati da AICS nel quadro della gestione diretta della stessa iniziativa (euro 250.000).

Questa storia fa parte della campagna “Con loro, per l’uguaglianza”, promossa da AICS L’Avana, nel quadro delle azioni per la Giornata Internazionale della Donna.

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“Con loro, per l’uguaglianza”, la nuova campagna di AICS L’Avana per l’8 marzo

Nel contesto cubano attuale, pieno di sfide e complessità le donne hanno un ruolo preponderante nei processi di sviluppo, nella generazione di idee innovative per far fronte alla crisi economica, nella capacità di rispondere alle difficoltà che questo tempo pone quotidianamente.

Cuba mantiene ancora oggi uno dei sistemi legislativi più all’avanguardia della regione dell’America Latina e dei Caraibi rispetto alle tematiche di uguaglianza di genere. Alla nuova Costituzione del 2019 che ha consolidato molti dei diritti già esistenti e ha introdotto nuove tutele, rafforzando il ruolo delle donne nella società, si aggiungono il Codice della Famiglia e la Strategia Nazionale contro la violenza di genere, che affrontano tematiche quali la redistribuzione del lavoro domestico non remunerato, la partecipazione delle donne negli spazi di decisione, la salute sessuale e riproduttiva tra le altre.

Nonostante i significativi progressi nella parità di genere, alimentati dall’accesso universale all’istruzione, alla salute e al lavoro, le sfide rimangono. Le disuguaglianze si manifestano nella distribuzione dei compiti domestici, negli stereotipi sul lavoro e nella violenza di genere.

La cooperazione italiana si impegna nel paese per rafforzare il ruolo delle donne nei processi di sviluppo, sostenendo l’implementazione del quadro legislativo cubano a favore dell’uguaglianza di genere, ed inserendo la questione in maniera trasversale nelle iniziative dei settori prioritari, cultura e sviluppo locale e agricoltura sostenibile.

In occasione della giornata internazionale della donna, AICS L’Avana lancia la campagna “Con loro, per l’uguaglianza”, per dare voce a donne che dimostrano la loro partecipazione nei processi di sviluppo nelle iniziative accompagnate da AICS, valorizzando l’empowerment femminile, la leadership e l’equità di genere.

Quattro storie di donne che con il loro esempio guidano e ispirano le azioni a favore di società più inclusive con uguali diritti e opportunità, adottando una narrazione alternativa contro gli stereotipi di genere. Le storie proposte mostrano i diversi ruoli delle donne come imprenditrici, produttrici e professioniste, che generano le proprie strategie di vita in un contesto complesso e in continuo cambiamento come la Cuba di oggi.

HAB3444 Leggi la storia di Karla Lemus Mesa

lazara 2 Leggi la storia di Lázara Ramírez Sosa

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  Leggi la storia di Mercedes Plá

Al fianco di queste donne, AICS promuove la campagna per uguale accesso a diritti e opportunità e l’eliminazione delle barriere allo sviluppo inclusivo, proponendo una narrazione alternativa e partecipativa.

Dal 8 marzo al 14 marzo, segui #ConEllasPorLaIgualdad sui canali digitali di AICS L’Avana.

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AICS L’Avana si unisce alla campagna “Ahí Es, Adolescencias libres de violencias machistas”.

Nell’ottica di implementare la strategia della cooperazione italiana, basata sulla definizione di agende di lavoro comuni con gli attori del Sistema Italia presenti nel paese e con gli altri attori della cooperazione italiana, AICS L’Avana identifica importanti sinergie con le iniziative che promuovono l’uguaglianza di genere e una società libera da violenze.

Una di queste è la campagna di comunicazione che la OSC Cospe ha appena lanciato nell’ambito del progetto “No más¦ prevención y respuesta a la violencia contra las mujeres en Cuba”, cofinanziato dall’Unione Europea a Cuba.

La scelta di appoggiare la campagna portata avanti dalla OSC italiana nasce anche dalla condivisione del suo carattere innovativo e dalla metodologia con cui si sviluppa: la costruzione collettiva e partecipativa dei messaggi chiave e della strategia di comunicazione.

Gli adolescenti cubani sono i veri protagonisti di questa campagna, i cui principali assi tematici includono le diverse espressioni delle violenze maschiliste e dei loro effetti, i ruoli e gli stereotipi patriarcali che le sostengono. I messaggi della campagna promuovono proposte per affrontare le violenze di genere nella nostra vita quotidiana e riflessioni sull’autocura in uno scenario di violenza e sulla importanza dell’aiuto reciproco e delle reti di appoggio contro le violenze.

Per raggiungere gli adolescenti si utilizzerà un linguaggio semplice, diretto, sincero, vicino, empatico, che non saturi di informazioni, ma richiami al sentimento cosciente e critico, al cambiamento di comportamento e immaginari sociali. Una grande opportunità per generare consapevolezza fin dalla tenera età.

“Ahì es” come titolo della campagna non è una scelta casuale: si tratta una frase che i gruppi di adolescenti usano nelle loro conversazioni quotidiane e che sottolinea dunque il carattere partecipativo ispirato alla tradizione della Comunicazione Popolare.

Comunicare con una prospettiva di genere permette di svelare pregiudizi, stereotipi, credenze, pratiche radicate e spesso legittimate dalla cultura popolare. È necessario formulare azioni positive per colmare i divari di genere e smontare stereotipi e pregiudizi che minimizzano, legittimano e incoraggiano le violenze, concentrandosi soprattutto sugli adolescenti. Questa campagna di comunicazione sociale è un altro sforzo in questo senso.

Anche se i protagonisti sono gruppi di adolescenti, coordinano metodologicamente la campagna la Federazione delle Donne Cubane (FMC) e la sua Editorial de la Mujer, l’associazione italiana COSPE e il Centro Martin Luther King, in alleanza con il Gruppo Galfisa dell’Istituto di Filosofia e l’Unione Nazionale dei Giuristi di Cuba.

Campagna “Decime per la Non Violenza”: Un’iniziativa di AICS L’Avana e giovani poeti per l’Eliminazione della Violenza di Genere

Nell’ambito dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, AICS L’Avana ha lanciato la campagna “Decime per la Non Violenza”, un’iniziativa innovativa che mira a sensibilizzare la popolazione sull’urgenza di sradicare tutte le forme di violenza di genere. Questa campagna, che è iniziata il 25 novembre, coincide con la commemorazione internazionale della lotta alle varie forme di violenza sulle donne, e si distingue per il protagonismo dei giovani poeti “repentistas” cubani, che attraverso il linguaggio tradizionale delle decime, trasmettono potenti messaggi di rifiuto della violenza.

Il formato della decima, una manifestazione culturale di larga tradizione a Cuba, è ideale per connettersi con ampi settori della società, specialmente con le generazioni più giovani. I Repentistas, noti per la loro abilità di improvvisare versi in decima, usano la loro arte per sensibilizzare ed educare sull’importanza del rispetto, dell’uguaglianza e del rifiuto di ogni tipo di violenza. Così, ogni giorno della campagna AICS presenta una decima che invita a riflettere, a mettere in discussione e soprattutto a mobilitare all’azione.

Durante questi 16 giorni, i giovani hanno diffuso questi messaggi attraverso diversi spazi, dai social media ai media locali come la radio e la televisione. Le decime, cariche di forza poetica e critica sociale, diventano uno strumento efficace per rendere visibile la questione e incoraggiare la partecipazione attiva della popolazione nella lotta contro la violenza di genere.

La campagna “Decime per la Non Violenza” non è solo una dimostrazione di creatività e impegno sociale, ma anche un appello all’unità e alla riflessione collettiva sull’urgenza di costruire una società libera dalla violenza, dove i diritti e la dignità di tutte le persone, indipendentemente dal loro genere, sono rispettati. Con l’arte e la parola come veicoli di cambiamento, questa campagna rappresenta una scommessa per un futuro migliore, in cui la violenza di genere sia finalmente sradicata.

Questa occasione è stata importante per rafforzare la cooperazione tra i gruppi di giovani “repentistas” e la sede AICS dell’Avana. La prima parte della campagna è stata creata con le decime del giornalista e scrittore Rodolfo Romero Reyes e il talento della esperta di teatro, regista dei video Isabel Cristina Lopez Hamze.

Un team di lavoro professionale, gli orientamenti dell’esperta in genere Clotilde Proveyer e la partecipazione di attrici di primo livello nella scena cubana, danno prestigio a questo materiale. Il volto, le mani e le gambe di tre donne raccontano storie silenziate di molte altre donne. Le capsule video possono essere consultate a questi link sui social network dell’AICS: prima, seconda e terza capsula.

Sul canale youtube della sede, il video che racchiude le capsule con sottotitoli in italiano:

La seconda parte è stata costruita con i giovani del gruppo Oralitura Habana che hanno dimostrato un grande talento e abilità nel veicolare messaggi potenti con il linguaggio della decima, usando i loro cellulari personali e mettendoci la faccia in prima persona.

La cooperazione italiana lancia il progetto “Zone Creative” all’Avana durante la XXVI Settimana della Cultura Italiana a Cuba, promossa dall’Ambasciata d’Italia

Con l’obiettivo di rivitalizzare le economie culturali e creative a Cuba, è stato ufficialmente lanciato il progetto Zone Creative, un’iniziativa volta a trasformare il panorama culturale dell’Avana e di Matanzas. Questo progetto, sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), sede de L’Avana, punta alla valorizzazione del patrimonio storico dei comuni di Centro Habana, Habana Vieja, Habana del Este e Matanzas, promuove la creazione di nuove imprese culturali e il rafforzamento delle industrie culturali e creative nella regione.

Zone Creative mira a migliorare la sostenibilità economica di questi territori, allineando i suoi obiettivi con le strategie di sviluppo locale e promuovendo un ecosistema creativo dinamico e collaborativo tra settore pubblico e privato. Sarà implementato in quattro località chiave: Centro Habana, dove l’emblematico rinnovamento del Cine Rex si combinerà con un Programma di Sviluppo Locale (PDL) e attività di formazione per imprenditori locali; Habana Vieja, con la riabilitazione di uno degli spazi de Los Picos e la creazione di reti di buone pratiche promosse in particolare da donne e giovani; L’Avana dell’Est, che vedrà la trasformazione della Casa Moré in una Zona Creativa dedicata alla formazione e all’impulso di imprese culturali; e Matanzas, dove l’edificio #28 diventerà uno spazio creativo che sosterrà la creazione di nodi di economia innovativa e offrirà programmi di formazione adattati alle nuove realtà del settore.

                                                                                                               

Questo ambizioso progetto mira a raggiungere oltre 3.000 giovani, donne imprenditrici, promotrici culturali e manager di progetti, con particolare attenzione all’inclusione, alla sostenibilità e al rafforzamento delle capacità locali. Inoltre, promuove la collaborazione internazionale attraverso la partecipazione di diverse organizzazioni cubane e italiane, tra cui AICS, COSPE, ARCS, CISP, Oficina del Historiador de la Ciudad de La Habana (OHCH), che assicura una gestione efficiente ed efficace del patrimonio culturale cubano. L’iniziativa sarà sostenuta da diverse istituzioni cubane, tra cui la Oficina del Conservador de Matanzas, il Centro Félix Varela e il Centro de Intercambio y Referencia – Iniciativas Comunitarias (CIERIC).

“La città dell’Avana è un tesoro di cultura e storia, e il nostro obiettivo è fare in modo che questo patrimonio diventi un motore per lo sviluppo sostenibile. L’alleanza con la cooperazione italiana, che risale agli anni ’90, è stata fondamentale in questo processo. L’Italia ha sempre riconosciuto l’importanza della cultura come leva di crescita e ha contribuito con expertise e sensibilità, aiutandoci a vedere lo sviluppo come un processo multidimensionale. Oggi, con questo nuovo progetto, puntiamo a valorizzare il nostro centro storico come elemento chiave per un futuro più prospero e inclusivo per tutta la città”, ha dichiarato Patricia Rodríguez Alomá direttrice del Plan Maestro della Oficina del Historiador de la ciudad de La Habana.

Secondo il direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Antonio Festa:” Zone Creative è un chiaro esempio di come la cooperazione internazionale può promuovere lo sviluppo delle industrie culturali e creative a Cuba. Attraverso il nostro investimento di 3 milioni di euro e una partnership strategica con ONG italiane, cerchiamo di creare un impatto duraturo sulla creazione di posti di lavoro, la formazione e la sostenibilità dei progetti culturali a Cuba. Siamo impegnati a rafforzare le capacità locali e promuovere un modello di sviluppo economico inclusivo che benefici tutti i settori della società”.

DSC00890 Foto di gruppo Lancio del progetto Zone Creative

L’attuazione del progetto Zone Creative si svolgerà nell’arco di 36 mesi, con un approccio multidimensionale che cerca non solo di rivitalizzare l’ambiente fisico delle aree selezionate, ma anche di generare un impatto culturale ed economico sostenibile. Attraverso la formazione, l’empowerment degli imprenditori e delle imprenditrici e la collaborazione interistituzionale, questo progetto mira a creare un ambiente favorevole all’innovazione e alla crescita delle industrie culturali e creative a Cuba.

Con la partecipazione delle comunità locali, il progetto promuove l’inclusione sociale e il rafforzamento di reti di collaborazione tra diversi attori del settore culturale, per garantire che le zone creative diventino veri motori di sviluppo economico e sociale per le generazioni future.