Azione umanitaria e COVID19: le best practises di AICS

Nell’attuale contesto di crisi sanitaria globale, l’azione dei donanti nei paesi a basso o medio reddito si rivela fondamentale ed estremamente rilevante nell’ambito dell’azione umanitaria. Sulla base della nostra esperienza diretta nel contesto di pandemia, abbiamo individuato le seguenti pratiche da integrare per rendere più effettive le iniziative di intervento umanitario nel contesto del COVID19.

  • I paesi donanti dovrebbero incoraggiare e supportare i governi ricettori per garantire la sicurezza alimentare della popolazione, profondamente minacciata dalla presente situazione di crisi, specialmente in relazione alla sospensione delle attività, limitazione dei trasporti e spostamenti, e conseguente interruzione della catena produttiva, nonché perdita del lavoro e speculazione dei prezzi di beni primari. Bisognerebbe quindi incoraggiare i governi locali ad attuare con misure orientate a generare maggiore accessibilità agli alimenti (più che raccomandare di evitare restrizioni), quali per esempio favorire la identificazione e il funzionamento di corridoi sanitari territoriali per permettere la mobilità della mano d’opera per le coltivazioni o per assicurare il rifornimento di prodotti alimentari, rafforzare sistemi d’informazione per monitorare i prezzi dei prodotti agricoli onde evitare speculazioni innecessarie e generare reti di solidarietà civica soprattutto nelle zone di più difficile accessibilità.
  • Nell’ambito del supporto agli operatori sanitari diviene indispensabile incoraggiare i governi ad adottare un approccio di genere, considerando che il 70% dei lavoratori nel settore socio-sanitario a livello globale sono donne e che queste ultime rappresentano quindi la categoria a maggior rischio di contagio del virus. Pertanto, oltre ad assicurare che le donne lavoratrici dispongano di tutti i dispositivi di protezione, i donanti dovrebbero incentivare i governi ad evitare il dirottamento delle risorse dai servizi sanitari di routine, tra cui l’assistenza pre e post-natale e i servizi di salute sessuale e riproduttiva, che devono continuare ad essere garantiti per assicurare la salute delle donne in prima linea nello sforzo a contrastare la pandemia.
  • Per quanto riguarda Cuba, soggetta a sanzioni statunitensi che hanno già determinato serie difficoltà e in alcuni casi l’impossibilità di ricevere aiuti, si prevede che l’impatto negativo delle sanzioni sulla capacità di risposta all’emergenza avrà effetti sul settore sanitario ma anche su quello energetico ed alimentare, già messi a dura prova dalla presente situazione di crisi, specialmente in seguito alle limitazioni delle attività produttive, dei trasporti e degli spostamenti, e conseguente interruzione della catena produttiva, oltre all’aumento del costo delle importazioni. I donatori dovrebbero agire in maniera congiunta per identificare, limitare e se possibile neutralizzare l’impatto negativo delle sanzioni sull’arrivo degli aiuti umanitari a favore delle popolazioni in stato di necessità, sia analizzando le possibili restrizioni in sede di formulazione ed implementazione degli interventi ed individuando possibili canali sicuri, ma anche avanzando la richiesta di sospensione delle sanzioni economiche, almeno per la durata dell’emergenza. Richiesta peraltro già avanzata sia dalle Nazioni Unite che dall’Unione Europea in molteplici occasioni, oltre che da numerose ONG.

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Arte e prevenzione all’Avana

A Cojimar, un municipio della capitale cubana, un collettivo di giovani artisti sta realizzando murales con l’obiettivo di creare e proporre arte nei quartieri e trasmettere messaggi sociali. Il progetto socio-culturale @color_cojimar promuove l’attivazione sociale da e per la comunità attraverso l’arte. Messaggi semplici e diretti e colori trasformano le strade e rallegrano gli abitanti dell’Avana in questo periodo difficile.

Le opere del collettivo:

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Segui il loro profilo Instagram @color_cojimar!

Nuovo arrivo di medici cubani in Italia

Trentotto operatori sanitari cubani sono arrivati il 13 aprile a Torino per aiutare i colleghi italiani dell’area sanitaria dedicata al Covid19 allestita nel complesso industriale OGR del capoluogo piemontese nella lotta al coronavirus. Si tratta di 21 medici e 16 infermieri, accompagnati dal loro coordinatore logistico, che resteranno ad operare in Piemonte fino a quando l’emergenza lo renderà necessario. Questa nuova azione di collaborazione cubana con l’Italia risponde ad una richiesta del Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sulla base della positiva esperienza della brigata cubana di 37 medici e 15 infermieri che, dal 22 marzo, lavora con i suoi omologhi italiani nell’ospedale da campo di Crema, in Lombardia.

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La richiesta del presidente piemontese è stata appoggiata dal Ministro della Salute Roberto Speranza, dalla città di Torino e dal sindaco Chiara Appendino, dall’Agenzia per gli Scambi Culturali ed Economici con Cuba (AICEC), dalla Fondazione Specchiodei Tempi, dalla società Lavazza e dalla Croce Rossa Italiana, oltre che da altre istituzioni, associazioni ed enti piemontesi.

Come espresso dall’Ambasciatore Cubano in Italia José Carlos Rodríguez Ruíz, presente all’arrivo dei suoi connazionali, “Cuba ritiene essenziale contribuire al necessario aumento della solidarietà, della collaborazione internazionale e degli sforzi congiunti a livello globale per risolvere al più presto l’enorme sfida posta da questa pandemia. La solidarietà salva la vita”.

L’aiuto offerto da Cuba, uno dei paesi prioritari della Cooperazione italiana, rappresenta  un importante segnale a conferma del solido rapporto di amicizia tra i nostri due paesi.

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Ringraziamento della sede AICS de l’Avana all’èquipe dei medici cubani in arrivo in Italia

E’ atterrato sabato all’aeroporto di Milano Malpensa il gruppo di 37 medici e 15 infermieri cubani che aiuteranno i loro colleghi italiani contro l’emergenza Coronavirus. Specializzati in malattie infettive, sono arrivati direttamente da L’Avana e nelle prossime settimane lavoreranno negli ospedali da campo allestiti dall’Esercito Italiano in Lombardia, iniziando dal presidio sanitario di Crema.

La piccola, forte Cuba mostra la sua straordinaria solidarietà internazionale, e lo fa nel modo più semplice e concreto: aiutando in prima linea l’amica Italia in un momento di straziante difficoltà.

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E’ un gesto non solo professionale -l’alta prestazione medica della sanità cubana è nota non solo in America Latina ma in tutto il mondo- ma anche, e forse soprattutto, umanitario. E’ un gesto che sottolinea la cruciale importanza della cooperazione fra i nostri due paesi, offrendo agli italiani un punto di vista che da decenni avevano dimenticato: quello dell’aiutato, e non più quello dell’aiutante. In questa situazione, dopo tanto tempo il nostro paese riscopre cosa vuol dire avere veramente bisogno e non farcela da solo. In un momento in cui l’Italia sta riscoprendo se stessa nell’unione e nella solidarietà, ci stiamo rendendo conto sulla nostra pelle dell’immenso valore che ha un aiuto, un supporto da parte di chi non è sull’orlo del collasso e può soccorerci tendendo una mano.

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I medici arrivati da Cuba per fronteggiare l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Coronavirus, Milano, 22 Marzo 2020.
ANSA / MATTEO BAZZI

Che la mano sia stata tesa proprio da Cuba, è per la Sede di AICS L’Avana un grande orgoglio. Costituisce, per me e per l’Italia, il più sincero riconoscimento del valore del lavoro portato avanti in questi anni su quest’isola. Per la Cooperazione Italiana, questa manifestazione di solidarietà è la prova più concreta dell’importanza e dell’efficacia della strategia del Governo Italiano in questa regione del mondo, perché misura la qualità di quello che abbiamo costruito anno dopo anno insieme ai partner cubani, non solo in termini di impatto sullo sviluppo del paese ma anche e soprattutto in termini di relazioni costruite, forti e autentiche. Quello che, oggi più che mai, ci lega a Cuba è un legame di solidarietà mutua, che racchiude in sé il profondo significato della cooperazione: quello di fare della solidarietà, identificata come uno dei valori fondamentali e universali, la base nella ricerca di soluzioni globali.

Ringraziando di cuore gli amici cubani e augurandoci che questa difficile situazione si concluda presto nel migliore dei modi, riporto con grande ammirazione la dichiarazione di uno dei medici al suo arrivo in Italia e riportata dal quotidiano nazionale Il Corriere della Sera:

“La paura fa parte dell’essere umano, tutti abbiamo paura di qualcosa. Però è proprio questo il coraggio: confrontarsi con qualcosa di cui abbiamo paura.Quando c’è in gioco la vita, la paura si fa da parte”.

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 Mariarosa Stevan

                                                                                                        Directora

                                                                                                          Sede AICS – La Habana

AICS partecipa al Tavolo di Genere della Cooperazione Internazionale (MGCI) in Colombia

Lo scorso 6 febbraio 2020, il personale AICS di Bogotá ha partecipato alla prima riunione del 2020 della Mesa de Género de la cooperación internacional (MGCI), presieduta dall’Unione Europea e promossa da ONU Mujeres. All’evento erano presenti Matilde Ceravolo, Vice-direttrice di Cooperazione della Delegazione dell’Unione Europea, Diana Espinosa, Ufficiale di Programma di ONU Mujeres, Mauricio Carabalí, del Consiglio Presidenziale per la Parità della Donna, e APC (Agencia Presidencial de Cooperación Internacional de Colombia).

Carabalí ha presentato il nuovo Consiglio Presidenziale per la Parità della Donna (CEPM), organo creato con il Decreto 1784 del 4 ottobre 2019 con il fine di formulare politiche pubbliche mirate all’uguaglianza di genere e all’empowerment delle donne.  Il Consiglio ha elaborato una fitta agenda di genere che include la creazione di segreterie/uffici per le donne a livello territoriale, la creazione e promozione delle “Casas de Mujeres Empoderadas” in ogni dipartimento del paese, l’inclusione di un capitolo di genere nei piani dipartimentali, la creazione di due fondi, uno riguardante la formazione e l’altro per l’imprenditorialità femminile, e altre iniziative per favorire l’inserimento delle donne nel mercato del lavoro e l’assistenza a donne vulnerabili e vittime di violenza.

Infine, è stato discusso il Piano di Lavoro 2020 della MGCI, che riguarderà 4 punti principali:

  • – Rafforzamento istituzionale con approccio territoriale per l’uguaglianza di genere;
  • – Cooperazione per la formulazione dell’Agenda de Mujeres Seguras y Construcción de Paz;
  • – Armonizzazione della cooperazione internazionale per contribuire all’uguaglianza di genere;
  • – Coordinamento e articolazione per la diffusione di messaggi, attraverso le reti sociali, che aumentino l’interesse pubblico nei confronti dell’agenda.

Nell’ambito del terzo punto del Piano di Lavoro 2020, inoltre, è stato sottolineato l’invito ad incorporare nuovi soggetti, l’Italia e la Banca Mondiale, come membri attivi al tavolo di lavoro.

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Inaugurazione della “Casa Hernestina parra”

Il giorno 5 febbraio 2020, l’esperto in cooperazione dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo, Luca De paoli, ha partecipato all’inaugurazione della “Casa Hernestina Parra”, progetto nel comune di Soacha, a circa un’ora e mezza da Bogotà. All’evento hanno partecipato rappresentanti di Pangea, fondazione italiana che supporta il progetto, e di Centrap, ONG colombiana che si occupa della sua realizzazione.

L’idea è nata nel 2007 tramite la “Mesa de organización de mujeres de Soacha”, che ha creato uno spazio di accoglienza e sostegno per donne vittime di violenza nel municipio. Nel 2018, grazie al sostegno dell’allora Onorevole Giovanna Martelli, il progetto è stato presentato in Italia, approvato e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Ad oggi, la Casa conta con un’equipe di 9 persone tra cui due avvocati, una psicologa, un comunicatore sociale e cinque lider che si occupano maggiormente di dare consulenza di tipo morale, psicologico e legale alle donne lì presenti, oltre che di creare attività di vario genere. L’obbiettivo finale è quello di promuovere l’informazione e la prevenzione anche attraverso azioni di assistenza legale e giuridica a tutte le donne del comune di Soacha.

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Innovacuba – Imprenditoria e turismo: opportunità e sfide per il centro storico di La Habana

Il giorno 30 gennaio si è svolta la prima di una serie di conferenze informative sulla relazione tra imprenditoria e turismo, che hanno l’obiettivo di sensibilizzare sulle opportunità, sfide e doveri di questo settore in evoluzione. L’iniziativa rientra nel progetto INNOVACUBA, co-finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) e realizzato dall’ONG Arci Culture Solidali (ARCS) in collaborazione con l’Oficina del Historiador de la Ciudad de La Habana (OHCH). L’intervento si prefigge di rafforzare la capacità locale nell’utilizzo delle innovazioni tecnologiche applicate alla conservazione del patrimonio culturale, trasferendo agli attori non statali responsabilità e competenze nel processo di valorizzazione del patrimonio culturale. Altro obiettivo è quello di promuovere un tipo di turismo sostenibile e culturale, per lo sviluppo di un modello di gestione basato sulle migliori pratiche di responsabilità sociale e turismo responsabile, con la partecipazione di soggetti attivi nella conservazione e diffusione dei valori del patrimonio culturale e nell’offerta di servizi turistici.

La prima conferenza si è concentrata sull’importanza del turismo come valore aggiunto per lo sviluppo locale. Le attività turistiche rappresentano un’opportunità unica per la piccola impresa cubana, che deve essere in grado di conoscere e sfruttare le nuove tendenze del turismo mondiale e i mercati emergenti rappresentati da paesi come India, Cina e Russia.

Il ciclo di conferenze si svolgerà nel “Centro Visitanti”, inagurato nel Novembre 2017 come parte del progetto INNOVACUBA. A breve verrà inoltre aperto lo spazio “Habana : Espacios Creativos”, che permetterà a imprese giovanili creative di formarsi sull’avviamento di attività imprenditoriali integrate nel territorio e nella comunità per contribuire ad uno sviluppo sostenibile della città.

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Missione delegazione PADIT in Italia

Dal 12 al 24 gennaio i rappresentanti della delegazione PADIT hanno partecipato a una missione in Italia con lo scopo di conoscere attori e realtà locali impegnati nello sviluppo territoriale. Il PADIT (piattaforma articolata per lo sviluppo integrata territoriale) è un  programma nato nel 2014 in appoggio ai principi di sviluppo locale, decentralizzazione e autonomia territoriale espressi di recente anche nella nuova costituzione cubana.

Oggi la piattaforma lavora a Cuba su 10 Province (su 15) e 32 Municipi (su 167) e si configura come uno dei principali strumenti di sostegno allo sviluppo territoriale cubano.

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Il programma, gestito da UNDP (United Nations Development Programme), coinvolge attori locali a vari livelli, tra cui Ministero della Economia e Pianificazione (MEP) Istituto Nazionale di Pianificazione Fisica, (IPF) Istituto Nazionale di ricerca economica (INIE) il Ministero del Commercio Estero e degli Investimenti Stranieri (MINCEX). La piattaforma è finanziata oltre che dalla Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), anche dall’agenzia svizzera di cooperazione allo sviluppo (COSUDE) e dalle ambasciate di Canada, Gran Bretagna e Paesi Bassi con un contributo totale di 7 milioni di dollari americani. Sono coinvolte 10 Province cubane: Pinar del Rio, Artemisia, La Habana, Cienfuegos, Saincti Spiritus, Las Tunas, Holguín, Granma, Guantanámo, Santiago di Cuba.

Il ruolo dell’Italia nella piattaforma inizia nel 2016 e si riafferma nel 2018 rafforzando la volontà della cooperazione italiana di riconoscere nello sviluppo locale uno degli assi strategici di intervento a Cuba. La consolidata presenza del Sistema Italia a Cuba, costituito da attori con esperienza pluridecennale nel paese e che si agglomera e si rafforza attorno ad un dialogo costante coordinato da AICS, attiva reti di collaborazione tra società civile, istituzioni e attori privati altamente proficue, convogliando finanziamenti a livello locale.

La missione in Italia di rappresentanti cubani eletti dei territori e di figure ministeriali di responsabilità nazionale, si configura con il principale scopo di favorire e rafforzare i partenariati tra i territori dei due paesi, che possono giocare un ruolo chiave nel quadro futuro della piattaforma PADIT.

La priorità della missione era quella di condividere l’esperienza PADIT con attori italiani nazionali e locali e conoscere esperienze e pratiche locali italiane che potrebbero essere di interesse in tema di politiche di coesione territoriale e strategie per le aree interne, sviluppo economico e sociale in ambito locale, turismo sostenibile e gestione urbana.

L’altro aspetto decisivo della missione era quello di identificare modalità di attuazione di azioni di cooperazione decentrata anche attraverso la costruzione di alleanze territoriali e tematiche puntuali e iniziative di trasferimento di expertises e conoscenze tecniche, favorendo interscambi a livello locale.

La visita della delegazione cubana, svoltasi dal 12 al 24 gennaio, ha visto i partecipanti coinvolti in riunioni di lavoro con il Ministero del Sud e della Coesione Terrirtoriale e visite a realtà locali di sviluppo decentrato nelle aree interne dell’Alto Reggiano e nel Basso Sangro Trigno. La delegazione ha inoltre realizzato incontri istituzionali a Firenze, in raccordo con la sede AICS fiorentina, ed  ha incontrato a Roma il Ministro per la coesione territoriale Giuseppe Provenzano.  Una importante riunione di restituzione e scambio si è potuta infine realizzare alla Farnesina, dove parte della delegazione e’ stata accolta dal Direttore AICS Luca Maestripieri e dal Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo Giorgio Marrapodi.

La missione si è conclusa con la visita della delegazione a Napoli, dove i delegati, accolti dal sindaco De Magistris e tutta l’amministrazione comunale hanno potuto conoscere progetti di economia creativa ed inclusione sociale.

La missione è stata una grande opportunità per avvicinare realtà locali cubane e italiane e rappresenta un punto di partenza per future collaborazioni tra i due paesi in tema di sviluppo territoriale decentrato. il rafforzamento delle amministrazioni locali e dello sviluppo dei territori sin configura infatti uno dei punti chiave della strategia di sviluppo dell’isola caraibica e della fruttuosa collaborazione per tutte le attività della Cooperazione Italiana a Cuba.

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UNIVERSIDAD 2020 – IL PROGETTO QUE NO BAJE EL TELÓN PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Nei giorni dal 10 al 14 febbraio si è svolto a L’Avana il dodicesimo congresso internazionale di educazione superiore – Universidad 2020 -, uno spazio di scambio scientifico, di dialogo, di incontro e di raccordo su progetti, reti e nuovi impegni, che coinvolge gli attori e soggetti interessati al mondo dell’istruzione superiore. Il tema dell’edizione di quest’anno ha riguardato “l’Università e l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”: in cinque giorni di intensi dibattiti al Centro Congressi dell’Avana,  rappresentanti di oltre 50 paesi hanno condiviso buone pratiche, esperienze e presentato le sfide che le loro università e nazioni devono affrontare, nella maggior parte dei casi aggravate dalla crisi economica che colpisce direttamente l’istruzione in tutto il mondo.

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Tra i vari temi affrontati nelle numerose conferenze, si è parlato della relazione tra cooperazione e università in tema di gestione dell’arte e della cultura per lo sviluppo sostenibile. In questo contesto si inserisce l’intervento di AICS “Que no baje el telon”, un esempio virtuoso di come la cooperazione internazionale e le università possano sostenere la salvaguardia e protezione del patrimonio, un aspetto ritenuto primario dal Piano Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale di Cuba all’orizzonte 2030 (PNDES 2030). Più precisamente, si è discusso di come la cooperazione internazionale possa supportare la salvaguardia del patrimonio e lo sviluppo dell’industria culturale attraverso l’assistenza tecnica, lo scambio di conoscenze e buone pratiche e l’elaborazione di progetti condivisi.

Il progetto“¡QUÉ NO BAJE EL TELÓN!, che mira alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale del primo complesso universitario post-rivoluzione – la Universidad de las Artes (ISA) – è rappresentativo di questo tema e del ruolo essenziale che svolgono le università nel mondo della cooperazione. L’iniziativa, finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e dal Ministero della Cultura di Cuba e realizzata con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, mette in evidenza due aspetti che sono centrali nell’esecuzione di iniziative così importanti per la salvaguardia del patrimonio: la ricerca e la partecipazione. L’investigazione permette di affrontare in modo adeguato le sfide del futuro e risolvere problemi attuali, mentre la ricerca e la didattica applicata permettono lo scambio di conoscenze e l’applicazione concreta dei risultati dell’investigazione.

Nel caso dell’iniziativa “Que no baje el telón”, la collaborazione tra l’università cubana ISA e la controparte italiana UNIFI si traduce in aiuto reciproco e ricerca di soluzioni condivise per la riabilitazione dello spazio della Facoltà di Arti Teatrali (FAT). In particolare, il Dipartimento di Architettura (DiDA) dell’Università di Firenze assicura, da un lato, sei corsi di formazione professionale (tre dei quali già svolti) e, dall’altro, appoggio nella restaurazione dell’edificio, e si prevede che entro maggio sarà approvato un piano per l’avvio dei lavori.

La conoscenza, le risorse materiali e l’esperienza del DIDA di Firenze sono gli elementi che possono contribuire a rendere questo progetto un modello da replicare non solo nelle altre Facoltà dell’ISA, ma anche nelle altre università a Cuba e in tutta l’America Latina. La magnifica relazione della Cooperazione italiana con ISA, inoltre, può diventare un esempio di collaborazione virtuosa nel nome della salvaguardia e gestione del patrimonio.

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Condivisione del Piano strategico 2021-2024 del Programma Alimentare Mondiale con i partner della cooperazione

Il giorno 12 marzo 2020 la Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – Sede de L’Avana – ha partecipato all’ evento “Intercambio con socios de la cooperación sobre la propuesta del Plan Estratégico del Programa Mundial de Alimentos 2021-2024” tenutasi nel Palacio de los Capitanes de L’Avana. Hanno partecipato all’evento rappresentanti del Sistema Nazioni Unite a Cuba, i collaboratori delle Agenzie di Cooperazione Svizzera (COSUDE) e Giapponese (JICA), ma anche rappresentanti del Governo Cubano, in particolare del Ministero del Commercio Estero e gli Investimenti Esteri (MINCEX).

L’apertura dell’evento ha visto un panel composto da Paolo Mattei, Rappresentante del PMA a Cuba, Consuelo Vidal, Rappresentante Residente del Sistema Nazioni Unite a Cuba e Carlos Fidel Martin Rodríguez, Direttore della Dirección de Organismos Económicos Internacionales del MINCEX.

Il Rappresentante del PMA a Cuba ha dato il benvenuto ai partecipanti presentando brevemente il Piano Strategico 2021-2024 e spiegando che si tratta di un documento in fase preliminare, ancora soggetto a modifiche, che verrà approvato a novembre 2020. L’evento era infatti volto a condividere il Piano Strategico in previsione dell’approvazione. Il Rappresentante ha inoltre evidenziato che la strategia si allinea e articola in base all’Agenda 2030 e gli Obbiettivi di Sviluppo Sostenibile, tenendo strette interconnessioni con il Quadro di Cooperazione ONU 2020-2024 e il Piano Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale (PNDES) 2030.

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Carlos Fidel Martin Rodríguez ha ricordato che Cuba accompagna il PMA nella stesura di questo Piano Strategico che si considera di vitale importanza in quanto incentrato su alcune priorità nazionali cubane tra le quali figurano sicurezza alimentare e il rafforzamento della resilienza per fronteggiare disastri naturali. La Coordinatrice Residente Consuelo Vidal, si è soffermata su quattro assi strategici che la Agenda 2030 ha in comune con il PNDES 2030: Governo efficace, trasformazione produttiva, sostenibilità ambientale, sviluppo umano.

Dopo gli interventi dei panelisti, una collaboratrice del PMA ha presentato le linee di azione del Piano Strategico che è costituito da quattro componenti. La prima componente riguarda la preparazione e risposta alle emergenze e i disastri naturali, mentre il secondo punto mira alla prevenzione della malnutrizione attraverso la produzione di alimenti fortificati in particolare per gruppi vulnerabili (anziani, donne incinta e bambini). La terza componente riguarda la valorizzazione di sistemi alimentari sostenibili, il rafforzamento del programma di alimentazione scolastica rinforzando il vincolo e la partecipazione comunitaria delle famiglie. Mentre l’ultima componente è focalizzata sullo sviluppo di programmi incentrati sulla protezione sociale. Per ogni componente, sono state esposte le principali linee di azione e sono stati analizzati i legami che il Piano Strategico PMA 2021-2024 ha con l’Agenda 2030, il Quadro di Cooperazione ONU 2020-2024 e il PNDES 2030.

Dopo questi interventi si è aperto un dibattito nel quale sono stati sollevati temi quali la relazione esistente tra la scarsità di alimenti fortificati per gli anziani e l’invecchiamento della popolazione cubana, la necessità di formare le famiglie e le comunità riguardo la nutrizione e i comportamenti alimentari corretti. Infine si è ricordata l’importanza della coordinazione tra gli attori della cooperazione che agiscono nel settore della nutrizione e la sicurezza alimentare.

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